[BlogLettera] Alcune riflessioni sull’economia alessandrina

Vista la drammatica situazione economica che domina la scena nazionale e di conseguenza anche il nostro territorio mi pare opportuno effettuare una riflessione sull’economia del nostro Comune.

Il pacchetto di liberalizzazioni proposto dal Prof. Monti avrà sicuramente aspetti positivi ed innovativi per la nostra economia, tuttavia è l’economia reale, oggi, a richiedere interventi rapidi e forti.
Bisogna tener conto del fatto che il ceto medio ha rappresentato negli anni di crescita economica la forza determinante del nostro Paese per cui, a mio modo, artigiani piccole medie imprese e commercianti vanno ora messi in condizione di creare innovazione per rilanciare il nostro territorio.
Ritengo che vi siano tre aree di intervento in cui mi auspico che le autorità nazionali, a fianco delle amministrazioni pubbliche, pongano maggiore attenzione nel futuro prossimo: il lavoro, il commercio ed il credito.

In primo luogo ritengo che l’assenza di nuovi posti di lavoro e la precarietà siano oggi una delle maggiori piaghe che affligge anche la nostra città.
I più colpiti sono i giovani, troppo legati al precariato, i quali sono impossibilitati nel crearsi un progetto di vita anche di breve termine.
Di non minore drammaticità è anche la situazione di coloro che hanno perso il posto di lavoro e si trovano a pochi anni dalla pensione.

In seconda battuta tengo a sottolineare il momento difficile attraversato dal comparto del commercio. La diminuzione del potere d’acquisto da parte delle famiglie ha ridotto al lastrico decine di attività storicamente radicate nell’economia della nostra città. Strettamente connesso ad entrambi gli argomenti trattati è la terza mia argomentazione: l’accesso al credito. Credo che mai come oggi, il ruolo dello Stato sia di fondamentale importanza; un governo tecnico così vicino agli ambienti finanziari deve assolutamente sollecitare gli istituti bancari, affinché venga rilasciato credito alle imprese che volessero effettuare investimenti finalizzati alla produzione. Porre come condizione che il credito rilasciato sia utilizzato per stimolare investimenti produttivi può essere una buona soluzione per riattivare un’economia malata come quella italiana.

A livello comunale ritengo che gli interventi più utili devono essere rivolti alla riattivazione del rapporto tra ente statale ed imprese locali al fine di apportare effetti positivi. Un esempio di questo rapporto pubblico-privato era rappresentato dal “progetto colore” con il quale i proprietari di casa potevano tinteggiare l’esterno delle proprie abitazioni con tre effetti positivi: il primo riguardava un miglioramento dell’ambiente cittadino, il secondo un contributo pubblico per il lavoro svolto ed il terzo la creazione di lavoro per le imprese locali.

Sarà prerogativa del movimento dei Moderati portare alla ribalta questi temi al momento della creazione del programma di mandato per le prossime elezioni amministrative.

Cesare Miraglia
Segretario Provinciale Moderati