Altro che Banca del Territorio, o LeAlBanca. A quanto pare la Cassa di Risparmio di Legnano verrà incorporata nella Banca di Legnano, e tanti saluti.
Il che significa, se ben comprendo, che presto vedremo nuove insegne sulle filiali, e capiremo definitivamente che Alessandria una banca locale non può più permettersela. Sia chiaro, è così già da tempo: ma la Banca Popolare di Milano almeno le insegne della (più che mai ex) ‘numero uno qui da noi’ le aveva lasciate, e noi alessandrini, che non siamo poi così ‘sofistici’, ce l’eravamo fatta bastare, questa semplice presenza del marchio.
Ora, a parte una vice presidenza a Carlo Frascarolo (fino ad oggi presidente della CrAl), ben poco altro rimarrà a livello di autonomia. E forse è inevitabile che sia così, per un territorio che ha una propensione al risparmio storicamente piuttosto elevata, ma anche una dinamicità imprenditoriale (con poche eccezioni, per lo più orientate all’export) da profondo sud.
Intanto, a quanto si leggeva ieri su La Stampa, un cliente di cui probabilmente la Cassa di Alessandria-Legnano farebbe volentieri a meno è Palazzo Rosso. Che ha prorogato l’affidamento all’istituto bancario dei servizi di Tesoreria per almeno i prossimi tre mesi, ma a condizioni ‘contrattate’ 5 anni fa, ossia in un altro mondo rispetto ad oggi. In realtà, dopo lo ‘sgarbo’ del trasferimento da parte del Comune di 23 milioni di euro sui conti della Popolare di Novara, la scorsa primavera, pare che alla CrAl il ‘feeling’ con la giunta Fabbio sia ai minimi storici. E che il servizio di Tesoreria verrebbe volentieri ‘sbolognato’ a qualche concorrente. Chi si farà avanti, rispondendo all’apposito bando?
E. G.