Tutto è casta?

Giovanni Barosini fa parte della casta? E Corrado Parise? Possono entrambi essere considerati ‘meno credibili’ solo perchè fanno riferimento, a livello nazionale, a personaggi (Casini e Montezemolo) che classe dirigente (e in negativo: casta) lo sono sicuramente da sempre?
Cito appositamente due politici locali che mi sono simpatici (e di cui già immagino le risposte: ma naturalmente cerco anche di provocarle, per confrontarci) e che sono in corsa per Palazzo Rosso, ma potrei fare anche altri nomi.

Questo per dire che, di fronte alla profonda crisi del nostro sistema politico (ma anche sociale ed economico) il rischio è davvero il tutti contro tutti, e il dilagare di un approccio qualunquista e distruttivo che non può portarci da nessuna parte.

Lo notavo nei giorni scorsi sia nei commenti di questo blog, che di altri media on line del nostro territorio: il livore dell’opinione pubblica sta crescendo, e il rischio in questi casi è fare di tutt’erba un fascio, e infilarsi in un cupio dissolvi senza via d’uscita.

Si può anche decidere che è tutto sbagliato, tutto da rifare (e in gran parte io concordo), però bisogna anche poi avere la forza e la capacità di fare una proposta, condivisa da una collettività. Altrimenti ci ridurremmo ad essere tanti isolati brontoloni, di quelli che un tempo ‘straparlavano’ al bar dello sport davanti ad un amaro o tamarindo, e ora lo fanno di fronte alla tastiera del proprio pc, nell’illusione di ‘smuovere’ il mondo.

Ieri un politico alessandrino (non di quelli che ho già citato) mi ha detto: “sì, ma dalle nostre beghe interne sai che messaggio arriva alla gente? Che siamo tutti uguali, tutti in corsa solo per seggiole e poltrone”. E’ vero, e spesso in realtà la gente ci vede anche giusto. Il punto quindi rimane la correttezza (non di parola, ma di fatti) di chi occupa incarichi politici, o si candida ad occuparli. Vale per Roma, ma ancor più per la politica locale e di territorio, dove la verifica dei comportamenti personali, in fondo, è ancora possibile.

Torneremo a riparlarne, perchè credo che la credibilità delle persone sarà il tema portante della campagna elettorale di primavera, assai più dei programmi che, diciamocelo, non possono che essere molto simili, e basati sul buon senso, data la situazione in cui ci troviamo.

E. G.