Grinta, grinta, grinta. Forse fin troppa, al punto da risultare un po’ ‘sopra le righe’, e già in campagna elettorale. Ma era forse inevitabile che l’incontro di inizio anno del sindaco di Alessandria con la stampa, già fissato da tempo, fosse pesantemente condizionato dalla ‘maglia nera’ attribuita lunedì scorso, per il secondo anno consecutivo, dalla classifica de Il Sole 24 Ore al primo cittadino di Alessandria.
“Siamo in attesa di capire quali siano i criteri e la metodologia di questo sondaggio – ha esordito Rita Rossa, di fronte ad un parterre mediatico da grandi occasioni -, ma certamente sono consapevole di non godere in questo momento in città di una grande popolarità: del resto, avendo ereditato nel 2012 un comune nel baratro, abbiamo per tre anni dovuto chiedere lacrime e sangue agli alessandrini, lo sappiamo bene, e le tariffe saranno al massimo ancora fino al 2018. Però i numeri sono eloquenti: un bilancio di previsione 2016 con 88 milioni di euro di spese correnti (erano 120 milioni di euro con il mio predecessore), e 90 di entrate. Ossia da quest’anno si torna alla normalità, e a parlare di investimenti, e di sviluppo”.
Attorno a Rita Rossa, silenziosi e attenti, tutti i suoi assessori (unico assente Giorgio Abonante, assessore al Bilancio, alle prese probabilmente con la ‘grana’ ATM), oltre al presidente del consiglio comunale Enrico Mazzoni. Lo stato maggiore quasi al completo insomma, e un sindaco in assetto da battaglia, che sciorina con grande determinazione l’elenco dei risultati sin qui ottenuti (si veda Pdf a fine articolo), con non poco orgoglio: “abbiamo sempre anteposto, in questi 3 anni di mandato, l’interesse collettivo a quello di parte, con l’unico obiettivo di dare ad Alessandria e ai suoi abitanti un futuro di qualità. Quando leggo che il consigliere Locci ci attacca in maniera costante e pretestuosa, mi viene da dire: chi ha elementi di accusa si presenti pure in Procura, come giusto che sia. Ma sia anche pronto a farsi carico delle proprie responsabilità, se si rende protagonista di dichiarazioni che rappresentano istigazione alla violenza nei confronti del sindaco e degli amministratori”. Insomma: alle elezioni mancano ancora 16 mesi, ma l’impressione è che la campagna elettorale sia davvero già cominciata.
Segue da parte del sindaco dettagliato elenco delle attività svolte, con particolare enfasi sul progetto di un’Alessandria futura fondata su un sempre più stretto connubbio tra pubblico e privato, “che non significa per niente svendere gli asset pubblici, ma valorizzarli: lo scenario generale è tale per cui un comune d’ora in poi non potrà più assolutamente essere in grado di fare tutto da solo: dovrà invece essere la holding che gestisce e coordina l’attività di una serie di aziende, dentro cui anche i privati avranno un ruolo rilevante”.
Sul tappeto c’è ovviamente soprattutto la questione Multiutility, con annessi e connessi: dalla trasformazione di Amiu in Amag Ambiente (“con miglioramento del servizio, tutt’ora in corso, e la conservazione di tutti i posti di lavoro: andate a vedere cosa stanno facendo i 5 Stelle a Livorno…”), ad Aral tornata in utile, alla ‘patata bollente’ di ATM (“non sarà una partita facile, ma ce la metteremo tutta”), fino alle gare per il teleriscaldamento (“ci sono state due offerte, che ora saranno valutate: ed è un investimento da 90 milioni di euro, completamente sborsati da privati”) e per la gestione integrata degli immobili comunali (“la procedura sarà avviata a breve”).
Ma il sindaco guarda avanti, e cita anche il Teatro comunale (“dissi in campagna elettorale che lo avrei riaperto, e così sarà a breve: anche se la sala grande è completamente vuota, priva di arredi, e occorrono risorse per restituire pienamente quello spazio agli alessandrini, con un progetto innovativo”), il Pisu, il ponte Meier di prossima inaugurazione, 400 nuovi parcheggi tra viale della Repubblica e piazzale ex Gil, 5 milioni di investimenti in lavori pubblici previsti per il 2016. E poi ancora la ristrutturazione dello stadio Moccagatta (“ma non perchè ora i Grigi vincono: è opera programmata un anno fa”, il miglioramento degli impianti sportivi cittadini, il recupero di Santa Maria di Castello, l’asfaltatura della Stortigliona e di tante altre strade di periferia, ma anche la riqualificazione del centro (“a partire da piazzetta della Lega, dove stiamo discutendo con la nuova proprietà dell’ex cinema Moderno”), che passerà anche attraverso una revisione della viabilità (“Ma nessuno ha intenzione di chiudere il parcheggio di Piazza della Libertà”), tenendo anche conto della necessità di rendere il centro più vivibile, e l’aria più respirabile.
I trasporti, con ATM ma anche con il tema ferrovie (“ho chiesto incontro all’amministratore delegato di RFI, Alessandria non può essere ‘tagliata fuori’ dai grandi snodi, e vogliamo trovare soluzioni di rilancio anche per lo scalo ferroviario”) saranno anch’essi al centro di questo ultimo anno pieno di mandato di centro sinistra, così come si prenderanno decisioni in merito al mercato di piazza Garibaldi (“si potrebbe confermare la giornata del lunedì, e spostare altrove le altre due mezze giornate”), ma all’insegna della concertazione, e con incontri già nei prossimi giorni con il mondo dell’associazionismo, non solo professionale e del commercio, ma anche civico.
Ma chi mai potrebbe riuscire a realizzare tutto ciò in 12 mesi di mandato o poco più? Infatti è evidente che il sindaco Rossa guarda avanti, e getta il cuore oltre l’ostacolo, immaginando le elezioni del 2017 come step intermedio verso un secondo mandato. Ha un anno a sua disposizione per convincere gli alessandrini a trasformare la sua maglia nera in maglia rosa. Ce la farà?
E. G.
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