Il peccato fuori moda [Il Flessibile]

Un’anziana donna dotata di corna, messa di profilo, dalla sua bocca esce un serpente che le si rigira contro, in mano un piccolo sacco, ai piedi le fiamme la avvolgono.
Questa è l’immagine dell’Invidia raffigurata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
Non sono un esperto d’arte, mi piace però osservare e tenere a mente, mi lascio stupire da forme che mi appaiono assolute.
Mi accade anche con la musica e con la cucina, chissà perché.
Visitammo Padova con mia moglie alcuni anni fa e proprio in questi giorni mi è tornata alla mente quell’anziana donna.

Ho riflettuto a lungo poi ho capito che a volte alcune nostre azioni (di noi esseri umani, intendo) nascondono sensi di colpa, supponenza e invidia.
Confesso di essere vagamente codardo per provare invidia.
Essere invidiosi implica la capacità di sostenere lo sguardo dell’invidiato senza battere ciglio, di confrontarsi verbalmente con l’invidiato senza tradire emozioni, di stringere la mano dell’invidiato senza tremolare.

Insomma, il covid-19 ci ha aiutato sensibilmente, le mascherine hanno agevolato il nascondimento delle rughe d’espressione, dell’occhio liquido, del labbro morsicato; ma da qualche settimana e con l’inizio delle attività autunnali ci troviamo nudi di fronte ai nostri punti deboli, scoperti e senza difesa.
Il manuale del come fare non ha ancora avuto pubblicazione; dunque, l’invidia va lasciata praticare solamente da professionisti seri ed esperti.
Faccio un passo indietro e provo ad immaginare il profilo dell’invidioso.

Chiudo gli occhi.
Vedo la donna, anziana ma non troppo.
Dentro quel sacchetto che ha in mano c’è il tempo, il poco tempo che le resta per chiedere scusa e vergognarsi.
Le fiamme che le avvolgono i piedi sono il tormento, le impediscono di muovere un solo passo, è ferma di fronte alle sue responsabilità.
La lingua divenuta serpe le si rivolta verso gli occhi e la acceca, è la sua stessa lingua che la colpisce.

Settecento anni fa Giotto dipinse quella donna.
È possibile che abbia ricevuto ispirazione da qualche sua conoscenza, qualche donna (o uomo) a lui vicino nota (o noto) per l’inclinazione al livore e al malanimo.
Oggi per fortuna questo vizio non ci appartiene più, è fuori moda, obsoleto anzi pressoché scomparso, sostituito da nuovi atteggiamenti abituali ai quali non facciamo neppure caso.
Ai quali non facciamo neppure caso: forse il problema è proprio questo.