L’incontro dei giorni scorsi a Roma con il ministro Lupi sul terzo valico, al di là degli slogan propagandistici che volevano i Sindaci pronti a protestare perché “il tempo e la pazienza stanno per scadere”, si è risolto come si poteva prevedere nell’ennesima puntata di una telenovela. Un copione già visto e rivisto, di volta in volta con scenari e attori diversi.
Una volta sono le associazioni datoriali che lamentano il pressoché nullo ritorno derivante dall’opera per le imprese del territorio, perché gli appalti sono assegnati alle solite ditte esterne.
Un’altra i lavoratori della Cementir di Arquata (AL) che forse a poco a poco si renderanno conto di essere stati usati semplicemente per poter vendere l’idea che quest’opera li avrebbe salvati, quando l’appalto per la fornitura dei conci nel quale speravano è già stato assegnato alla Generale Prefabbricati che lavora a pieno regime già da tempo. Un’altra le rappresentanze sindacali, con poche eccezioni, sempre pronte sostenere l’opera pur di fronte all’evidenza dei fatti. E poi i Sindaci che lamentano di non ricevere risposte, di non avere garanzie, di non riuscire più a legittimare di fronte alle sempre più crescenti domande della popolazione la consueta posizione ad angolo retto di totale sostegno mantenuta in questi anni. Laddove ci si è piegati a tutto e di più, senza aver nulla in cambio, neanche la cortesia di risposte in tempi dignitosi. Ad ogni puntata le solite risposte standard, rassicurazioni, nuove promesse. Mai nulla di concreto, perché probabilmente nulla può essere garantito se non consente di rispettare gli interessi di chi in quest’opera vede una nuova fonte di appalti, spremitura di risorse pubbliche, da garantire al solito sistema.
Si va in gita a Roma, ma per far cosa? Per chiedere che nelle opere compensative del terzo valico si faccia rientrare la “sicurezza idrogeologica”. Cioè quello che lo Stato deve garantire a prescindere, terzo valico o meno, mettendo a disposizione le risorse per rifare le strade, gli alvei, la rimessa in sicurezza delle zone alluvionate. Quello che solo qualche mese fa è stato promesso ma come sempre non mantenuto lamentando l’assenza di risorse finanziarie. Quelle risorse che non ci sarebbero neanche per il terzo valico, al di là della propaganda e degli stanziamenti. Ci sono ditte che hanno abbandonato i cantieri lamentando di non ricevere i pagamenti, anche se Cociv reagisce rimbalzando le responsabilità al mittente. Come pare ci siano strutture ricettive del territorio che lamentino di avere conti non saldati. Risorse che probabilmente non ci sono ma che forse si vorrebbero garantire usando il ricatto della messa in sicurezza del territorio. Una domanda nasce spontanea: le opere di ripristino della viabilità vengono avviate per le popolazioni dei territori alluvionati o piuttosto per dare modo ai mezzi di cantiere di continuare la loro opera distruttiva?
Su una cosa hanno ragione i Sindaci: il tempo è finito. Il tempo della retorica e della disponibilità a ogni costo. E’ arrivato un nuovo tempo, quello di trarre le conclusioni e di ricordarsi che il loro primo obbligo è quello di rispettare il mandato ricevuto con il voto dai cittadini. E’ arrivato il momento di agire nell’interesse dei cittadini e di avere il coraggio di dire NO e di iniziare a fermare le opere sul territorio, adottando ogni strumento a disposizione. Prendendo finalmente atto che da quest’opera, la cui utilità si continua a non riuscire a dimostrare per mancanza di motivazioni reali e inoppugnabili, nulla mai arriverà se non poche briciole a fronte di una ferita che non potrà mai più essere guarita e che condizionerà per sempre il futuro delle nuove generazioni.
Non vogliamo ritrovarci a vivere situazioni che altri territori hanno già vissuto, quelle dove tra qualche anno magari si faranno i processi per danno ambientale o peggio inseguendo la prescrizione. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e fermare tutto prima che sia troppo tardi.
Marco Scibona, Senatore M5S
Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Fabrizio Gallo, Consigliere comunale M5S Novi Ligure