Confesso di non essere una appassionata lettrice dei programmi fotocopia dei candidati alle elezioni di Alessandria. Però mi pare, contenta di essere smentita, che nessuno/a di essi ha preso in considerazione l’emergenza sanitaria dell’avvelenamento dell’acqua e del sangue da PFOA in Alessandria, malgrado che da almeno dieci anni la sezione di Medicina democratica, vedi il Blog alla voce PFOA, ripeta gli allarmi: ignorati da Comune, Asl e Arpa.
Non è dappertutto così: a Vicenza le omologhe autorità responsabili della salute pubblica si sono attivate e la Regione Veneto ha avviato una maxi screening che durerà 10 anni su circa 80mila persone. I primi test stanno atterrendo i genitori: il monitoraggio su 950 ragazzi dai 14 ai 18 anni della zona inquinata dai composti perfluoroalchilici rivela livelli di PFOA nel sangue anche 20 venti volte la soglia massima di 8 nanogrammi per litro (per Medicina democratica dovrebbe essere zero). Le stesse indagini della Regione hanno già evidenziato nelle donne incinte un aumento della frequenza di diabete gravidico e di gestosi, nonché di bimbi nati più piccoli. Purtroppo gli effetti tossici e cancerogeni temuti del PFOA sulla salute sono noti: fegato, reni, soprattutto le patologie legate al sistema endocrino (tiroide).
Ebbene la polemica domanda la riproponiamo agli aspiranti Amministratori: come mai ad Alessandria si tiene la testa sotto la sabbia come gli struzzi? A Vicenza l’inquinatore è stata la Miteni di Trissino, fornitrice del PFOA alla Solvay. Ma in Italia siamo stati i primi a lanciare la campagna contro il PFOA: denunciando gli scarichi da Spinetta Marengo in Bormida (il video è sul nostro Blog) e dal Tanaro fino alla foce del Po, denunciando i dati delle analisi -interne alla Solvay- con l’abnorme presenza di PFOA nel sangue dei lavoratori, chiedendo accertamenti -pubblici- per lavoratori e cittadini di Spinetta.
Il risultato della nostra campagna nazionale è stata l’eliminazione del PFOA nelle lavorazioni della Solvay. Bene. Ma i suoi sostituti sono meno pericolosi? Perché il PFOA continua nel sangue? Quanto permane nelle falde? Quali effetti sulla salute? Domande alle quali a Vicenza stanno rispondendo, ad Alessandria invece è un muro di gomma.
Barbara Tartaglione
Responsabile Sezione Provinciale Medicina Democratica Movimento di lotta per la salute