Secondo la società di sondaggi Epoké il 55% del campione dei cittadini interpellati è favorevole, nella gestione dei rifiuti urbani, al sistema della raccolta domiciliare “porta a porta”. Si potrebbe dire “ancora favorevole”, dopo che per anni si è, da parte dell’Amministrazione comunale, fatto di tutto per mettere in discussione e svilire un servizio moderno e avanzato che, dove è adottato, si pone l’obiettivo di recuperare e riciclare i materiali riducendo i conferimenti in discarica e risparmiando preziosa energia. Ed è anche il solo in grado di raggiungere le percentuali di differenziata previste dalla legge e indicate dalle direttive europee: 65-70 %. Risultato che si ottiene solo grazie al coinvolgimento dei cittadini e alla valorizzazione del loro senso civico. Mentre i contenitori sulle strade disincentivano le persone e peggiorano la raccolta in qualità e quantità.
Una percentuale che quando, nei primi mesi del 2007, il servizio era avviato aveva raggiunto, in due differenti indagini di Custumer Satisfaction, risultati ancora più soddisfacenti. Nella prima – durante la Giunta di centro sinistra e condotta per conto di Amiu dalla società di Milano Value Marketing – il giudizio sul sistema “porta a porta” aveva superato le attese del 74% dei cittadini, con il 70% che non dichiarava alcun problema nella gestione dei rifiuti e solo l’11% che sarebbe tornato al precedente sistema. In quel periodo il Comune di Alessandria era tra i pochi capoluoghi di provincia ad aver superato il 50% nella raccolta differenziata, anche se il servizio non era ancora stato esteso nella Fraschetta e nei sobborghi. La seconda indagine, a fine 2007 – promossa dal Consorzio alessandrino per conto della Giunta Fabbio e svolta dalla cooperativa Erica – coinvolse, attraverso la compilazione di questionari, 1700 cittadini e 200 commercianti e, tramite interviste, 15 stakeholders selezionati. La soddisfazione nei confronti del servizio di raccolta, in questo secondo caso, risultò maggiore tra i commercianti. I quali tra i giudizi “buono” e “sufficiente” lo avevano premiato con il 73%, rispetto a quello degli altri utenti che, comunque, per il 67% si dichiarava abbastanza soddisfatto. Venne evidenziato poi il fatto che solo il 5,5% dei soggetti intervistati sarebbe tornato al sistema stradale.
In alcuni di questi casi il sistema stradale veniva indicato solo per alcune tipologie di rifiuti come il vetro. “A coloro che hanno fatto questa proposta – riporta testualmente la relazione – si è chiesto se con il sistema stradale preesistente effettuavano la raccolta differenziata. In circa la metà dei casi la risposta è stata negativa, mostrando quindi che tale proposta veniva effettuata per avere maggiori possibilità di evitare la pratica”. Le conclusioni dell’indagine di Erica – una novantina di pagine molto dettagliate e piene di buoni consigli per migliorare il servizio – vennero consegnate ai primi di novembre ’07 ai committenti: i responsabili del Consorzio e del Comune di Alessandria. Il suo contenuto, che oggettivamente contrastava con i propositi della nuova giunta di cambiare il servizio ripristinando il vecchio metodo dei cassonetti sulle strade, fu così secretato e nessuna notizia fu pubblicata. Ma una copia mi è pervenuta e il suo contenuto lo posso testimoniare.
La polemica speciosa condotta sui costi del “porta a porta”, che ha nascosto la vera aspirazione della Giunta per l’incenerimento dei rifiuti, ha portato Amiu a spendere ulteriori 3 milioni in attrezzature e in ingombranti contenitori che, oltretutto, hanno tolto spazi ai già scarsi parcheggi, mentre la percentuale della differenziata è crollata e per pudore non viene più dichiarata. Al termine dei cinque anni di mandato amministrativo la città presenta un misto di raccolta stradale e di “porta a porta”, con un tocco di contenitori interrati che non hanno mai funzionato. Un vero disastro, che però non ha trovato neppure nell’opposizione una severa condanna. E forse oggi sono in molti e non solo nel centro destra quelli sorpresi per i risultati di questo terzo e ultimo sondaggio favorevole al “porta a porta”.
Renzo Penna – Alessandria