Pubblicato da Mariano D’Anza su Facebook nel luglio 2011:
«Ochate (Oxate) in lingua basca (lingua di origine sconosciuta totalmente aliena all’indeoeuropeo) significa “La Porta del freddo”. Si trova al confine fra la Navarra e il Paìs Vasco e ci fa freddo davvero. Da sempre è stato un paese di pastori, povero, brullo e isolato, adesso praticamente spopolato. Consta in una torre isolata, una chiesetta e quattro case. Nel Medioevo è stata la culla di almeno quattro epidemie, una di colera, che doveva esplodere in maniera virulenta solo qualche secolo dopo in Spagna; pastori e vicini di altri paesi scomparivano regolarmente in maniera misteriosa. Negli anni Settanta spettatori attoniti assistono a fenomeni di luci e suoni agghiaccianti in prossimità della torre. Una coppietta si trova improvvisamente circondata da figure altissime dalle teste triangolari che emettono suoni ronzanti, e davanti alla torre si spalancano porte di una luce fredda, abbacinante. Lovecraft aveva ragione, o si tratta solo di allucinazioni isolate? Fatto sta che adesso il paese è praticamente spopolato a causa di epidemie che non si sa da dove fossero venute o come fossero state trasmesse. Chissà …»
Stimolato dall’intervento di Mariano, ho approfondito il discorso. La faccenda è densa e seria. Nel borgo maledetto – il cui nome significa anche “Porta segreta” – e nel territorio circostante è accaduto di tutto: manifestazioni di Ufo, suicidi, sparizioni, epidemie, fenomeni paranormali. La località non è raggiungibile in automobile. Per arrivarci è necessario percorrere a piedi un tratto di strada non asfaltata e bisogna prendere come riferimento la sua torre cittadina, una delle poche costruzioni non in rovina. Tutto il resto sono cumuli di macerie, mura crollate, case senza tetti. Ad aver causato l’abbandono del villaggio sono state le misteriose epidemie che qui si sono verificate nel corso del XIX secolo. Il posto è certamente suggestivo e ispira gli amanti dell’horror, ma le testimonianze nel corso degli anni sono statisticamente troppe. Nel 1987 due compagnie dell’esercito, mentre si addestravano in zona, furono alla lettera inseguite da un banco di nebbia Pochi mesi dopo un uomo raccontò di creature alte quasi tre metri che si aggiravano per il borgo. E che dire del suicidio di un investigatore privato ossessionato dai misteri di Ochate, avvenuto proprio in quel periodo?
“Porte” del genere – forse extradimensionali, la cui giustificazione andrebbe cercata nella fisica quantistica – ne esistono un po’ dovunque. Da anni sogno di avere il tempo di produrre una mappa di questi “loca infesta” che sono caratterizzati, a migliaia di chilometri di reciproca distanza, dagli stessi fenomeni: sparizioni di esseri umani e animali, luci e suoni di origine ignota, avvistamenti di strane creature, oggetti volanti non identificati, morti improvvise, suicidi inspiegabili, rituali occulti, un trascorso di presunte stregonerie. In Italia, da Reneuzzi a Triora, da Craco Vecchia vicino a Matera a Sant’Antonio di Riccovolto, i materiali per le indagini non mancano. Il fatto è che sarebbe un lavoro immenso. Però mai dire mai. Se nel frattempo qualcuno di voi pensa di vivere e di abitare nei pressi di qualche “porta”, può tranquillamente segnalarcelo.
Nella foto: sfera di luce fotografata sopra Ochate alcuni anni fa