La politica che ci piace [Controvento]

print

Adesso Alessandria 2di Ettore Grassano

Mentre in Regione Piemonte si menano di santa ragione, e Berlusconi si prepara a scatenare l’Apocalisse (va ma là..:chissà che invece non si trasferisca in una dacia di Putin, e tanti saluti), a noi piace segnalare che c’è chi ancora ha voglia di partecipare, di dialogare, di costruire dal basso una politica degna di attenzione, e non di insulti o, al più, di menefreghismo.

L’altra sera abbiamo partecipato, invitati come moderatori, al dibattito sulle primarie del Pd, organizzato dall’Associazione Adesso! Alessandria, e ne abbiamo ricavato un’impressione davvero positiva. Ma non provate, per favore, ad appiccicarci per forza una maglietta politica, perchè non è quello il punto: ci sono fermenti positivi ovunque, dai 5 Stelle (che hanno anzi il merito particolare di aver risvegliato in tante persone comuni l’attenzione per la cosa pubblica, e la voglia di partecipazione), ai tanti giovani di centro destra (Lega, Pdl, Fratelli d’Italia, domani magari anche i Cugini, vedremo) che discutono, propongono, progettano.

L’altra sera, appunto, è stato uno di quei momenti. Dibattito di ottimo livello, con la giovane ricercatrice (naturalmente precaria, come lei stessa ha tenuto a sottolineare) Antonella Seddone, dell’Università di Torino che, con passione e competenza, ha portato numerosi spunti di riflessione sullo strumento primarie, e la sua evoluzione nel corso dell’ultimo decennio. E con alcuni esponenti del Pd alessandrino (Simone Bigotti, Francesco Di Salvo, Beppe Monighini, ma anche l’organizzatore della serata Filippo Zaio e altri ancora) che non hanno fatto una ‘fideistica’ dichiarazione di voto pro Renzi, Cuperlo o Civati, ma hanno provato invece ad argomentare le proprie scelte, in termini di contenuti e proposte.

Assai interessante, poi, è stato toccare ‘il nervo scoperto’, ovvero cosa potrebbe accadere dopo le primarie dell’8 dicembre, in caso di vittoria di uno o dell’altro (o del terzo, non sia mai detto che escludiamo qualcuno, e Civati già parla spiritosamente del suo “reCuperlo”) dei contendenti al ruolo di segretario nazionale del Partito Democratico. E lì, c’è poco da fare, siamo usciti ancora più convinti che, se Renzi ha già dimostrato lo scorso anno (quand’era outsider, però) di saper accettare ‘obtorto collo’ la sconfitta e rilanciare senza rompere, in caso di sua vittoria quest’anno problemi a casa del Partito Democratico ce ne saranno, eccome.

Ma questo già rientra nel dibattito nazionale, e ne riparleremo. Lunedì sera abbiamo invece avuto la dimostrazione (ulteriore, oltre ad altre che già vi abbiamo raccontato in passato) che non tutta Alessandria dorme rassegnata davanti alle partite in tv. C’è speranza insomma: anche considerato che al dibattito l’età media era intorno ai 35-40 anni. Roba che, nel centro sinistra soprattutto, non si vedeva da tempo.