A Casale Monferrato finalmente al via i lavori per l’arretramento dell’argine della Cascina Consolata

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di Graziella Zaccone Languzzi*

 

 

PARLIAMONE : checché se ne dica sto notando che in politica c’è chi inizia con un progetto di grande importanza per la sicurezza per poi lasciar correre con un  nulla di fatto per anni, diversamente c’è chi si impegna perché le storiche  promesse altrui prendano forma nella pratica. E’ quello che sta accadendo a Casale Monferrato, grazie  all’impegno della Giunta comunale Riboldi, della Regione Piemonte tramite l’Assessore Gabusi e probabilmente dalla “nuova” dirigenza AIPO/ Piemonte Orientale (sedi di Alessandria e Casale).

PERCHE’ SCRIVO QUESTO?  I corsi d’acqua sono sotto la responsabilità dello Stato: Ministero&Demanio&DipartimentoP.C. che tramite le Regioni, Autorità di Bacino, AIPO e altri soggetti devono occuparsene. Il problema sta nel fatto che i diversi soggetti spesso si parlano soltanto attraverso atti ufficiali, e mentre Roma che è il primo anello di questa “piramide”  è convinta  di aver svolto il suo compito con Leggi e assegnando fondi, nel cammino a seguire fino ad arrivare sui nostri territori, in molte situazioni,  tutto rimane in gloria.

Apro una parentesi: scrivo quanto sopra perché è stato toccato con mano da noi cittadini civicamente impegnati. A volte ci rapportiamo alla burocrazia romana, e ciò che ne viene fuori lo può raccontare Giuseppe Monticone ( rilocalizzazione) che in un confronto telefonico  col Dipartimento della P.C. Nazionale  il 24 ottobre 2018 si è reso conto di come funzionano le cose. Ma qui mi fermo perché fuori tema: è solo per far comprendere quanto scritto soprastante. Fine parentesi 

Riprendiamo:  quindi Roma  assegna i fondi  e da  subito i  progetti vengono stilati, seguiti da comunicati stampa dove a sentir il politico di turno regionale e l’AIPO i lavori partiranno in un  periodo prestabilito e breve, con dati e date.  Le amministrazioni comunali (e le Province) attendono speranzose , ma dopo due/tre anni di attesa dovrebbero preoccuparsi, porsi domande ed iniziare a ‘suonare la sveglia’ a Regione e AIPO. 

 

Al contrario a suonare la sveglia con insistenza periodica sono i Comitati composti da comuni cittadini, che nascono appunto  per ‘stimolare’ le amministrazioni ed istituzioni locali,  con la speranza che a loro volta   si adoperino per sollecitare ciò che è dovuto a quel territorio. Parlo in particolare dello storico Comitato  alluvionati  del casalese, il  C.AL.CA.  Lo posso scrivere in modo chiaro e preciso perché di questo Comitato faccio parte da sempre, come componente del Consiglio Direttivo. Mi occupo della segreteria,  e  da circa venti anni  registro al corposo Protocollo tutte  le richieste in partenza alle varie Istituzioni ed ai vari Enti preposti, per sollecitare gli interventi preannunciati. Riteniamo che non sia possibile lasciar trascorrere dieci anni per risolvere una situazione che già nel 2010 era considerata urgente perché potenzialmente pericolosa.

Per fortuna ogni tanto ci sono le elezioni, e  nel marzo 2019 a due mesi dalle regionali, fine mandato Chiamparino, arriva l’ennesimo annuncio da parte dell’ex Assessore Balocco e da parte di AIPO: “Sicurezza idraulica. Arretramento argine Consolata sul Po: l’opera si fa entro il 2020. L’eliminazione dello “sperone” costerà 2,9 milioni”.

Sarebbe stata la volta buona, visto i precedenti? Oppure il solito annuncio  tanto per tirare avanti? Il dubbio viene giacchè  sono molte le promesse annunciate e  faccio  esempi:

febbraio 2013 : “Il Calca: ‘Perché non si parla più dell’intervento all’argine della Consolata?”

 E ancora: 21 ottobre 2016  “Sedici anni fa l’alluvione. E tanti impegni sono ancora da rispettare” 

A dir il vero dopo il 2013 ci sono nostri solleciti ogni anno perché la nostra “sveglia” è sempre carica e il suo meccanismo è perfetto.

Arriviamo a questi giorni, e dopo circa un anno dall’ultimo annuncio della Regione e AIPO:  “Casale Monferrato, Argine Consolata: aperte le buste con le offerte per i lavori di arretramento”.

