Brugnone (Alexala): “Il turismo alessandrino è cresciuto del 300% negli ultimi 15 anni: gli stranieri sono opportunità su cui investire”

Brugnone Rita“La nostra provincia arriva a circa 900 mila turisti l’anno, ossia quel che Rimini fa d’estate in un mese: questo lo dico per chiarire che un conto sono le località a vocazione turistica di massa, altro i territori a turismo diffuso, con tante piccole nicchie. D’altra parte però, se guardiamo il trend storico, vediamo che in provincia di Alessandria dal 1998 al 2014 le presenze turistiche sono aumentate del 300%: e ci sono tutti i presupposti perché la crescita possa continuare”. Rita Brugnone è direttore di Alexala (l’Agenzia Turistica Locale provinciale)  dalla sua nascita, nel 1998, e ha alle spalle un percorso di studi e specializzazioni ‘mirate’ sul marketing turistico (“Genova, Torino, Milano, ma anche periodi all’estero, tra cui Oxford”) che l’interlocutore percepisce immediatamente, nella semplicità e nell’efficacia con cui riesce a tracciare un quadro essenziale ma anche articolato del turismo di casa nostra: che naturalmente risente della crisi di questi anni, come qualsiasi altro comparto dell’economia, “ma ha anche sviluppato suoi percorsi ‘anticrisi’, e si sta rivelando sempre più attrattivo, ad esempio, nei confronti degli stranieri”. Ma ad un concetto Rita Brugnone tiene particolarmente: “Il turismo spesso è stato accostato alla cultura, come fossero una cosa sola: ma è sbagliato. Il turismo è economia, è vendita di un prodotto, e capacità di offrire servizi”.

 
Direttore, qual è lo stato di salute del turismo di casa nostra, in questoCorso Roma autunno 2015?
Ci sono tanti segnali di vitalità, e una nuova capacità di guardare a progetti articolati: anche se, non possiamo negarlo, questo territorio sconta, storicamente, la sua articolazione in diversi distretti territoriali che si sono sempre parlati poco tra loro, addirittura centrifughi rispetto al capoluogo Alessandria, o abituati comunque a fare da sè. E questo lo si riscontra anche a livello di singoli operatori: che magari vengono agli incontri, ascoltano le proposte e prendono atto dei servizi messi a disposizione da Alexala, e poi tornano a casa e fanno da soli. E’ un individualismo con molti limiti però, mente solo facendo sistema si può crescere davvero.

Alexala logoSi è fatta un’idea del perché ‘siamo fatti così’?
Le ragioni affondano probabilmente nella storia di questo territorio attraverso i secoli. Più limitatamente, ma anche concretamente, posso raccontarle l’evoluzione registrata da quando è nata Alexala, che, precisiamolo, non è un ente pubblico, ma un’Agenzia Turistica nata per legge regionale del 1997, e operativa dall’aprile del 1998 (all’inizio eravamo in due, negli uffici di via Savona. E oggi siamo in quattro a fare tutto, qui nel chiostro di Santa Maria di Castello: per gli organici ‘ridondanti’ bisogna cercare altrove). Siamo partiti davvero da zero, dopo un ‘vuoto’ di almeno due anni: e prima c’erano state le Apt, che erano però organizzate per distretti territoriali, e ogni centro zona in provincia ne aveva una. Alexala è partita letteralmente da zero insomma: senza dati, numeri, strumenti. Ma con una nuova metodologia di lavoro, per l’epoca assolutamente innovativa.

Quale?
Lavorare sulla valorizzazione del ‘prodotto’ turistico, non in una logica di piccoliPalazzo Ghilini 2 distretti autonomi e ‘chiusi’, ma di rete. Essenziale fu all’inizio (ma lo è tuttora, se pensiamo alla fondamentale attività di raccolta dei dati presso migliaia di operatori sul territorio) il rapporto con la Provincia, il cu presidente dell’epoca, Fabrizio Palenzona, aveva capito perfettamente la necessità di cambiare completamente approccio, e di impostare con Alexala un percorso assolutamente nuovo. Eravamo, già allora come oggi, un consorzio pubblico-privato: oggi però il pubblico ‘pesa’ per circa il 75%, all’epoca di più. Lo spirito di Alexala è quello di rappresentare tutto il territorio: la maggior parte delle risorse (peraltro più che dimezzate nel tempo: oggi abbiamo a bilancio poco più di 500.000 euro all’anno per tutte le attività, stipendi dei dipendenti compresi) arriva dalla Regione, ma fra i nostri soci ci sono anche tutti i comuni capo-zona, la Camera di Commercio, la Fondazione CrAl, le associazioni professionali di categoria. E l’obiettivo è quello di ‘fare rete’, e mettere a disposizione di tutti gli operatori del comparto turistico una serie di strumenti di analisi, di promozione, di marketing che ovviamente non possono essere nella disponibilità del singolo imprenditore turistico: anche perché questo è un comparto molto segmentato, parcellizzato.

