Ho deciso di scrivere queste riflessioni ai giornali a seguito degli avvisi di garanzia recapitati nei primi giorni dell’anno ai compagni e alle compagne di Rifondazione e agli altri attivisti del movimento no tav-no terzo valico.
A fine giugno dopo le manifestazioni e gli scontri avvenuti in Val di Susa si è svolto un presidio spontaneo davanti alla Prefettura di Alessandria, per dimostrare la solidarietà al movimento no TAV, il tutto si è svolto in maniera assolutamente pacifica e senza nessun intervento delle forze dell’ordine, nemmeno per eventuale identificazione dei presenti.
A inizio 2012, quindi a distanza di sei mesi dall’accaduto, arrivano i primi segnali di come si ha intenzione di impostare il futuro del Terzo valico e di chi si oppone alla realizzazione dell’opera, “avvertendo” chi potesse avere opinioni diverse da quelle che già sono state decise, che la mano sarà pesante per fortuna, al momento, solo sotto forma di avviso di garanzia.
La cosa strana è che per avvertire i “pericolosi sovversivi” si è fatto richiamo ad un regio decreto (D.R. 773,art.18) del anno 1931, emanato quindi in un periodo storico che speravo, forse ingenuamente, avessimo superato con il 25 aprile 1945.
Viene contestato il reato di aver organizzato una manifestazione senza aver preventivamente avvisato la Questura, ma stranamente non viene contestato a tutti i partecipanti, tant’è vero che anche io ho preso parte a quella manifestazione e non rientro nell’elenco dei “delinquenti”. Stranamente “l’avvertimento” viene spedito solo a compagne e compagni che vivono nei territori interessati dal passaggio del Terzo Valico, a attivisti che notoriamente sono da ormai 20 anni contrari all’opera, al Consigliere Comunale di Alessandria, Giorgio Barberis (si sa, le sue frequentazioni con pericolosi comunisti bastano per tenerlo in considerazione) e a “pericolosi” dell’area anarchica perché parlare di loro fa sempre notizia.
Non sono mai stato un ammiratore del Senatore Andreotti ma una frase detta da lui credo che rispecchi quello a cui sto pensando, non è che “a pensar male spesso si sbaglia ma certe volte ci si azzecca!?”
Sicuramente stò sbagliando, almeno lo spero, ma non vorrei che il metro con il quale sono stati spediti gli avvisi di garanzia sia quello dell’intimidazione, perché se così fosse , ci tengo a dire che non sono queste le cose che faranno cambiare la nostra idea sull’assurdità di un’opera inutile che verrà finanziata anche con le pensioni di anzianità di molti onesti lavoratori.
In tutto questo, mi permetto di far notare che i partiti politici più grossi, che spesso si stracciano le vesti per difendere i loro esponenti accusati di reati decisamente più gravi di quelli contestati oggi agli attivisti, non si sono ancora fatti sentire. Certo non mi aspettavo di leggere dichiarazioni di solidarietà dal centro destra, ma al di là di quello che si può pensare sulla necessità del terzo valico, il fatto che nel 2012 ci sia ancora chi viene accusato con un capo di imputazione che risale all’epoca fascista, mi fa dire che chi crede ancora nell’antifascismo non può certo tacere.
Esprimo quindi la mia più piena solidarietà ai compagni di Rifondazione indagati e ai quali dico che oltre alla solidarietà c’è anche il sostegno del partito ad ogni iniziativa hanno intenzione di mettere in campo per difendersi dalle accuse e ovviamente allargo la solidarietà a tutti gli “avvisati” o, come preferisco definirli io “avvertiti”
Simone Subrero
Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista