Si è da poco esibito alla Rassegna Voglia di Teatro con lo spettacolo InCantazioni del duo Boduàr, insieme a Luca Bernard, un duo nato nel 2004 che ha offerto al pubblico uno spettacolo decisamente anticonvenzionale e sorprendente fatto di suoni, parole, strumenti, poesie, musica e improvvisazioni. Oggi parliamo di Luca Serrapiglio (e un po’ anche della sua famiglia): musicista, compositore, improvvisatore, ricercatore, performer.
Luca ha solo 30 anni ma, con tutti i progetti realizzati e le esperienze vissute, potrebbe averne tranquillamente il doppio! È uno che non si ferma e ha la smania di mettersi sempre alla prova.
Riassumere in poche righe il suo percorso artistico non è affatto semplice.
Nel 2003 si diploma al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria in saxofono con Claudio Lugo e successivamente in musica jazz con Luigi Bonafede. Finito il primo percorso di studi, inizia subito il suo viaggio personale alla ricerca di nuove esperienze che alimentino la sua indubbia creatività e che spaziano dalla musica, al teatro, all’improvvisazione.
A partire dalla musica: frequenta più volte Siena Jazz, uno dei più importanti seminari di musica jazz in Italia, e studia con nomi illustri del panorama italiano. I due anni successivi partecipa ai Seminari del Festival di Sant’Anna Arresi, dove ha la possibilità di studiare con personaggi come Tim Berne, Roscoe Mitchell, Anthony Braxton, William Parker, Rob Brown, che per chi si intende di jazz sono nomi degni di nota. Nel 2006, grazie ad una borsa di studio del Conservatorio di Alessandria, frequenta la “H. Hodgson School of Music” di Athens, Georgia, U.S.A. e approfondisce lo studio del saxofono con il Dr. Kenneth Fischer.
Nel frattempo Inizia a suonare il clarinetto basso, mentre prosegue un’approfondita sperimentazione con saxofoni e clarinetti, anche con l’ausilio di musica elettronica.
Passando attraverso il teatro strumentale (musicisti che recitano con gli strumenti): prende parte a “Scatola Sonora” – festival di opera da camera e teatro musicale di piccole dimensioni, con il regista Luca Valentino, di cui diventa anche assistente di Arte Scenica per due anni al Conservatorio di Alessandria.
Annovera perfino un laboratorio con Moni Ovadia.
Arrivando ai burattini e le marionette, insieme a Claudio Cinelli uno dei più importanti artisti italiani nel teatro di figura, e tanto altro: “mio fratello Andrea ed io siamo entrati in contatto con Claudio che era venuto ad Alessandria per presentare ‘Lo scoiattolo in gamba’, ho avuto la fortuna di poterlo aiutare durante lo spettacolo ad animare i pupazzi e da lì abbiamo iniziato una collaborazione lavorando alle musiche di scena per alcuni dei suoi spettacoli”.
Il rapporto con il fratello Andrea, anch’egli musicista (violoncellista e cantante) e sperimentatore, è di grande sinergia, Luca stesso sostiene “è la persona con cui collaboro di più. È un grande creativo …”
Insieme hanno lavorato su molti progetti, nel 2007 inizia un’intensa collaborazione dei due fratelli con il danzatore e coreografo Leonardo Diana, conosciuto da Claudio Cinelli: “doveva mettere in scena uno spettacolo, Verso la luce, ci ha chiesto di comporre le musiche e di suonare dal vivo e così è nata una collaborazione che va avanti da alcuni anni, anche con altri spettacoli. Con Leonardo lavoriamo molto sulla relazione fra suono e movimento dal vivo, allora una novità interessante per noi, oggi uno dei nostri più ampi campi di ricerca”.
La sperimentazione con la danza, la musica, e il teatro insieme a Leonardo Diana, trova il suo apice con la creazione di un collettivo di artisti, Clak – Teatro Contagi, di cui i fratelli Serrapiglio fanno parte insieme a Diana e tre danzatrici e coreografe, Katia Frese, Chiara Innocenti e Chiara Cinquini, e che chiuderà la rassegna di Valdapozzo con ‘La porta del mare ’ e ‘Zona Interattiva’.
