[BlogLettera] Quanto la città è ancora disposta a sopportare?

Sulla stampa locale dei quotidiani e dei siti online di Alessandria si potevano leggere ieri, affiancate, due notizie che riguardano entrambe l’Amministrazione comunale: da un lato sindaco e assessore ai lavori pubblici annunciano l’avvio dei lavori del ponte Meier per i primi giorni di marzo e l’architetto che ha seguito il progetto del ponte si dimostra sicuro che l’opera porterà la città ad “essere conosciuta a livello planetario”. E non manca chi sottolinea: “il grande valore architettonico del Meier, con la sua forma a banana”.

Dall’altro viene data notizia che martedì  all’Amministrazione del comune è stata notificata dagli uffici giudiziari una ingiunzione da parte della direzione del Cissaca, il Consorzio socio assistenziale dei comuni dell’alessandrino nel quale il comune capoluogo ha la quota di maggioranza. Il Consorzio, la cui attività riguarda i soggetti più deboli della popolazione, vanta un credito di 8 milioni e trecentomila euro e, viene detto, se non verrà saldato è probabile che per ottenere il dovuto scatti il pignoramento nei confronti del Comune.

Con un po’ di logica un osservatore esterno si potrebbe domandare come possono queste due notizie riguardare la stessa amministrazione. Lo stesso Comune. E come possono sindaco e assessori di un Ente al quale la Corte dei Conti ha certificato il fallimento della gestione dei conti e si attende solo la formalizzazione del dissesto, trastullarsi, come se nulla fosse, sulle previsioni della costruzione di un ponte costosissimo, per il quale non ci sono le risorse e che,oltretutto, risulta sempre più inutile dal punto di vista della viabilità. Un manufatto che ci si ostina ad attribuire all’architetto Meier quando è risaputo che il progetto originario è stato clamorosamente bocciato perché dal punto di vista ingegneristico “non stava letteralmente in piedi”.

Senza poi contare che qualunque sia la compagine che governerà la città dopo le elezioni di maggio avrà ben altro a cui pensare e altre saranno le priorità, ad iniziare da un obbligato e difficile risanamento del bilancio. Con tutto ciò che dovrà seguire nei diversi campi secondo un indispensabile e intransigente rigore. A questo punto è lecito domandarsi quanto la città e i suoi abitanti sono ancora disposti ad accettare passivamente propositi surreali come quello dell’annunciato inizio dei lavori del ponte, naturalmente “pronto nella primavera del 2014”, e anche come sia stato possibile in tutti questi anni, da parte dell’opposizione, non accorgersi che la situazione stava precipitando.

Renzo Penna