Non pare vero ma è realtà. Qualcuno dirà che era già tutto previsto, fondi e progetti, e che le  due amministrazioni attuali, regionale Cirio  e comunale Riboldi , si sono trovate la pappa fatta. Io rispondo che sono dieci gli anni per l’argine della Consolata, e almeno quindici, ma forse di più, per il  disalveo dell’isola al centro del Po. Dai protocolli del C.AL.CA.  già nel 2003/2004 si  chiedeva di intervenire in merito a quell’isola. Quante risposte evasive abbiamo ottenuto, e la più gettonata da parte di AIPO territoriale era  che mancavano i fondi, quando invece per l’argine della Consolata la copertura economica esisteva già dal 2010.

Ed è per questo che prendo atto che il Sindaco Riboldi e la sua Giunta non hanno indugiato, ottenendo finalmente questi due risultati importanti e attesi da tanto tempo. Forse Riboldi  è riuscito a far leva su tutti i responsabili di sempre, che per anni hanno latitato nel far eliminare la pericolosa strozzatura dell’Argine della Consolata e lo sbancamento dell’isola.

ARGINE CONSOLATA UN PO’ DI STORIA .  Per chi non conosce i particolari, l’annuncio era stato dato nel febbraio 2010 a Casale con apposita conferenza stampa dall’allora Assessore regionale alla Difesa del Suolo Daniele Borioli  congiuntamente all’AIPO nelle persone dell’Ing. Condorelli e del Geom. Di Mascio: “Indietro l’argine della Consolata”.

Oltre al comunicato stampa di Regione e AIPO si leggeva anche sulla rivista dell’AIPO nel 2010 che il progetto esecutivo doveva essere completato entro il 2010, e la realizzazione delle opere doveva avvenire entro il 2012,  a ciò veniva aggiunto il programma di esproprio della Cascina Consolata ormai disabitata.

Tale  decisione di intervenire,  derivava dalle risultanze  di uno studio condotto dal Dipartimento di Idraulica del  Politecnico di Torino  con un modello fisico idraulico dopo l’alluvione 2000. Il Politecnico di Torino sosteneva che lo sperone di terra con la Cascina Consolata costituiva un grave pericolo in caso di piena per l’abitato del Quartiere Nuova Casale, e questo nonostante le opere realizzate dopo l’alluvione del 2000 finalizzate alla sicurezza. La presenza della Cascina Consolata avrebbe rappresentato una seria problematica in caso di piena per il formarsi di un imbuto, una strettoia in grado di produrre esondazioni con il conseguente allagamento tra l’altro del quartiere in riva al fiume, la Nuova Casale appunto, che ospita la Canottieri.

Nel settembre 2004 una rappresentanza del Comitato C.AL.CA. fu invitato dal Prof.  Ing. Luigi  Butera e dal Prof. Ing. Maurizio Rosso a vederne i risultati, l’esito ai nostri occhi  (ero presente) fu che se si fosse ripetuto lo stesso fenomeno alluvionale dell’ottobre 2000 l’acqua sarebbe uscita tra il ponte stradale e quello ferroviario, sia in riva sinistra che in riva destra.

I lavori da effettuare da parte di Regione e AIPO furono promessi entro il 2012, con le motivazioni che  tale intervento si doveva fare entro breve perché necessario e utile ad abbassare i livelli idrometrici in prossimità della  città di Casale e già finanziato con 3 milioni di euro. Ma entro quella data su quell’argine non si muoveva foglia, incredibilmente  nel 2013,  sulla  pubblicazione AIPO del 09 maggio 2013:  “ 10 anni – Appunti di viaggio”, tra le pag.12 e 13  si leggeva che “E’ in corso di ultimazione l’arretramento dell’argine di Po in località Cascina Consolata” ( ne conservo una copia): come era possibile visto che nella realtà  i lavori non sono mai iniziati?  A quel  punto ci siamo chiesi che ne fosse stato di quei 3 milioni di euro finanziati nel 2010 a copertura economica per i lavori.

Arriviamo ad oggi gennaio 2020, con la risoluzione, finalmente, di un problema serio. Lo certifica il Bando di Gara AIPO pubblicato sulla G.U. : Bando di gara (AL – E – 1775) –  Lavori  di  arretramento  argine  di sinistra orografica del  fiume  Po  localita’  Cascina  Consolata  in Comune di Casale M.to (AL)  – Comune di Casale M.to (AL)

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/11/22/TX19BFG26703/s5;jsessionid=ukkwU9hc+pQqU4YUEyspXg__.ntc-as1-guri2a  –  (GU 5a Serie Speciale – Contratti Pubblici n.137 del 22-11-2019)

 

A seguire dal sito del Comune di Casale si legge:

 

Bene. Con queste due opere, anche se in grave ritardo, Casale Monferrato potrà dichiararsi sicura.

Il nostro territorio provinciale ricco di corsi d’acqua ha necessità di molta attenzione e serio impegno da parte di tutte le istituzioni ed enti preposti.

 

* componente Consiglio Direttivo C.AL.CA. e Segreteria