Schiamazzi, risa, due toc toc sulla porta ed entrano tutti ansimando per la lunga corsa. Ce l’hanno fatta. Ora i quattro ragazzini dall’aria vispa e monella siedono inquieti e scomposti, lanciandosi smorfie e sguardi d’intesa, scimmiottando i passeggeri, ignari di tanta giovane vitalità.
Ridacchiano, hanno l’aria furbetta di chi, bighellonando per la città alle 9 di mattina ha marinato la scuola, magari per svicolare un’interrogazione o un compito in classe.
Sono vispi e buffi, camuffati dentro jeans larghi, giubbotti imbottiti e cappellini da baseball, in un misto fra orgoglio hip hop e revival paninaro.
Fin qui tutto normale, adolescenti con una prepotente voglia di libertà, di un giorno da leoni che ha il profumo dei croissant caldi, mangiati al caffè del centro e di scorribande fra videogiochi e computer ai grandi magazzini.
Improvvisamente però, il più alto e robusto dei quattro, con il cappellino dalla visiera calzata alla rovescia, pronuncia una frase rivelazione. Guarda fuori dal finestrino con il naso all’insù, mentre il bus percorre il perimetro di una storica piazza, e poi confessa ai compagni: “Io quello lassù non l’avevo mai visto!”. Gli amici condividendo l’abissale ignoranza non paiono molto meravigliati e il dialogo finisce lì. Ma non può finire lì davvero, dato che il signore “lassù” sconosciuto è nientepopodimenoché re Vittorio Emanuele II, ritratto nella posa pomposa che la migliore retorica commemorativa prescriveva.
Insomma, qui niente scuse, si parla dei re che hanno fatto l’Italia! Il ragazzino di giri in bus con il naso all’insù dovrebbe compierne tanti! Un viaggio necessario nella grande storia attraverso la piccola geografia racchiusa in poche centinaia di metri: si scoprono così i padri della patria, i re e i borghesi dai nobili ideali, gli artisti e gli scienziati che fecero grande l’Italia, i nomi di celebri battaglie, i santi e gli eroi. Quante cose ci sarebbero da raccontare alla prof e quante cose si possono imparare nella scuola senza banchi che si snoda per la città!
La Zanzara