Fonte: La Stampa del 7/2/2012, pagine di Alessandria, Rubrica Lettere
A Corrado Parise, che ci siano o meno le Province non importa nulla. Oggi ne fa oggetto di invettiva cercando di catturare qualche facile consenso in vista della sua campagna elettorale. All’indomani delle elezioni vinte da Paolo Filippi nel 2009, ne esaltava la rilevanza esercitando ogni possibile pressione sul partito, di cui allora era segretario cittadino, per entrare a far parte della nuova Giunta. Forse, l’esserne stato escluso è alla radice del suo astio tardivo, che lo porta a deformare gravemente la realtà. Nondum matura est, dice la volpe di Fedro non riuscendo a raggiungere l’uva. Quindi, nulla di nuovo sotto il cielo. E anche lo sfogo di Parise ci sta. A condizione che sia valutato per quello che è.
La Provincia di Alessandria, nel corso degli anni, ha fatto molte cose utili alla collettività, in primis grazie alla professionalità dei suoi dipendenti. Ma anche in virtù dell’impulso dei politici che l’hanno guidata. E il saldo tra errori, che pure ci sono stati e vanno corretti, e cose positive è largamente positivo. Caso mai, il tema posto dall’ordine del giorno discusso in Consiglio Provinciale è quello di affrontare un serio percorso di riforma, che senza eludere le esigenze di razionalizzazione non butti via il bambino con l’acqua sporca. Producendo più danni che benefici.
Ciò richiederebbe una discussione seria, che evidentemente poco si confà a chi, dovendo sbanattare alla ricerca di voti, cerca solo di cavalcare l’onda più facile degli umori. Per carità, niente di illecito e/o illegittimo. Solo una discutibile mancanza di senso del limite nell’esercizio dell’ipocrisia politica.
Daniele Borioli