A chi ama parlare di partecipazione ‘in astratto’, ma fa fatica a calarsi poi nella realtà quotidiana delle persone comuni, avrebbe fatto bene, benissimo partecipare, l’altra sera, all’incontro pubblico organizzato, a Casalbagliano, dal locale Comitato di cittadini che, da un anno, ‘incalza’ l’amministrazione comunale di Alessandria.
“Siamo partiti dal problema delle fogne, qui a Casalbagliano una vera e propria emergenza per molti di noi, e da lì, confrontandoci, abbiamo messo nero su bianco un elenco di temi che riguardano la nostra comunità, e su cui ci piacerebbe che la politica alessandrina ci fornisse risposte certe e concrete”.
Così ha preso il via una serata di confronto vero, con tutti gli esponenti di partiti o di movimenti civici che hanno accettato di esserci. Tanti in verità, e sinceramente stimolati da un documento che alleghiamo, e che vi esortiamo a leggere: se ogni frazione e quartiere di Alessandria facesse altrettanto, sì che avremmo una fotografia, magari impietosa ma estremamente concreta, del vero stato dell’arte di Alessandria, al di là delle chiacchiere fumose e delle iniziative ‘da parata’.
Un primo, vedremo se concreto, risultato il Comitato di Casalbagliano sembra averlo ottenuto: stasera infatti, dopo anni di ‘tric e trac’ e di ‘vorremmo ma non possiamo’, il sindaco e la sua squadra (Amag inclusa, che sul fronte depuratore e fogne è parte in causa diretta, anzi direttissima) finalmente si presenteranno in paese, ad un incontro pubblico con la cittadinanza, si spera con progetti concreti, risorse certe, tempi precisi di realizzazione.
L’auspicio (anzi, avendoli conosciuti la certezza) è che il Comitato e i cittadini di Casalbagliano, con grande civiltà ma anche con fermezza, pretendano impegni precisi, firmati ‘col sangue’, come si faceva, sia pur per scherzo, da ragazzini.
Che nel 2016 possano esserci ancora cittadini di Alessandria che pagano le tasse come chi abita in Corso Roma o in Pista, ma non hanno le fogne funzionanti, e sognano l’adsl (format di trasmissione dati assolutamente ormai obsoleto) come fosse l’Eldorado, è francamente inaccettabile.
Ma dal Comitato, appunto, arriva una lezione ‘civica’ che tanti altri è auspicabile facciano propria: sono i cittadini, partecipando e aggregandosi che possono e devono cambiare la situazione, facendosi ascoltare senza più nessun timore, e utilizzando tutti gli strumenti disponibili: dalla cabina elettorale alla class action.
Chi, d’altro canto, sceglie di fare il pubblico amministratore deve imparare ad ascoltare, confrontarsi, discutere davvero: riconoscendo anche, quando serve, “questo posso farlo, questo invece no perchè i soldi non ci sono, o ci sono ostacoli di altro tipo”. L’importante è che si parli chiaro, in entrambe le direzioni: cittadini verso la politica, e politica verso i cittadini.
Se si riesce a fare così, si è già a metà del cammino. Ovviamente però non basta, perchè poi i problemi (quelli a cui abbiamo accennato, ma anche tanti altri: dal trasporto pubblico alla piazza del paese che non c’è, al Castello che va a pezzi nell’indifferenza delle istituzioni) vanno risolti concretamente, e non soltanto riconosciuti come tali in campagna elettorale. Servono 10, 100 comitati come quello di Casalbagliano!