AlbergoQuel che è evidente è che l’Italia, paese a forte vocazione turistica, ha sempre fatto fatica a ‘fare sistema’ su questo fronte: e non solo ad Alessandria…
E’ mancata, a mio avviso, un’incisiva attività di lobby, nel senso più tecnico e nobile del termine. Non esiste, per intenderci, un’Unione del Turismo, come esiste invece l’Unione Industriali. E, per fare esempio banale ma concreto, gli albergatori italiani pagano l’energia elettrica esattamente come la paga un privato, senza sconti o incentivi. Oltretutto, pensando a territori come il nostro, è evidente che il turismo ‘diffuso’, gestito magari da singoli nuclei famigliari, è assolutamente prevalente rispetto a quello delle grandi catene organizzate. E questo rende ancor più necessario avere a disposizione una serie di strumenti che per il singolo sono impensabili.

Quanto pesa oggi il web sul fronte della promozione turistica?Alexala web
E’ uno strumento semplicemente imprescindibile, e in quella direzione Alexala sta investendo molto, in termini non solo di risorse, ma di idee, progetti, partnership. Anche lì, non tutti gli operatori del settore hanno ancora compreso che su Internet non basta esserci, ma devi esserci in un certo modo, e negli snodi giusti. Noi mettiamo a disposizione, sul nosto sito, la mappa completa degli eventi della provincia, e ogni operatore può inserire i propri, con apposita password. Esserci è fondamentale, perché quello è il ‘serbatoio’ da cui partono poi tutte le segnalazioni: dalle sinergie con altri siti, come il portale MonferratoExpo, ma anche la nostra newsletter settimanale inviata a tutti gli operatori del settore, media, privati che si iscrivono e così via. Ma il web è fondamentale in tante altre direzioni: dalla valutazione che di un determinato operatore viene fornita sui siti specializzati, e che formano la brand reputation, fino alle app messe a disposizione dei turisti tramite dispositivi ‘mobile’. Tutto ormai passa di lì insomma.

 

BedCi dà qualche numero sul turismo alessandrino? Nel 2014 si è parlato di leggera flessione….
E’ vero, ma la lettura deve essere di medio lungo periodo. Dal 1998 ad oggi i turisti nell’alessandrino sono aumentati del 300%, anche se ovviamente non parliamo di numeri eclatanti, da turismo di massa: siamo oggi intorno alle 900 mila presenze all’anno. La leggera flessione del 2014 è stata determinata soprattutto dalla crisi del turismo alberghiero classico, e legato alle convention business. Il resto invece non solo ha tenuto, ma continua a crescere: mi riferisco alle presenze nell’extra-alberghiero, soprattutto agriturismo e bed&breakfast, diversi dei quali ormai, puntando su specializzazione e qualità, hanno stabilmente il tutto esaurito.

