Il MoVimento 5 Stelle Alessandria, schierandosi al fianco del comitato di cittadini “Noi di Valle” e al fine di scongiurare possibili illegittimità amministrative e/o responsabilità di carattere erariale, ha presentato in Comune la diffida alla stipula della convenzione per la realizzazione del Piano Esecutivo Convenzionato riguardante le aree site in via Falamera a Valle San Bartolomeo.
Il progetto del Comune di Alessandria interessa aree di rilevante pregio ambientale e paesaggistico per una superficie territoriale complessiva pari a mq. 15.680 circa ed ha ad oggetto la realizzazione di n. 10 fabbricati (villette) ad uso residenziale oltre ad un complesso edilizio comprendente n. 24 unità immobiliari residenziali, progetto che stravolgerà una delle ultime zone collinari non urbanizzate della Città di Alessandria. Proprio per evitare un’altra inutile colata di cemento sulle nostre colline già martoriate da assurde costruzioni che rimangono vuote a marcire, il MoVimento 5 Stelle sottolinea quanto segue: con Ordinanza n. 3519 del 28/4/2006 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato i criteri per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone.
Con D.G.R. n. 11-13058 del 19/1/2010 la Regione Piemonte ha provveduto all’aggiornamento e all’adeguamento dell’elenco delle zone sismiche inserendo in zona 3 il Comune di Alessandria. Con tale D.G.R. è stato altresì ribadito che i Comuni rientranti in zona 3 debbono rispettare l’obbligo imposto dall’art. 89 (parere sugli strumenti urbanistici) del D.P.R. 06/06/2001 n. 380 in relazione agli strumenti urbanistici generali e loro varianti strutturali, nonché gli strumenti urbanistici esecutivi. L’art. 89 del citato DPR 380/2001 dispone a sua volta che “tutti i comuni nei quali sono applicabili le norme di cui alla presente sezione… devono richiedere il parere del competente ufficio tecnico regionale sugli strumenti urbanistici generali e particolareggiati prima della delibera di adozione nonché sulle lottizzazioni convenzionate prima della delibera di approvazione”.
Non vi può essere dubbio, pertanto, che il Comune di Alessandria dovesse richiedere il parere del competente ufficio tecnico regionale prima dell’approvazione del PEC (che pacificamente configura una particolare ipotesi di lottizzazione; cfr. sul punto Consiglio Stato sez. IV, 27 giugno 2008, n. 3255: “il PEC ha natura di strumento urbanistico attuativo convenzionato, di iniziativa pubblica o privata, sostanzialmente assimilabile a una forma particolare di piano di lottizzazione”).
L’acquisizione del parere previsto per le zone sismiche, ai fini dell’approvazione del PEC, sarebbe stato opportuno e necessario, tuttavia le varianti che consentirebbero l’edificazione (terza variante strutturale del 25/1/2011 e variante parziale del 31/1/2012) non sono state precedute dall’acquisizione di tale parere nonostante l’inserimento sin dal 2010 del Comune di Alessandria in zona 3.
Andrea Cammalleri – Movimento 5 Stelle Alessandria