Sabato 03 marzo c.a. nella nostra città si terrà un importante convegno internazionale della Provincia di Alessandria con il progetto europeo “INARMA” – (approccio integrato alla gestione del rischio inondazioni – Integrated Approach to Flood Risk MAnagement) destinato alla prevenzione delle calamità alluvionali . Su questo progetto se ne parlava già nel 2010 e ora pare che si sia arrivati alle risposte scaturite da tanto lavoro tra incontri di aggiornamenti tecnici, monitoraggi in attività nei vari Stati europei impegnati in questo progetto. Ma già nel 2004, la nostra Provincia era impegnata in un progetto europeo direi gemello a “INARMA” dal nome “ INUNDA”. Il Progetto “INUNDA” (aree urbane europee : la prevenzione dal rischio idrogeologico) fu presentato a Casale Monferrato il 27 novembre 2004.
Il Progetto INUNDA riguardava le metodologie concrete di confronto con gli altri Paesi Europei sulla prevenzione del rischio idrogeologico per affrontare tematiche comuni, condividere e rafforzare le scelte a livello locale. Prevenzione e riduzione dei rischi e danni da inondazione in zone fortemente urbanizzate, elaborazione dei criteri scientifici, proporre scelte alternative di attuazioni al fine di ridurre le perdite umane e beni. In seguito cosa produsse non si ebbe a sapere perché se non viene dato un comunicato con relazione da parte dell’Ente istituzionale interessato, nulla viene pubblicato dagli organi di informazione, unico mezzo utile per i cittadini interessati e noi alessandrini e casalesi ne siamo interessati.
Su “INARMA” dal 2010 ne ho mantenuto le tracce fino a questi giorni in cui verrà presentato il risultato. Prima INUNDA, ora INARMA e sono passati dal 2004 circa otto anni. Otto anni di progetti ecc. ma nel contempo le nostre aree urbane e i nostri territori non sono indenni da alluvioni piccole, medie, grandi ma sempre di danni privati e pubblici si tratta senza dimenticare i danni alla salute dei danneggiati che puntualmente non vengono minimamente considerati. Molti denari europei vengono impegnati in questi progetti, quindi si spera in qualcosa di finalmente concreto e fattibile nella pratica, diversamente forse è meglio che i fondi del prossimo ed ennesimo progetto siano impegnati a sanare i territori una volta per tutte visto che una cantilena puntuale ma poco credibile dice: “mancano i fondi”
Graziella Zaccone Languzzi – comitati alluvionati alessandrini/casalesi