L’attuale incertezza politica ed economica nazionale è una spina dolorosa della nostra vita quotidiana e da mesi ci accompagna senza tregua, come un’ombra minacciosa e inquietante che non può non farci preoccupare per il futuro, nostro, ma soprattutto dei nostri figli.
Ma ai giovani non la si dà più a bere, loro hanno capito e non vogliono giustificazioni incomprensibili offerte con sufficienza sui soliti vassoi romani degli onnipresenti intellettuali di turno.
A ragione non sopportano la mediocrità e arrivano a considerare certe istituzioni come gli splendenti fondali dei set cinematografici: davanti ogni particolare appare solido, ma dietro si scopre che è tutto disordinatamente puntellato.
Il guaio è che non solo loro la pensano pressappoco così anche sulla nostra città, anche sull’attuale amministrazione comunale, quella che si sta trascinando bocconi con la bombola dell’ossigeno fino alle elezioni di maggio, quelle che servono per avere un nuovo sindaco. Già, il borgomastro di Alessandria – così lo chiamano – quello che per forza di cose si dovrà rimboccare le maniche per dare un senso credibile a questa città.
Sì, perchè i nostri ragazzi ci vanno giù pesante, e c’è da capirli dopo gli innumerevoli bollettini di guerra di Palazzo Rosso di cui tutti noi siamo stati anche distrattamente sentori. Non sopportano più quelli che, sia di destra che di sinistra, per anni hanno, da perfetti narcisisti della retorica populista, “portato avanti il discorso”: per questi personaggi non c’è più posto, anzi la gente li vorrebbe sapere sulla Luna, e comunque ben lontano da Palazzo Rosso.
I vecchi professionisti della politica alessandrina li conosciamo tutti molto bene, ma i giovani adesso vogliono sapere molte cose per capire se sono fatti veri o leggende metropolitane.
Vogliono sapere perchè l’asfalto delle vie e delle strade della nostra città si rompe molto prima di quello di altre città italiane, perchè Alessandria è indecorosamente sporca, pericolosamente inquinata a causa del traffico caotico nonostante i nostri vigili urbani preparati e belli come comparse televisive, perchè bisogna sempre sentir parlare di raccomandazioni e raccomandatori.
I giovani alessandrini vogliono sentir pulsare la passione e la concretezza nelle vene dei loro futuri amministratori.
L’unico politico a cui la gente ha sempre riconosciuto questa peculiarità è stata senza dubbio la scomparsa Calvo, indigesta per molti ma dinamica per tutti.
L’avere tanti giovani candidati, in maggioranza donne, è stata per l’API l’unica scelta veramente innovativa nel grigio e stanco panorama politico locale, quello gestito dai “soliti”.
Inutile illudersi: Alessandria deve cambiare faccia e facciata.
Noi, purtroppo per gli altri, abbiamo le idee chiare e la determinazione di riuscire.
E’ un atto d’amore per la nostra deturpata città.
Lo dobbiamo ai nostri figli.
Gianni Vignuolo
candidato sindaco di Alessandria