E’ appena uscita da una riunione organizzativa, e ci decida un po’ del suo tempo nell’ufficio dell’assessorato al pianterreno di Palazzo Rosso, prima di tornare ai piani superiori per un altro incontro. Non perde il suo sorriso e la sua gentilezza, l’assessore alla Programmazione Economica (e alla Polizia Municipale) Marica Barrera, ma che è stanca si vede. E forse un po’ amareggiata, come chi ce la sta mettendo davvero tutta, e preferirebbe non finire nel mirino dei social e dei media solo per il presunto ‘flop’ di una singola serata (“che tale non è stato, peraltro: le assicuro che, accanto a voci legittimo ma forse un po’ troppo enfatizzate di dissenso ce ne sono tante altre che hanno apprezzato l’iniziativa della Sera in blu, che è stata una sorta di numero zero, da ripetere assolutamente”), ma invece per discutete del progetto di complessivo rilancio del commercio alessandrino, “rispetto al quale l’amministrazione sta facendo e farà pienamente la sua parte, in stretta sinergia con le associazioni del settore, e con i commercianti che ci credono, e che naturalmente di tutto il processo sono in fin dei conti i protagonisti decisivi”. Proviamo allora, a distanza di qualche mese dalla presentazione del percorso triennale di sviluppo del commercio cittadino, a capire se qualcosa è cambiato, anche alla luce delle recenti polemiche. E quali saranno i prossimi passi dell’assessorato.
Assessore Barrera, la riorganizzerebbe la Sera in Blu, alla luce di come è andata, polemiche incluse?
Assolutamente sì: la consideriamo un numero zero, assolutamente migliorabile. Ma è proprio questa la strada su cui muoversi: sfruttare eventi che richiamano comunque ad Alessandria migliaia di persone (come appunto il giuramento degli allievi della Scuola di Polizia) per valorizzare la città, in un’ottica commerciale e turistica. Stimolando gli stessi alessandrini a vivere di più e meglio Alessandria, anche appunto in sere feriali.
Ma è stato un ‘flop’, come qualcuno sostiene, oppure no?
Ma neanche per idea: anche se certamente ci sono attività che sono rimaste più soddisfatte, e altre meno, anche all’interno di singole vie. Ma, glielo assicuro, ci sono commercianti lungimiranti, e che amano la città, che mi hanno detto: non è il nostro target, non ci pagheremo forse neanche le spese, ma ci saremo anche noi. Saremo aperti perché crediamo nel rilancio di Alessandria, e all’importanza di fare squadra. Ecco, questo è lo spirito con cui tanti si stanno muovendo, e stanno affrontando le difficoltà generali dell’economia, e del commercio di casa nostra. Poi ci sono anche i professionisti della polemica, e della protesta. E naturalmente hanno diritto di esprimersi: ma non di autoproclamarsi rappresentanti di una categoria, o di una città. Per fortuna la gran parte dei commercianti ad Alessandria ci crede, e su Alessandria intende ancora scommettere.
Lei però poche ore prima dell’evento ha diffuso una dichiarazione a mezzo stampa per ribadire che l’appuntamento serale ci sarebbe stato, e invitare i commercianti a rimanere aperti. Segno che qualcuno stava remando contro?
Non c’è dubbio che l’universo del commercio sia variegato, e non so davvero per quale ragione qualcuno aveva deciso di diffondere ad arte notizie false sul fatto che la serata sarebbe stata annullata. Ma, ripeto, la realtà è un’altra: alberghi pieni, molti ristoranti cittadini anche, e diverse vie della città ricche di animazione e intrattenimento: da via Bergamo a piazza Marconi, a piazza Massimo D’Azeglio, ad altre. Ora guardiamo avanti, e cerchiamo di investire sulla seconda metà dell’anno, insieme a tutti i soggetti coinvolti.
Ma è vero che in due anni non avete ancora avviato il famoso o famigerato ‘tavolo del commercio’?
Non è questione di tavoli, e neppure di organizzare assemblee pubbliche che rischierebbero di diventare soltanto un caotico elenco di rivendicazioni ed esigenze assolutamente legittime, ma anche molto eterogenee, e che non ha senso enunciare in quella forma. Il dialogo con le associazioni di categoria è forte e costante, ognuno per il ruolo che gli compete. Così anche l’ascolto dei singoli commercianti che hanno qualcosa da proporre: la porta dell’assessorato è sempre aperta, così come, tutte le volte che posso, mi fermo volentieri nei negozi, per ascoltare e capire. Naturalmente dialogo significa anche che talora ci può essere dissenso su certe visioni, su singoli progetti. Il compito del comune e del mio assessorato del resto è quello di creare determinate condizioni. Da un lato agevolazioni per specifiche categorie merceologiche, riduzione di sanzioni per chi è indietro coi pagamenti dei diritti di occupazione, e altre questioni tecniche. Dall’altro fare in modo che in città si possano moltiplicare iniziative e progetti. Anche se l’assessorato alla Programmazione Economica non può diventare un semplice organizzatore di eventi, è chiaro: non è il nostro compito principale.
