“Ricandidarmi nel 2017? Oggi con la mia squadra siamo concentratissimi su una serie di obiettivi e progetti molto concreti, fondamentali per il futuro di Alessandria, che si chiamano multiutility, manutenzione della città, recupero ambientale, apertura del ponte e piena ripartenza del teatro. So già che qualcuno dirà che molti di questi progetti, che arriveranno a compimento quest’anno o entro la prossima primavera, sono operazioni pre-elettorali, ma per noi è importante aver prima risanato l’ente nelle sue diverse articolazioni (con molti sacrifici degli alessandrini, lo so bene), e ora lavorare per rilanciare il nostro territorio, e la sua comunità. Ovvio che per fare tutto questo, pienamente, occorre un secondo mandato: se i cittadini lo vorranno, ci saremo”. Incontriamo Rita Rossa, sindaco di Alessandria (e anche presidente della Provincia) per parlare di FloreAle (manifestazione in partenza sabato mattina, e che durerà fino a lunedì), e da lì cogliere l’occasione di analizzare le criticità della zona antistante ai giardini: dagli ‘ecomostri’ di fronte alla stazione FS, ai topi-scoiattoli americani, alla riapertura del Teatro Comunale, i temi non mancano. Ma come si fa a non ‘solleticare’ il sindaco anche su temi più generali, dall’organizzazione di Palazzo Rosso fino allo scenario elettorale del 2017? Ne esce un ‘affresco’ ampio, in cui ognuno potrà cogliere gli aspetti che più ritiene rilevanti.
Sindaco Rossa, FloreAle è alle porte, e si tratta di una bella iniziativa: difficile dividersi ideologicamente anche su fiori, piante e primavera. Non fosse per la coincidenza davvero sfortunata dei topi sugli alberi. O sono davvero scoiattoli americani?
(sorride, e la tensione un po’ si allenta, ndr) Erano topi, e alcuni anche belli grandi. Del resto è un problema diffuso nei centri storici di quasi tutte le città, da Torino a Genova. Dico erano, perché il video del nostro concittadino è stato diffuso 10 giorni fa, ma risale al 26 gennaio. La persona correttamente si era rivolta al nostro Urp, segnalando il problema, e chi di competenza si è attivato immediatamente per risolverlo. Non chiedetemi se definitivamente: non ho onestamente la competenza per dirlo. Certamente un limite lo abbiamo mostrato, che è stato non avvisare immediatamente il cittadino (che ha fatto il suo dovere, e va ringraziato) che il problema era stato affrontato. Per cui lui ha comprensibilmente rilanciato in altre direzioni, e sul web.
Questo apre subito un capitolo delicato, sindaco Rossa: la questione della scarsa partecipazione, o meglio del ‘distacco’ fra il Palazzo e la gente…
E’ verissimo, e se c’è un punto su cui in questi quattro anni (che su tanti altri fronti sono stati straordinari) siamo stati carenti è stato proprio questo: la partecipazione, e la comunicazione. Ma attenzione: quando dico siamo intendo non solo il sindaco e gli assessori, ma tutta la struttura. A Palazzo Rosso, come nelle sue partecipate, ci sono professionalità eccellenti, e persone che si impegnano a fondo. Ma c’è anche chi, non possiamo nascondercelo, non ha ancora compreso che l’Italia per fortuna è cambiata, che il tempo delle rendite di posizione è finito, e che occorre rendere conto con trasparenza di tutto ciò che si fa, e anche di quel che non si fa.
Un attacco alla ‘prima linea’ dei dirigenti, sindaco Rossa?
Nessun attacco, ma una considerazione di metodo: concordo pienamente con il mio segretario di partito, Presidente del Consiglio e anche amico Matteo Renzi sul fatto che sarebbe opportuno che un sindaco, nel momento dell’insediamento, potesse scegliersi la propria squadra di dirigenti, chiedendo a questi ultimi determinati risultati, concreti e verificabili.
Ma con la legge Madìa non succede già?
