Importante e significativa la sentenza del Tribunale di Alessandria che ha dato ragione all’Autorità delle acque dell’alessandrino Ato6 e condannato l’AMAG – la società di cui è presidente Lorenzo Repetto – a versare la somma di 500 mila euro all’Ato per i contributi previsti dalla legge per le Comunità Montane. Una quota a questo scopo specificata nella tariffa che è pagata dagli utenti e che la direzione dell’AMAG da anni si rifiutava di versare. La sentenza ha carattere esecutivo e deve essere tempestivamente eseguita pena la perdita, per la Società pubblica del Comune di Alessandria, dell’affidamento del servizio idrico che per legge compete all’Autorità delle acque.
Ma la sentenza assume particolare rilevanza in quanto riafferma il potere di controllo dell’Ato6 nei confronti dei gestori e della qualità del loro servizio. Un controllo che la dirigenza di AMAG, rifiutandosi di versare le quote in questione, tentava di mettere in discussione e, nella sostanza, di non riconoscere. Va ricordato che il ruolo fondamentale che la legge affida all’Autorità delle acque è quello di tutelare gli utenti del servizio idrico. Di conseguenza si può affermare che la sentenza del Tribunale di Alessandria sia stata presa nell’interesse dei cittadini.
Renzo Penna