La rete d’impresa promossa da Città del Bio, soggetto attuatore del Biodistretto delle Terre del Giarolo per conto dell’ex comunità montana e della Regione Piemonte, ha vinto la gara indetta dall’Università degli studi di Milano per la concessione in uso degli impianti dell’ex allevamento caprino sperimentale di Borgo Adorno, nel territorio di Cantalupo Ligure, in Val Borbera.
L’iniziativa – che dovrebbe vedere nel corso del prossimo anno la ripresa delle attività di allevamento caprino nei capannoni posti sulle falde del Giarolo – si colloca all’interno della strategia che Città del Bio ha in corso e che si pone nell’ambito della convenzione tra l’Associazione, composta da comuni e regioni italiane, e il Ministero dell’Ambiente finalizzata al recupero delle aree marginali alpine e appenniniche.
Secondo indiscrezioni raccolte, la rete ha l’obiettivo non solo di riattivare le attività economiche legate all’agricoltura di qualità nell’ambito delle valli Borbera, Curone, Grue e Ossona – con particolare attenzione al settore biologico – ma di ragionare in termini più vasti di rilancio dell’agricoltura delle colline dell’Appennino a cavallo delle quattro regioni (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna).
Per quanto si tratti di informazioni ancora non confermate, parrebbe che questa opportunità sarà affrontata nel tavolo tecnico che Città del Bio attende, sia costituito dal Gal, anche con l’obiettivo di recuperare per i finanziamenti PSR quelle filiere non ricomprese nel piano di sviluppo locale, quali appunto la casearia, quella delle carni bovine (carne all’erba del Giarolo), suine e della selvaggina.
In tale direzione va letto il recente insediamento suinicolo di Grondona che ha recuperato ad attività gli impianti della locale Coop La Tula.