Da dove nasce questa passione per la musica e per la sperimentazione, tua e di tuo fratello naturalmente?
“Da nostro padre e dalla sua apertura mentale e musicale. Lui ci ha insegnato davvero tanto”. Il padre, Alberto, musicista: clarinettista, insegna clarinetto al Conservatorio di Milano. Musicista classico ma molto aperto alla sperimentazione, “pensa – dice Luca – che faceva musica elettronica già all’inizio degli anni ’80. Ha suonato dalla Scala alla Rai di Torino, e in mille realtà e situazioni diverse tra loro. È sempre stato uno spirito libero, professionalmente ha sempre fatto ciò che ha voluto e lo ha appassionato. Ha rifiutato le prime preziose occasioni di avere il cosiddetto posto fisso, per prediligere situazioni che gli consentissero di fare nuove esperienze, anche fuori dalla realtà alessandrina, e raggiungere tardi il posto che voleva: insegnante di Conservatorio. Come puoi immaginare mio fratello Andrea ed io abbiamo respirato tutto questo e siamo cresciuti in mezzo alla musica”. Padre e figlioli suonano addirittura insieme nella Mupenzi Ethnic Orchestra, dove il babbo, oltre a suonare, dirige musicisti italiani, senegalesi, ruandesi, ecc.”
Quanto ha contato la famiglia nella tua crescita personale e professionale?
“La mia famiglia è stata fondamentale. Mi ha sostenuto, spronato, seguito, consigliato, criticato. Insomma, ci sono stati veramente!” In effetti la famiglia di Luca è riuscita davvero a trasmettere valori importanti “ … e la voglia di mettersi sempre alla prova, di sperimentare, di non fermarsi, con la consapevolezza che, per fare ciò che si vuole, bisogna lavorare e tanto.”
Luca Serrapiglio è anche organizzatore di concerti ed eventi, sempre con l’ausilio di suo fratello, qualche anno fa al Subbuglio ed ora a Valdapozzo: “sono sei le persone che gestiscono l’Associazione culturale di Valdapozzo, ognuno con compiti propri. Da circa due anni, Andrea ed io ci occupiamo dell’organizzazione degli eventi.”. Con alcuni di loro, suona nel gruppo di musica popolare da strada Bandarotta Fraudolenta “suono con loro per un caso. Dopo il primo concerto, in cui mi sono divertito veramente molto, li ho pregati di farmi restare, perché mi dava la possibilità di suonare per strada, in mezzo alla gente. Mi capita di suonare in teatri, ma penso che faccia bene farlo anche in mezzo alle persone, con la giusta ironia. Sono tutti musicisti non professionisti, Penotti a parte. È una delle esperienze a cui tengo di più musicalmente e anche umanamente. Torni alla musica come funzione, che serve cioè ad un contesto. Da come nasce, in fondo. E’ come suonare all’interno del tuo villaggio. Grazie a loro ho imparato tantissimo.”
Luca al suo attivo ha pure diversi album, alcuni registrati con band sue e altri in qualità di ospite. Dirige un gruppo di improvvisazione al Conservatorio cittadino e, dulcis in fundo, è insegnante di saxofono presso il Laboratorio di Musica per adulti del Conservatorio di Alessandria ed è docente di saxofono della Scuola Civica di Musica “G. Verdi” di Asti.
Cosa vuol fare da grande Luca Serrapiglio?
“Portare avanti tutto questo. Ho sempre cercato di fare quello che volevo, non amando molto i compromessi. Sto vivendo dei miei progetti e non voglio fare cose in cui non credo. Faccio quello che fondamentalmente ritengo necessario come artista, continuando a studiare, crescere e mettermi in discussione”.
Cos’è l’arte per Luca?
L’arte è qualcosa di necessario per l’uomo. È qualcosa di cui abbiamo bisogno. Uno dei primi manufatti che l’uomo ha costruito è il flauto realizzato con le ossa, oppure pensa ai disegni sui muri. L’uomo ha bisogno di fare arte, per guardare la realtà in modo diverso, e per reinventarla. Penso che tutti dovrebbero fare arte ….
Enrichetta Duse