Rizzello: “Lettere e la specialistica in Economia, Management e Istituzioni sono i nuovi fiori all’occhiello di Palazzo Borsalino. Quanto agli spazi, invece…”

Rizzello 1A Palazzo Borsalino ci sono almeno due importanti novità alle porte, sul fronte della didattica, che già da sole rendono il prossimo anno accademico particolare, e tutto da raccontare. Ma il confronto ‘a tutto campo’ con il professor Salvatore Rizzello, da pochi mesi riconfermato alla guida del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali , è anche l’occasione per parlare del rapporto tra Alessandria e la sua università (tema già peraltro esplorato nell’intervista di inizio 2015), e per andare un po’ oltre lo stereotipo della ‘fuga di cervelli’, tema pur di gran moda. Anche gli studenti di Palazzo Borsalino sono sedotti, per virtù o per necessità, dalle specializzazioni, e dal mercato di lavoro, internazionali? E se vanno via, dove vanno?

 

 

Professor Rizzello, partiamo dalla grande novità dell’offerta formativa diPalazzo Borsalino atrio quest’anno a Palazzo Borsalino, ossia lo sdoppiamento, da Vercelli, del corso di laurea in Lettere: ad Alessandria, e non solo, sale l’aspettativa, ma anche i quesiti, magari di chi vorrebbe trasferirsi qui da altri atenei, o riprendere gli studi. Facciamo chiarezza?
Volentieri: il percorso sarà lo stesso sperimentato per Economia Aziendale (qui da noi sta per partire il terzo anno), e in maniera capovolta a Novara per Giurisprudenza.
Ossia partiamo quest’anno con i corsi del primo anno del corso di laurea in Lettere, che andranno a crescere via via, anno dopo anno, fino al completamento del 3-2. Non nascondo che ci piacerebbe trovare il modo, in un prossimo futuro, di fare la stessa operazione con Filosofia, ma procediamo un passo alla volta, con prudenza….

Quindi quest’anno possono iscriversi solo i neodiplomati?
I corsi sono quelli del primo anno, quindi in primis i neodiplomati, ma anche persone che, avendo già intrapreso il proprio percorso lavorativo, desiderano ampliare con studi letterari il proprio bagaglio culturale. All’interno della nuova giunta di Dipartimento stiamo individuando una figura che avrà proprio il compito di seguire da vicino l’organizzazione della didattica per i non frequentanti: e vale per Lettere, ma anche per tutti gli altri nostri corsi di laurea. L’estrema flessibilità, e capacità di organizzare orari e tipologia dei corsi in rapporto alle esigenze degli iscritti hanno sempre caratterizzato il nostro Ateneo in questi anni. E i risultati ci premiano: siamo in posizioni di eccellenza sia nelle graduatorie per la didattica che in quelle per la ricerca. L’importante, naturalmente, è non sedersi sugli allori, ma continuare ad innovare.

Palazzo BorsalinoA proposito di innovazioni e novità in termini di didattica, a Palazzo Borsalino quest’anno ce ne sarà una seconda, non meno importante rispetto a Lettere…
Precisamente: si tratta dell’avvio della specialistica biennale in Economia, Management e Istituzioni: un profilo di specializzazione molto particolare e qualificante, che sarà opzione disponibile, da quest’anno, per gli studenti di Scienze Politiche che hanno completato la triennale, e per studenti in arrivo da altri atenei del nord ovest. Tra un anno, sarà uno degli sbocchi possibili anche per gli studenti del nostro triennio di Economia Aziendale.

Parliamo di iscritti, professor Rizzello: a gennaio a Palazzo Borsalino erano 1674, di cui 449 matricole. Quest’anno, date anche le due novità citate, che aspettative avete?
Partiamo da un dato: mentre negli ultimi anni gli iscritti alla gran parte degli atenei italiani sono diminuiti, l’Avogadro in generale, e Palazzo Borsalino in generale non solo hanno ‘tenuto, ma ci sono stati leggeri incrementi. Quest’anno le iscrizioni si sono appena aperte, e si chiuderanno a metà ottobre, per cui è difficile fare previsioni. Immaginiamo però di poter replicare i numeri dello scorso anno, con un incremento, prudenziale, di una quarantina di matricole per il corso di Lettere.

Passiamo alla logistica professore, in questi anni più croce che delizia: aEnaip studenti 2 Palazzo Borsalino c’è ancora spazio per tutti?
Almeno per un anno direi di sì, grazie ad una serie di interventi di razionalizzazione. Al primo piano abbiamo ricavato una nuova aula magna da 350 posti, mentre dovrebbe procedere nei tempi previsti lo spostamento del Museo del Cappello, che ci consentirà di realizzare, al primo piano, 3 nuove aule: una sala lauree che servirà anche come sala conferenze, e altre due aule da 100 e 160 posti. Utilizzabili speriamo dall’autunno 2016. Ovviamente però non si tratta comunque di soluzioni risolutive, per il medio lungo periodo. Poiché il nostro Ateneo e il nostro Dipartimento guardano al futuro, auspichiamo che anche dalla città e dalle sue istituzioni arrivino segnali forti in questo senso.

