Palazzo Rosso gioca sul filo delle ore. Mercoledì 21 marzo il sindaco (o suoi delegati, come la volta scorsa?) è atteso al varco dalla Corte dei Conti. Ma come si presenterà? Con quali soluzioni e decisioni? Tutto, immagino, dipenderà dal consiglio comunale di lunedì sera, 19 marzo, finalmente dedicato alla questione bilancio.
E’ lì che i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, saranno chiamati a prendere atto degli ultimi sviluppi della vicenda (compresa forse la memoria commissionata, anch’essa in tutta fretta, agli illustri esperti esterni Uckmar e Borgonovi), e a decidere che fare. La scelta sembra ridursi a due opzioni: dichiarazione di dissesto guidato, oppure resistenza ad oltranza, cercando di convincere la Corte dei Conti che la situazione è sotto controllo, e gestibile nel tempo con un’adeguata politica di rigore.
Fare pronostici, a questo punto, non è facile. Non pochi esponenti della maggioranza, in camera caritatis, sostengono che il dissesto non è un dramma ma un percorso tecnico, e che andava dichiarato tempo fa, senza questo assurdo braccio di ferro, e senza infilarsi in un vicolo cieco.
In passato, però, quando si è trattato di pronunciarsi ufficialmente, è prevalsa la ragion di schieramento: i panni sporchi si lavano in famiglia, ma poi in pubblico si indossa la maschera dell’unità posticcia.
Sarà ancora così?
E. G.