Il palazzo dei sospetti

Alessandria dai bilanci truccati, e Alessandria dalle faraoniche inaugurazioni. O, per chi crede all’approccio contrario, Alessandria del fare e Alessandria delle critiche.

La settimana ‘pubblica’ è partita con i fasti dell’impianto Amag dell’Aulara: un progetto super innovativo, secondo i suoi promotori. Uno specchietto per le allodole, che serve a distrarre l’opinione pubblica dai guai contabili e finanziari di Palazzo Rosso, secondo altri.

Di certo c’è che stasera a Palazzo Rosso andrà in scena un altro consiglio comunale surreale: 137 punti all’ordine del giorno (ma non si potrebbe semplificare, eliminando una parte di voci francamente non proprio essenziali?), e nell’aria la solita attesa, i soliti sospetti.

Gli addetti ai lavori sorridono di fronte al famoso pronunciamento ‘lumaca’ della Corte dei Conti: ‘lumaca’ per quanto lentamente sta compiendo il tragitto da Torino ad Alessandria, secondo molti che ti danno di gomito (e te lo davano già venerdì pomeriggio), ma “mi raccomando io non ti ho detto niente”.

E va beh, ma tanto cosa cambia, nella sostanza? Avremo il grande annuncio/responso stasera in consiglio, o attenderemo ad oltranza? E come questa nuova comunicazione della Corte dei Conti potrà modificare lo scenario politico, presente e prospettico?

La politica alessandrina in realtà è in apnea da tempo: da quando la diatriba sui bilanci ha cominciato a sostituire, progressivamente, tutte le questioni legate alla vita dei cittadini. Questioni via via divenute emergenze: spesso finanziarie, ma ancor più progettuali.

Indispensabile, quindi, che la vicenda abbia un epilogo chiaro, rapido e risolutivo. Solo così Palazzo Rosso potrà tornare (speriamo) ad essere il baricentro della vita pubblica cittadina, e non più (o non più soltanto, almeno) il palazzo dei veleni, dei sospetti e dei veti incrociati.

E. G.