Marica Barrera assessore, Manuela Ulandi presidente Confesercenti Alessandria, e ora Alice Pedrazzi direttore di Ascom: la rappresentanza istituzionale del commercio alessandrino è interamente donna!
(sorride, ndr) Non ne farei una questione di genere, anche se sono lieta della nomina di Alice Pedrazzi (nella foto), con cui ci siamo già confrontate in più occasioni, e che è persona capace e dinamica. Come pure è costante il dialogo con Manuela Ulandi, che ha un’esperienza consolidata nel settore. Credo che, svolgendo ognuna bene il proprio ruolo, i risultati verranno. Anche se la situazione generale la conosciamo, e soluzioni salvifiche non ce ne sono. Ma il commerciante che sa innovare, e che sa intuire quali sono le esigenze della clientela, soddisfarle e farle crescere, ha ancora ad Alessandria la possibilità di lavorare bene. Non faccio nomi perché potrebbe sembrare pubblicità: basta guardarsi attorno però, e i casi si trovano. Sono sotto gli occhi di tutti.
Cosa ci attende subito dopo la pausa estiva?
Ci sono in cantiere diversi eventi importanti. A partire dal Capodanno alessandrino del 31 agosto, che quest’anno festeggerà i suoi 10 anni di vita, ossia un traguardo importante. Gli organizzatori ci hanno chiesto, come Comune, un maggior coinvolgimento, e lo offriremo volentieri. Poi, a settembre, ci saranno due appuntamenti importanti. Il 21 settembre Gagliaudo tra i mercanti, che prevederà quest’anno la concessione gratuita del suolo pubblico, ed è la prima volta. Quella dovrà essere una bella opportunità per tutti, ma in primis per il commercio alessandrino: per cui stiamo mettendo a punto i dettagli di un progetto nuovo, in cui le bancarelle ci saranno, ma con un profilo qualitativo, e senza diventare ostacolo ai negozi tradizionali, a livello di collocazione anche fisica. Faranno invece da ‘cerniera’ per collegare una parte e l’altra di città, o di via. Non ci saranno bancarelle, ad esempio, in Piazzetta della Lega. Mentre le bancarelle faranno da collegamento tra le vie del centro e il tratto di piazza della Libertà che porta verso via Dante. E poi Gagliaudo quest’anno si estenderà per la prima volta a Borgo Rovereto: via Dossena, piazza S. Stefano, piazza Santa Maria di Castello. Sarà un modo per cominciare a presentare i primi risultati del Pisu agli alessandrini, in attesa naturalmente del lancio definitivo dei mesi successivi.
E il secondo appuntamento di settembre?
Sarà il week end seguente, il 27/28, con il Mercato Europeo: un appuntamento ormai classico, e molto frequentato, in via Savona e via Repubblica, con l’enogastronomia e la manifattura tipica di numerosi Paesi del nostro continente.
Assessore Barrera, lei ha fatto riferimento al fatto che i commercianti sono un universo diversificato, con esigenze anche diverse. Come si a metterli tutti d’accordo, e a soddisfare le esigenze di tutti?
Cercando di capire davvero che esistono tante realtà e situazioni diverse. Non solo quartiere per quartiere (per cui il Cristo, ad esempio, è una realtà autonoma, con sue specifiche esigenze, a cui è giusto dare risposte ad hoc, personalizzate) ma persino all’interno della stessa via. Penso a via San Lorenzo, una delle più vitali sul piano commerciale: è cambiata in questi anni, non è più solo una via del comparto ‘alimentare’, e questo ne fa mutare anche i bisogni. Ma, lo dico da donna e da cittadina che fa la spesa, ci sono da considerare anche, e direi prima di tutto, le esigenze dei clienti. So che solleverò magari reazioni critiche, ma tornerò a porre con forza la questione degli orari: ci rendiamo conto di quante persone, per ragioni legate al lavoro e ad esigenze personali, sono ormai abituate a fare la spesa fra le 12 e le 15, ad esempio? E in quell’orario, se so che tutti in centro sono chiusi, che posso fare se non indirizzarmi nei grandi centri commerciali intorno alla città? Lo so, per le piccole realtà c’è un problema di organizzazione, di risorse: ma perché non pensare, allora, di aprire un po’ dopo la mattina? Insomma: la società è cambiata, anche ad Alessandria. E forse è il caso di comportarsi di conseguenza.
A proposito di grande distribuzione, assessore: c’è chi ha polemicamente rilanciato anche la questione dell’ex zuccherificio. Nascerà o no questo nuovo mega centro commerciale?
Anche lì: acque agitate ad arte, e senza fondamento. Posto che la questione è complessa, viene da lontano e va oltre le competenze del mio assessorato, è assolutamente falso che sia stato deciso alcunché. Anzi, ci sono talmente tante questioni connesse, dall’inquinamento dell’area alla viabilità (assolutamente primaria, con la questione dell’attuale ponte sul Bormida, del suo potenziamento o allargamento, e della realizzazione di un eventuale secondo ponte), che davvero mi pare assurdo creare allarmismo. Anche perché, ripeto: il commercio cittadino la sua sfida la vincerà innovando e tornando competitivo rispetto alle esigenze della clientela. E’ quella la strada da seguire con determinazione.
Ettore Grassano