No, non succede ancora. Certo, volendo si può demansionare un dirigente, ma a quel punto scattano tante e tali possibili procedure, possibili ricorsi e quant’altro, che nei fatti tutto si ferma. Addirittura chi mi ha preceduto in comune non solo non aveva licenziato nessuno, ma aveva moltiplicato i dirigenti a contratto, con conseguente lievitare dei costi. Strada che noi non avremmo potuto comunque percorrere, a causa dello stato di salute finanziaria dell’ente, che ci ha portati al dissesto. Abbiamo dimezzato i numeri dei dirigenti, li abbiamo fatti ‘ruotare’ a livello di aree di competenza, ma non esisteva e non esiste, anche volendo, possibilità di sostituirli.
Parliamo delle principali questioni sul tappeto sindaco Rossa, quelle che tutti gli alessandrini vedono. FloreAle accende i riflettori su un’area, quella dei giardini della stazione FS, che genera malinconia nei meno giovani: perché qui un tempo si viveva davvero, dai bambini agli anziani. Oggi li si attraversa di corsa, se proprio si deve: e non solo di notte…
Con FloreAle lanciamo proprio questo segnale: torniamo a vivere i giardini, a metterli a disposizione di tutti gli alessandrini perbene. So che ci sono problemi di sicurezza e ordine pubblico, a cui le forze dell’ordine lavorano con impegno. Da parte nostra, dagli ‘ecomostri’ al Teatro Comunale, stiamo facendo il possibile per trasformare quest’area, in meglio.
‘Ecomostri’, appunto: i due di fronte alla stazione dunque saranno abbattuti: ma per farci cosa? Un’area verde? Dell’ex Cangiassi invece che ne sarà?
Sì, saranno abbattuti perché il bando per la loro riqualificazione è andato deserto, e anche il successivo interesse di un gruppo di imprenditori locali, che ho incontrato, non ha portato risultati concreti. Esistono paletti di legge non bypassabili: del resto un vero progetto non ci è stato neppure presentato, e comunque non possiamo decidere di concedere immobili pubblici in trattativa privata, a condizioni particolari, escludendo altri soggetti che potrebbero essere egualmente interessati. In più ci sono questioni, come le fidejussioni bancarie, non eludibili. Insomma, se il consiglio comunale darà il via libera abbatteremo quelle strutture che, peraltro, opere d’arte non mi pare lo siano state mai. Per l’ex Cangiassi ci sarà un nuovo bando, e speriamo che qualche proposta concreta arrivi. Ci confronteremo su come utilizzare quegli spazi, ex Zerbino e ex Piccadilly, ma probabilmente diventeranno area verde. C’è stata anche l’ipotesi ‘ricovero biciclette’, ma su quel fronte l’assessore Ferralasco si sta confrontando con Rfi, e l’ipotesi è di collocare il ‘ricovero’ sul binario 1, risistemando una struttura già esistente.
A breve punteremo anche sulla riqualificazione del laghetto: ma non ci saranno di nuovo i cigni, quelli fanno parte dei nostri ricordi d’infanzia. Spiace ammetterlo, ma con l’inciviltà di oggi occorrerebbe proteggerli con una sorveglianza giorno e notte, e non è realistico.
Ci spostiamo di qualche centinaio di metri, sindaco Rossa, ed ecco il Teatro Comunale: lì davanti, ce lo ricordiamo tutti, cominciò la sua campagna elettorale nel 2012.
Certo: e tutti ricorderete che all’epoca il Teatro era già ‘sbarrato’ da quasi due anni, a causa della vicenda amianto. Lì abbiamo lavorato davvero benissimo: ci abbiamo messo tre anni, è vero, ma si è trattato della bonifica da amianto più grande d’Europa di un edificio pubblico. Ne parlerò proprio in questi giorni ad un convegno a Casale. Oggi la struttura è completamente bonificata, e foyer e sale interrate sono più belle e funzionali di prima, già utilizzate e soprattutto utilizzabili per una molteplicità di attività. Per il rilancio anche della sala grande servono risorse, ma abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa con la Regione Piemonte, e l’assessore Parigi si è concretamente impegnata anche sul fronte risorse. Naturalmente è impensabile che il pubblico, da solo, oggi possa trovare tutti i fondi necessari: ma abbiamo già una manifestazione di interesse da parte di un gruppo privato (la 3i Engineering di Alessandria, ndr), che potrebbe essere capofila di un progetto di rilancio della struttura, e di sua gestione. Ovviamente è un percorso che richiede una serie di passi successivi, che seguiremo con attenzione. L’idea è quella del ‘teatro aumentato’, ossia di una struttura capace di prestarsi ad un utilizzo flessibile, e di ospitare rappresentazioni teatrali, mostre, spettacoli: un contenitore culturale moderno.