Chi raccoglie i dati?
Lo ha sempre fatto la Provincia, e continua a farlo bene, nonostante le vicende degli ultimi anni relative al loro ente non li abbiano certamente aiutati. Ed esiste in provincia di Alessandria una forte collaborazione con tutta la rete di operatori, che i dati li fornisce regolarmente, su base mensile. Sicuramente però sarebbe opportuno (e oggi la tecnologia lo consente) snellire i percorsi procedurali, che sono rimasti quelli di un tempo, per cui a noi i dati di dettaglio arrivano ad aprile dell’anno dopo, attraverso passaggi in Regione. Questo ovviamente non consente la messa a punto anche di strategie rapide di ‘correzione’ dell’offerta, se non a posteriori.
Direttore, Expo 2015 dopo tante attese, e inevitabili polemiche, volge al expo_2015-300x112termine: il mega evento è servito realmente a qualcosa, a livello locale?
Premesso che i dati ufficiali li vedremo a posteriori, mi pare evidente che Expo non ha portato masse di turisti nell’alessandrino, ma è stato invece utilissimo perché ha consentito (e prima non era così scontato) di ‘fare squadra’, e mettere al lavoro insieme una serie di soggetti istituzionali non solo dell’alessandrino, ma anche della provincia di Asti. Il Monferrato insomma, nella sua pienezza. La collaborazione si è sintetizzata nel portale Monferrato Expo, che spero possa continuare il suo percorso, ma potrà dare frutti assai più ampi nel 2016. E’ stata imboccata la strada giusta.
Turisti cinesiParliamo di stranieri: quanto l’alessandrino riesce ad essere ‘attrattivo’ nei loro confronti?
I numeri parlano di costante crescita, anche se in termini assoluti siamo sempre a livello di nicchia: nel 2014 abbiamo avuto 37 mila presenze tedesche, 26 mila francesi, 25 mila svizzere, 12 mila cinesi. Attenzione però: perché è una nicchia che cresce in maniera costante, e che è caratterizzata da una capacità di spesa molto più elevata della media, quindi interessante. Sulla Cina, in particolare, stiamo sviluppando da tre anni un progetto ambizioso e articolato. Siamo presenti con un profilo Alexala-Alessandria sul social network weibo, che è l’equivalente del nostro facebook, e che muoviamo e ‘alimentiamo’ costantemente, anche grazie a nostri contatti diretti in Cina. Abbiamo un account su Sina Blog, che conta circa 4.000 followers, 1600 notizie pubblicate, 4.400 foto del territorio. Abbiamo ospitato, e continueremo a farlo, importanti blogger e web-cinereporter cinesi, con risultati di visibilità incredibili. Ai cinesi piace raccontare le storie, anche di persone, che ci sono dietro determinate attività, e il made in Italy da loro ‘tira’ veramente tantissimo, per cui è un mercato a cui guardare con grande ambizioni di crescita. Abbiamo anche sviluppato, e lo faremo sempre più, forme di collaborazione con i tout operator, e con l’Outlet di Serravalle Scrivia, producendo e distribuendo materiale informativo, tra cui una cartina in cinese della nostra provincia, con evidenziate una serie di attrattive turistiche e culturali, e anche una serie di hotel, agriturismo e ristoranti interessati e attrezzati per un’accoglienza di un certo tipo. I cinesi, come e più degli stranieri in genere, hanno una notevole disponibilità alla spesa, ma anche alcune peculiarità che devi conoscere, e soddisfare: dai quarant’anni in giù parlano l’inglese, ma dai quaranta in su raramente. Cercano lo shopping di qualità, ma sono molto attratti anche dal mondo del vino, e dalla nostra enogastronomia. E danno per scontati alcuni servizi per loro essenziali: il wi-fi in albergo, le ciabattine, dentifricio e spazzolino, la brocca per farsi il thé. Ma solo la brocca, perché il thé, diverso dal nostro, se lo portano rigorosamente da casa. Sono tutti dettagli che fanno la differenza: non le faccio nomi, ma ci sono agriturismi che fornendo servizi di qualità hanno il tutto esaurito quasi tutto l’anno col turismo cinese.

Invece sul fronte Autozug e Autoslaap conviene metterci una pietraAutozug alessandria sopra? Tutto finito?
E’ stata un’esperienza significativa, un progetto innovativo, conclusosi purtroppo per scelte di mercato di questi operatori, su cui noi non abbiamo potere di intervento. Ma il ciclismo ciclabile ‘tira’, eccome. E’ un altro comparto in crescita, e su cui investire: e lo stiamo facendo, con un progetto legato ad un primario portale specializzato, e con una app che segnalerà tutti i percorsi ciclabili in provincia, zona per zona, ma anche i servizi collegati di noleggio bici, e le opzioni di agriturismo e bed&breakfast dove fermarsi per la notte. Siamo stati anche alla fiera internazionale più importante del settore, che si tiene in Germania, sul lago di Costanza. Il turismo in bici è in forte crescita, con un mercato soprattutto orientato al Nord Europa.

 

Ettore Grassano