Considerazioni a posteriori su via Dossena

Qualunque cosa fai ti tirano le pietre. Sin da quando operavo come manager in aziende private, mi sono sempre posto l’obiettivo di analizzare le situazioni e i problemi in modo obiettivo e scevro da preconcetti, che possono portare a decisioni sbagliate. Un metodo che mi ha evitato di commettere degli errori di valutazione con le inevitabili conseguenze. Venendo ad oggi e nello specifico a via Dossena, a mente fredda e anche a seguito delle numerose polemiche, che si sono scatenate dopo l’inaugurazione, credo che sia il caso di fare alcune considerazioni. Innanzi tutto va detto che la qualità dei materiali usati per la pavimentazione, strada e marciapiedi e la realizzazione dei lavori che mi pare siano stati eseguiti a regola d’arte, consentono in questo caso e diversamente dal passato, di potere sperare che non ci saranno  problemi di tenuta nel tempo. E questo, se si tiene conto che stiamo parlando di lavori pubblici non è un fatto di poco conto.

Un altro aspetto è quello relativo al fatto che la strada è diventata zona pedonale, perciò è comprensibile che i commercianti siano preoccupati, anche se va detto che ci sono molte città che hanno una vasta zona ZTL, ma non per questo i commercianti ne soffrono. Tra l’altro è prevista la creazione di un parcheggio a poco distanza nella zona della ex Gil e in seguito, ma qui ci vorrà più tempo, verrà realizzato anche un parcheggio multipiano di piazza Gobetti. Nel frattempo speriamo che le attività commerciali della strada non vengano troppo penalizzate, ma questo è anche legato alla disponibilità degli alessandrini a usare meno l’auto e di più i mezzi, sui quali però si dovrà intervenire per migliorare l’efficienza del servizio.

Infine la questione dell’arredamento, anche su questo punto non sono mancate le polemiche, fra chi ritiene che sia troppo moderno e colorato e chi invece pensa che abbia dato un tocco di modernità e ravvivi una strada incolore e priva di interesse architettonico e semmai che le sedute dovevano essere di più e più grandi, perché così si perdono un po’.

Senza volere entrare nella polemica credo però che il problema principale, stia nel fatto che l’azione dei vandali purtroppo non tarderà a produrre risultati distruttivi e questo indipendentemente dalle scelte adottate.

Alla luce delle considerazioni di cui sopra sorgono però le seguenti domande: E’ giusto non riconoscere la qualità di un dipinto solo perché ha una cornice che a taluni può non piacere? E inoltre, quando verranno messi i nuovi lampioni? E infine: perché non è ancora stato ultimato l’arredamento della strada, c’è forse in atto un ripensamento?

Pier Carlo Lava – Alessandria