Paolo Bertolini, laureato in Medicina a Pavia e specializzato in Odontoiatria a Genova, proviene da una famiglia di otto dentisti, due medici e due veterinari. E’ appassionato di campagna, trattori, giardinaggio e di qualunque lavoro manuale, dalla meccanica all’idraulica. Gli piace cucinare e ama la buona compagnia e gli amici veri. In cima ai suoi pensieri sta la sua famiglia, composta da una sola moglie e tre figli. Da qualche tempo, oltre ad aggiustare denti, fa anche il presidente del Banco Alimentare di Novi Ligure.
1) Paolo, tu fai il dentista a Novi Ligure. Come hai conosciuto il Banco Alimentare?
Ho conosciuto il Banco attraverso amici appassionati a questa opera. Ho iniziato facendo la colletta con la mia famiglia, portando i miei bambini, inesorabili nel porgere le borse, ormai da tanti anni… e adesso eccomi qua, un po’ dentista e un po’ responsabile del Banco Alimentare.
2) Perché hai deciso di coinvolgerti in maniera così forte, diventando il presidente del Banco di Novi?
Mi hanno fatto uno scherzo, per così dire… Mi hanno detto che sarebbe stato facile, di non preoccuparmi e invece mi sono preoccupato. Non è stato facile, richiede tempo, dedizione e tra famiglia, lavoro e Banco la vita è piuttosto “frizzante”.
3) In questi giorni alcune trasmissioni televisive, come Striscia la Notizia e le Iene, hanno messo in dubbio la correttezza di alcune realtà legate al Banco Alimentare. Tu come spieghi queste situazioni?
Guarda che nei casi che citi il Banco Alimentare è parte lesa! Per noi è normale collaborare direttamente con le strutture caritative per aiutare i poveri perché non si creino equivoci sulla trasparenza di quel che facciamo. Il nostro Banco è uno dei più piccoli dei 21 in Italia, ma nel nostro piccolo diamo alimenti a 160 strutture caritative che assistono 23.000 indigenti. Il bisogno di aiuto è in aumento e il grande lavoro svolto non deve essere messo in dubbio da imbroglioni e furbastri. Lo ripeto: noi siamo parte lesa.
4) Il Banco Alimentare di Novi rifornisce diverse realtà della nostra provincia, come la San Vincenzo e molte parrocchie che organizzano mense per i più poveri. Come valuti dal tuo punto di osservazione la nostra situazione socio-economica?
Stiamo vivendo una situazione complicata, per molti veramente difficile. Credo che occorra sostenere le situazioni più gravi senza perdere il gusto del dono, del fare gratis, dell’aprirsi all’altro incontrandolo nel suo bisogno. Oltre al cibo, proviamo a offrire la speranza che ci sostiene, perché anche questa crisi è una occasione per essere più veri e più uomini. E questo vale per tutti, indistintamente.
5) Domani, 30 novembre, ci sarà la giornata nazionale della Colletta Alimentare. Come si può dare una mano facendo la spesa al supermercato?
Le indicazioni sono semplici: seguire le indicazioni che danno i volontari, donare ciò che si può e avere fiducia nel Banco Alimentare. Facciamo gratuitamente un grande lavoro per poter arrivare a sostenere le famiglie in difficoltà, ridistribuendo tutti gli alimenti raccolti nella nostra zona attraverso le mense e le strutture di carità. Ci vediamo domani alla Colletta Alimentare!