C’era tanta curiosità sabato mattina nel salone della Fondazione Crt di Tortona, alla presentazione del Bio Distretto Terre del Giarolo, di cui è stata simbolicamente ‘posta la prima pietra’, come ricordato da Luigi Massa, direttore di Città del Bio,
e da Cesare Rossini, commissario della (ormai ex) comunità montana che per primo ha creduto nel progetto, proponendolo sia sul territorio che in Regione Piemonte.
Gli stessi Massa e Rossini, sul palco dei relatori insieme al Presidente di Città del Bio Antonio Ferrentino e all’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, hanno spiegato come l’obiettivo sia sviluppare sinergie tra i diversi soggetti istituzionali ed economici che operano sul territorio (nello specifico nelle valli della ex comunità montana Terre del Giarolo), orientate a progetti di crescita sostenibile, “adottando come riferimento l’agricoltura biologica intesa come modello di sviluppo economico attento alla conservazione delle risorse, alla compatibilità ambientale e alla valorizzazione delle tipicità locali”, e teso a garantire una migliore qualità della vita per le persone che vi abitano.
“Il Bio Distretto è tutto da costruire, e siete tutti voi”, ha ribadito Cesare Rossini rivolgendosi ai numerosi sindaci e amministratori locali in sala, lasciando poi la parola a diversi esponenti del territorio stesso, dall’imprenditore Walter Massa, ‘padre’ del timorasso, ai rappresentanti del Gal Giarolo.
Attorno ai prodotti locali e alle imprese di “qualità” il territorio può svilupparsi in diversi settori: il turismo ambientale, l’educazione alimentare, la ristorazione, la logistica, creando una sinergia per realizzare un modello di sviluppo sostenibile.
Erano presenti i rappresentanti di UBI Banca e Banca Popolare di Milano che hanno assicurato la partecipazione al progetto con occhio attento a favorire lo sviluppo e la crescita delle imprese.
“Il Biodistretto è l’occasione per lo sviluppo di aree come quelle del Giarolo” è stata l’affermazione conclusiva dell’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.
Nei prossimi mesi il progetto dovrebbe prendere forma e sostanza, e si capirà se e quanto possa fare da ‘leva’ e ‘lievito’, in particolare, nella valorizzazione dell’economia delle Terre del Giarolo, e nel rilancio della qualità della vita nelle valli, “da trent’anni alle prese con uno spopolamento che ha portato crisi, impoverimento e abbandono del territorio”, come ricordato dal sindaco di Tortona Gianluca Bardone. Il Bio Distretto saprà porre i presupposti per un’inversione di tendenza?
E. G.