A proposito di cultura e territorio: per lo spostamento effettivo del Museo del Cappello dal secondo piano al foyer di Palazzo Borsalino quando si dovrà ancora aspettare? All’Università scalpitano, degli spazi al secondo piano hanno necessità urgente..
Dovremmo esserci, tutte le intese sono state siglate proprio in queste ore, a breve partiranno i lavori, e entro fine anno speriamo sia tutto pronto, spero anche prima. Se ne sta occupando l’assessore Oneto.
Parliamo del ponte Meier: un progetto partito vent’anni fa, più o meno. E in città si vocifera di ulteriori ritardi….
(sorride e prende fiato, ndr) Allora: progetto ventennale appunto, che si è modificato nel tempo, attraverso diverse amministrazioni. Progetto di un’archistar: che prevede dunque una serie di vincoli su materiali e posa in opera, verifiche puntuali, approvazioni da parte della direzione artistica. Non è come fare un ponte comune insomma. Detto questo, esiste un Rup (responsabile unico di progetto, che è l’ingegner Neri, ndr), e una data ultima per la consegna dell’opera, che è il 28 giugno. Da lì ovviamente poi partiranno le fasi di collaudo, per cui non so dare una data di apertura effettiva. Che però ovviamente non può essere lontana. Intanto però, in occasione della StrAlessandria che si correrà tra un paio di settimane, il ponte sarà aperto al passaggio di tutti gli alessandrini che aderiranno alla manifestazione. Si sta lavorando anche ad un’illuminazione ad hoc.
Si è molto polemizzato anche sui costi di gestione dell’opera, che non sarebbero chiari. Ad un certo punto c’è stata la battuta “stiamo aspettando il libretto di istruzioni”, che ha fatto il giro dei bar: neanche parlassimo di un motorino o di una macchina tagliaerba, signor sindaco. Ma davvero a Palazzo Rosso lavorate così?
Ovviamente era una battuta, e ovviamente era una battuta fuori luogo. Sarebbe opportuno che tecnici e dirigenti rientrassero nel loro ruolo, e si esprimessero in modo più appropriato, ed esclusivamente nei luoghi deputati. Comunque i costi di manutenzione del nuovo ponte sono trasparenti, e sotto controllo.
Multiutility: è evidente che presto anche i trasporti saranno inglobati. Ma che ne sarà poi del Gruppo Amag: sul mercato sarà cacciatore o preda? Arriveranno altri soci? Il controllo di maggioranza rimarrà comunque in mano al comune di Alessandria?
Stiamo consegnando alla città una Multiutility moderna, con i conti in ordine, strutturata in business unit (acqua, gas, raccolta rifiuti, presto anche trasporto su gomma, se tutto procede come previsto), che potrà muoversi sul mercato anche valutando opportunità di crescita, attraverso le gare. Se arriveranno nuovi soci, ciò potrà avvenire anche in maniera differenziata per le diverse business unit: ma in nessun caso metteremo sul mercato quote di maggioranza. Servizi sì però: perché ai cittadini importa che gli stessi siano forniti in maniera qualitativa, non chi li fornisce.
Sindaco Rossa, manca un anno alle elezioni, e ad Alessandria siamo già in fibrillazione: e poi dicono che la politica non è più di moda…
A me piacerebbe però capire anche se, al di là di tanto agitarsi di alcune persone, c’è qualcuno in grado di mettere in campo alcune proposte concrete per la città, anche alternative alle nostre si intende. Ad oggi mi pare che, mentre noi siamo impegnati su obiettivi molto concreti e ben definiti, altrove si faccia molta propaganda, tanto fumo e poco altro. Ma naturalmente è presto: le elezioni saranno l’anno prossimo, e vedremo chi si candiderà. Da parte nostra (mia e della squadra) c’è l’intenzione di completare al meglio un percorso quinquennale cominciato nelle condizioni peggiori, come tutti ricordano. Mentre il bilancio consuntivo del 2015 si chiude con un modesto attivo, a testimonianza di conti davvero risanati. L’anno prossimo toccherà agli alessandrini scegliere a chi fare governare la città: a me pare che ci siano tutte le condizioni perché l’attuale mandato di governo venga rinnovato.
Ettore Grassano