Sulla caserma che sta proprio di fronte a voi, di proprietà della Provincia, non ci sono news?
Purtroppo no, e quella sarebbe ovviamente un’espansione logistica naturale, assolutamente di prossimità. Vedremo.

Di questi tempi, professore, aspettarsi aiuti o investimenti da enti comeFondazione CrAl Palazzo Vetus comuni e Provincia appare una scommessa persa in partenza…
In effetti ad oggi l’unica realtà che, sul piano finanziario, sta pienamente facendo la sua parte, nonostante la crisi, à la Fondazione CrAl. Ma questo non significa che, con le istituzioni locali, non ci siano avviati progetti e percorsi, tutt’altro. Per rimanere su Palazzo Rosso, in questi mesi abbiamo sviluppato iniziative sia con l’assessore Mauro Cattaneo, sul fronte della partecipazione, che con l’assessore Ferralasco. E per la Notte dei Ricercatori, che quest’anno si terrà il 25 settembre,
http://www.nottedeiricercatori.it/ il progetto è di coinvolgere davvero tutta la città, sul modello din iniziative analoghe già sviluppate a Novara. Ci stiamo lavorando, sul fronte comunale, con il consigliere Renzo Penna, e speriamo davvero di realizzare un evento coinvolgente e aperto. Ma, sempre sul fronte del rapporto con la comunità, a breve organizzeremo anche per la presentazione del corso di laurea in Lettere un grande incontro pubblico con le associazioni culturali del territorio, poiché crediamo davvero che la nostra Università debba sempre più svilupparsi in sintonia con quanto le sta intorno.

Acqui stazione fsUn’altra variabile da non trascurare si chiama trasporto pubblico, sempre più carente e deficitario…
Lo so bene, purtroppo: ed è un serio problema sia per tanti studenti, sia per il personale docente e non docente, che in buona parte vive fuori Alessandria: molti professori arrivano da Torino, Milano, Genova, e altre zone del nord Italia. Il nostro rettore si è mosso direttamente con gli interlocutori istituzionali in Regione, per evidenziare esigenze e criticità: confidiamo in risultati concreti.

 

Professor Rizzello, parliamo di cervelli in fuga: qual è la situazione,Laureati fuga dall’osservatorio di Palazzo Borsalino?
Facciamo un passo indietro, e partiamo dal percorso di studi. L’internazionalizzazione, sul fronte della didattica e della ricerca, ci caratterizza sempre di più. Questo vale sia per i nostri studenti che beneficiano di momenti formativi all’estero, tramite Erasmus ma anche approfittando di relazioni dirette del corpo docente, e naturalmente anche per ragazzi stranieri che possono venire a seguire corsi da noi. Ma internazionalizzazione è anche quella dei nostri docenti, appunto: che spesso all’estero tengono corsi, o sviluppano progetti di ricerca. Dato questo contesto, in ambito formativo, è evidente che diventa poi naturale, per i nostri laureati, rivolgersi al mercato del lavoro globale, e in primo luogo all’Unione Europea. Insomma, non darei al termine ‘cervelli in fuga’ una connotazione necessariamente negativa: direi piuttosto ‘cervelli in movimento’. Senza trascurare, peraltro, l’importante interazione che ormai esiste tra i nostri corsi di laurea e le aziende del territorio alessandrino, e più in generale piemontese. Per il corso di laurea in Economia Aziendale in particolare, fin dal terzo anno partono gli stages in azienda, che sono un’occasione per gli studenti per capire davvero cosa significa mondo del lavoro, e di farsi conoscere e apprezzare. Il che, naturalmente, spesso può stimolare poi la costruzione di un rapporto professionale.

 

LaureatiUn’ultima domanda, che noi universitari del vecchio ordinamento talora ci poniamo: le lauree triennali hanno senso? Ossia, se ci si ferma lì, sono davvero spendibili?
(riflette, ndr) E’ una questione dibattuta, e dipende dai diversi percorsi. Per quanto attiene i nostri corsi di laurea, in effetti, per Giurisprudenza addirittura il triennio fine a se stesso non è previsto: il percorso è comunque necessariamente quinquennale. In alcuni casi (penso al triennio in Informatica Giuridica, che purtroppo per effetto della riforma Gelmini abbiamo dovuto chiudere qualche anno fa) sì, esistono percorsi che, già alla fine del triennio, possono ritenersi completi, e spendibili professionalmente. In altri casi in effetti, da Scienze Politiche ad Economia, a Lettere, direi che l’acquisizione della laurea specialistica, pur non obbligatoria, è assolutamente consigliata.

Ettore Grassano