Signorini (S.A. San Martino): “Dalle capre all’energia, il futuro è nell’agricoltura a ciclo integrato”. Storia di un agricoltore per scelta, innamorato del Monferrato alessandrino

signorini-2Immaginate un brillante uomo d’azienda milanese, con alle spalle una vita di successi nel far nascere e crescere imprese di servizi (in particolare nella fornitura di prestazioni in outsourcing per la gestione e l’amministrazione del personale) che ad un certo punto vende i suoi ‘gioielli’, e decide di intraprendere una nuova sfida, di business ma soprattutto di vita.

E, per farlo, sceglie il Monferrato alessandrino, “nella convinzione che questa sia una terra meravigliosa, abitata da persone straordinarie, che devono forse imparare soltanto a credere un po’ di più in se stesse”. Lui è Umberto Signorini, figura di primo livello dell’imprenditoria italiana, e in realtà il suo legame con il nostro territorio risale già a 25 anni fa: “Era il 1991 – racconta – e cercavo una casa in campagna, da sistemare. L’ho trovata a Quargnento, e da allora non me ne sono più andato: anzi, mi sono innamorato del paese sempre di più, e quando tre anni fa ho venduto le altre mie aziende ad un fondo di investimento, mi sto dedicando a tempo pieno alla mia nuova sfida di ‘agricoltura a ciclo integrato’, ma anche ad attività culturali che ruotano attorno a Quargnento, stimolando l’organizzazione di incontri, eventi, iniziative. Spesso in stretta collaborazione con il comune e il nostro sindaco Luigi Benzi, che è davvero in gamba”.

La recente, apprezzatissima mostra sul pittore Carlo Carrà, ad esempio, è stata carra-carlo-_rhythms_of_objects_ritmi_doggetti_oil_on_canvas_53_x_67_cm_pinacoteca_di_brerafortemente voluta e finanziata da Umberto Signorini, attraverso la sua Fondazione Nuovo Futurismo.

Uomo d’impresa e mecenate dunque, ma soprattutto agricoltore per scelta. Convinto che la terra, se valorizzata con un approccio imprenditoriale integrato, “creando una filiera capace di coniugare il conto economico con la qualità garantita dei prodotti”, rappresenti la vera sfida del prossimo futuro, e una grande opportunità, in particolare, per il Monferrato alessandrino.

“Spiego in poche parole cos’è il progetto San Martino, Biosistema del Monferrato, e perché ho deciso, a settant’anni, di diventare imprenditore agricolo. La Società Agricola San Martino nasce da una grande ambizione: riuscire a rivitalizzare un territorio, il Monferrato, e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Perché sono assolutamente convinto che solo ripartendo dalla terra si possa riuscire a rimettere in moto da queste parti un circuito virtuoso, che coniughi qualità della vita, rispetto dell’ambiente e creazione di ricchezza”.

bio-digestore-sa-san-martinoInutile obiettare che questo è il sogno di tanti, ma che finora chi ci ha provato ha dovuto fare i conti con una realtà ben diversa. Umberto Signorini ha il ‘passo’ dell’imprenditore milanese, e il ‘lamento’ non fa proprio parte del suo dna: “Le spiego cosa ho fatto finora, e soprattutto cosa vorrei fare. Prima di tutto partiamo dall’oggi: La San Martino opera tra Quargnento, Occimiano, San Michele. Gestiamo, tra l’altro, i biodigestori di Occimiano e Alessandria, appunto, e complessivamente operiamo su circa 800 ettari di terreno, dando occupazione a 15 persone. 5 di loro sono laureati intorno ai trent’anni, e la scommessa è appunto sviluppare una filiera, produttiva e occupazionale, che permetta ai giovani di investire in agricoltura, per il proprio futuro. Noi siamo un’azienda che punta all’inquinamento zero, e a trasformare in energia i propri rifiuti, tramite una centrale a biomasse. Per avere appunto un impatto positivo sul territorio: e i fatti dimostrano, ogni giorno di più, che non si tratta di sogni, ma di una realtà”.

In particolare, la Società Agricola San Martino ha deciso di puntare capresull’allevamento di capre, circa 2.000 capi al momento, per lo più di razza saanen, con 72 punti di mungitura, e 1.800 litri di latte prodotti ogni giorno: perché questa nicchia? E’ particolarmente redditizia? “Redditizia dobbiamo farla diventare noi, con la nostra capacità di fare impresa: certamente è una scelta di produzione a chilometro zero, latte e anche formaggi, in particolare il blu di capra Igor: ricordo peraltro che ad Occimiano abbiamo ancora il marchio Gorgonzola. Puntiamo molto sulla sinergia con i progetti della Città del Bio, e vogliamo essere tra i protagonisti della crescita dei ‘biodistretti’, che sono la leva per coniugare qualità ed economicità delle produzioni agricole: dalle capre al riso, al grano, al vino. Passando per l’accoglienza e il turismo. Solo così potremo dare un futuro al comparto, e un orizzonte di crescita ai nostri giovani”.signorini

E proprio ai ragazzi (e alle ragazze) è indirizzato il prossimo tassello del progetto di ‘agricoltura a ciclo integrato’ di Umberto Signorini: “Ho messo a frutto miei contatti con il gruppo BNL Paribas, e organizziamo insieme a Cia Alessandria, martedì 15 novembre alle ore 18, a Palazzo del Monferrato ad Alessandria, un convegno specificamente mirato al rapporto tra giovani e agricoltura. Racconteremo esperienze, e faremo emergere opportunità. Perché sia chiaro a tutti quali sono le strade percorribili, e come oggi il contadino può e deve essere un imprenditore a tutti gli effetti: in grado di mettere a punto un percorso di produzione di qualità, ma anche di lavorazione e di commercializzazione, e capace appunto di fare rete, e filiera”. Appuntamento, per saperne di più, domani pomeriggio a Palazzo Monferrato.

 

Ettore Grassano