“Ma, secondo te, Fabbio davvero le perde le elezioni?”. Vi garantisco che, in più di un’occasione, è questa la domanda che mi sono sentito porre, in questi giorni, da esponenti del centro sinistra alessandrino.
Ed è un dubbio legittimo, perché nonostante 5 anni oggettivamente poco brillanti da parte dell’amministrazione di centro destra (con la ‘perla’ finale della vicenda bilanci, che stiamo seguendo da mesi per capire come andrà a finire), l’impressione è che dall’altra parte si sia fatto davvero poco, finora, per ridare entusiasmo e speranza ad una città che, invece, di voltare davvero pagina e di ricominciare a progettare il futuro avrebbe un gran bisogno.
Del resto, ne converrete, già pensare che Fabbio debba perdere le elezioni, più che il centro sinistra vincerle, è emblematico di una forma mentis, o forse solo di uno stato dei fatti.
L’altro giorno abbiamo pubblicato un’interessante riflessione di Renzo Penna, che si chiede come sia possibile, a fronte di accuse tanto gravi e circostanziate rivolte a Fabbio e alla sua amministrazione sul fronte bilanci, che il sindaco di Alessandria sia tutt’ora indicato, da una classifica pubblicata da Il Sole 24, ai primi posti per consenso tra i primi cittadini del Piemonte.
E’ una bella domanda, e non basta come risposta il prevedibile ‘scarto temporale’, nel senso che i risultati di questi sondaggi vengono in genere resi noti a qualche mese di distanza dall’effettiva rilevazione, e nel frattempo qualcosa può essere cambiato.
No, la questione è più sottile. Del resto, se è vero il dato di cui mi hanno parlato in questi giorni, secondo cui il 50% degli alessandrini non ha ancora deciso per chi votare a maggio, ma un altro 20% ha già deciso che voterà Lega (addirittura in mancanza di un candidato ufficiale), almeno due considerazioni scattano inesorabili, ossia:
– Alessandria non è più, nel suo sentire collettivo, una città di sinistra da molto tempo. Tanto che l’ampio elettorato moderato (spesso anche disinformato e superficiale? Certo che sì. Ma l’elettorato italiano è da sempre mediamente disinformato e superficiale signori: anche quando vota Pisapia. Se non partiamo da questo presupposto, ci raccontiamo frottole. L’Italia non è la Svezia, e neppure la Germania), indubbiamente frastornato dalle ultime vicende e deluso dalla gestione Fabbio, vagheggia una soluzione comunque interna al centro destra, piuttosto che (o prima di) guardare a sinistra.
– Il centro sinistra alessandrino in questi anni non ha saputo minimamente rinnovarsi, in termini di progetti e di persone. Ha un’immagine stantìa, vecchia. Al suo interno ci sono persone a volte certamente preparate e oneste (e a volte anche no) ma che stan lì da troppo tempo, forse per attaccamento alla poltrona e per politica diventata mestiere, forse semplicemente perchè qualcuno glielo chiede, di restare. O al contrario perchè per eccesso di cortesia nessuno chiede loro di togliere il disturbo. Mi sa che è davvero ‘una catena di affetti’, questa italica (e alessandrina) gestione del potere pubblico! E a spezzarla si fa una fatica del diavolo…
Sta di fatto che l’elettorato cittadino è assolutamente disilluso. E non solo perché da queste parti siamo fatti così, cinici ad oltranza e disinteressati a tutto ciò che non sia il nostro ‘particulare’. Ma anche perché questa politica uno scatto d’orgoglio, una visione che sia però concretamente realizzabile in progetto non ce l’ha ancora mostrato. O forse c’è, tutto ciò, e noi non riusciamo a vederlo?
Fateci sognare allora, signori della politica. Non crediamo di meglio: ma sappiatelo, ormai siamo tutti super scafati, e ‘intortarci’ con qualche taglio di nastri e qualche bella frase ad effetto è davvero una mission impossible…
E. G.