Privilege [Il Superstite 282]
di Danilo Arona Il passato è come una tigre – recitava un vecchio film che si intitolava La bambola di cera – e prima o poi ti salta addosso. È verissimo e può farti […]
di Danilo Arona Il passato è come una tigre – recitava un vecchio film che si intitolava La bambola di cera – e prima o poi ti salta addosso. È verissimo e può farti […]
di Danilo Arona Non si può raccontare l’oratorio San Rocco senza parlare di calcio. La parrocchia aveva persino una sua squadra ufficiale che si chiamava La Dominante, ma per quanto mi aiuta la memoria […]
di Danilo Arona Siccome in questo momento non ho idee (o magari me ne arrivano troppe), soprattutto non ho la connessione e devo comunque provvedere alla puntata 278 del Superstite, provo a regalarvi qualche […]
di Danilo Arona Qualche sera fa, a cena con uno degli amici di sempre, Carlo Fenaroli. A un certo punto, data la nostra età sempre più in bilico, partono gli inevitabili amarcord. E lui […]
di Danilo Arona Della Old Hag, la figura archetipica che si avvicina nottetempo al letto durante gli attacchi di paralisi notturna, ho già disquisito nel Superstite n° 232 e a proposito del libro KM […]
di Danilo Arona Testo tra i più interessanti degli ultimi tempi, quanto meno per gli studiosi delle “Cose di Sotto”, è il saggio di Vincenzo Incenzo La partitura infernale – Eventi sonori nelle bolge […]
di Danilo Arona Ho conosciuto Emilio de’ Rossignoli vincendo a poker negli anni sessanta una copia, quella che tuttora possiedo, de Io credo nei vampiri. In quella tenera età preadolescenziale non si giocavano soldi […]
di Danilo Arona Quando diversi anni uscì in Alessandria Il seme della follia, ebbi la malaugurata idea d’invitare un mio carissimo amico e la di lui moglie ad assistere con me alla proiezione delle […]
di Danilo Arona Alessandria, l’ho già scritto, è città di stupendi chitarristi. L’ho già evidenziato qui, ovvero il Superstite 220 in cui elogiavo un nutrito elenco di artisti locali di cui molti avrebbero meritato, […]
di Danilo Arona Come scrivono Stephen King e Peter Straub nel loro libro a quattro mani La casa del Buio, “nell’esperienza di chiunque, i brutti posti, quelli in cui non ti senti ben accetto, […]
.