A questo punto resta solo attendere dal Consiglio di Stato l’esito del ricorso che fu frutto di una mirabile sottoscrizione nazionale (Beppe Grillo in testa). La GIP giudice delle indagini preliminari del tribunale di Alessandria, Alessia Solombrino, ha infatti archiviato il procedimento penale avviato con esposto di Medicina democratica atto a bloccare lo smantellamento dell’impianto nucleare Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (AL) trasformandolo in deposito permanente di scorie radioattive sostitutivo del deposito nazionale senza averne le necessarie caratteristiche di sicurezza intrinseca e dunque costituendo un verosimile aumento dei rischi per la popolazione. Sarà dunque la giustizia amministrativa di Roma a decidere dacchè il Pubblico ministero non aveva ravvisato ab origine gli estremi di una condotta penalmente rilevante.
Certamente sarebbe stato diverso se l’esposto fosse stato firmato e accompagnato localmente da una mobilitazione popolare, che è scomparsa. La GIP non ha riconosciuto la legittimazione di Lino Balza, responsabile provinciale di Medicina democratica, “quale titolare del bene giuridicamente protetto dalle norme incriminatici eventualmente violate”. Non possiamo concordare: sia considerando che Balza come residente è (in quanto a rischio per salute e incolumità insieme a migliaia di cittadini) potenzialmente persona offesa, sia come associazione sempre accolta quale parte civile in tutti i processi, compreso al Tribunale di Alessandria per la catastrofe ambientale del polo chimico di Spinetta Marengo. Siamo soprattutto delusi e preoccupati perché la Magistratura non è (ancora) intervenuta, come da noi richiesto con esposto, ad obbligare i Comuni prossimi al deposito nucleare (Bosco Marengo, Alessandria, Novi Ligure, Frugarolo, Pozzolo Formigaro ecc.) a provvedere ad informare i cittadini sul Piano di emergenza nucleare.
Medicina democratica – Movimento di lotta per la salute