Spinetta tra rischi ambientali e lavoro. Al Cristo troppi incidenti, e i Grigi… [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Caso Solvay: rischi ambientali o disoccupazione? Un vero dilemma, perché non esiste una soluzione ottimale, in grado di salvare capra e cavoli. L’inquinamento di acqua, aria e terra a Spinetta Marengo e nel raggio di oltre tre km dal polo chimico non è roba di ieri: a partire dal secolo scorso quest’area ha ospitato ad attività industriali quasi integralmente legate alla chimica. I ‘nasi forati’ dei pensionati degli anni Settanta, e i tumori come tratto distintivo dell’area fanno parte della memoria storica degli abitanti di tutta la Fraschetta. E ha certamente ragione l’attuale proprietà dell’impianto principale, Solvay, quando ricorda che vent’anni fa comprò quella montagna di veleni dallo Stato, e certamente da allora la situazione è migliorata, non peggiorata. Del resto nessuno, anche se per ipotesi si sospendesse domani ogni attività produttiva, potrebbe far scomparire gli effetti collaterali ambientali prima di qualche secolo. Tuttavia nel 2008 in tanti ad Alessandria finsero stupore quando, in seguito a rilevamenti dall’impresa edile CoopSette, fu evidenziato che i terreni dell’ex zuccherificio contenevano cromo esavalente proveniente dagli impianti della vicina industria chimica. Stop a qualsiasi nuovo progetto, centro commerciale o altro: e quell’orrendo esempio di archeologia industriale continua a rimanere lì dov’è, osceno biglietto da visita per chiunque arrivi nel capoluogo da Novi o Tortona. Noi ormai ci abbiamo ‘fatto l’occhio’, ma certamente poche città, in tutto il nord Italia, possono vantare un obbrobrio di tale livello.
Ma rimaniamo sulla chimica, fonte di occupazione e inquinamento. Enti locali, partiti, sindacati: qui di vergini ce ne sono poche, direi nessuna. Per decenni il compromesso è andato benone a tutti, siamo sinceri.
A proposito di abitare a Spinetta: pur consapevole della situazione, una coppia di miei conoscenti volendo vivere fuori città scelse di acquistare casa a Spinetta, e scoprì che lì i prezzi sono addirittura più alti che negli altri sobborghi. Per dire quanto la gente spesso si muova in modo irrazionale.
Dal 2008 è cominciato un lento interessamento sull’inquinamento di acqua e terra e nel gennaio 2010 l’On. Oreste Rossi (al tempo residente a Spinetta) commentò così la situazione dei pozzi: “Intervista Oreste Rossi 23/10/2008 Cromo Esavalente a Spinetta Marengo”.

Se parliamo di salute a seguire negli anni fu proposta una indagine epidemiologica, e anche questa camminò molto lentamente, e siamo arrivati ad oggi con questa notizia: “Alessandria, Pfas nel sangue: gli esiti dei 50 volontari. Gli scienziati di Liegi illustrano i dati dell’inchiesta condotta dai giornalisti della belga RTBF”. Subito la risposta della Solvay: “Solvay: Stupiti dallo studio belga su Spinetta: chiediamo di saperne di più”.

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Se parliamo di lavoro, negli ultimi 13 anni l’occupazione in Solvay a Spinetta è cresciuta di circa il 15% (molti i profili qualificati), raggiungendo i 660 addetti ai quali si aggiungono altri 400 lavoratori da ditte esterne. La popolazione aziendale di Spinetta Marengo è composta prevalentemente da persone che vivono con la famiglia ad Alessandria (55%) o nei dintorni (94%) e nel frattempo la Solvay continua ad assumere. Notizia di aprile scorso: “A Spinetta Marengo l’azienda Solvay cerca 40 tecnici di impianto diplomati, anche senza esperienza”. Ripeto la domanda iniziale: salute o occupazione?
Voto: 3

2) Troppi incidenti nelle vie di Alessandria, più o meno gravi. Al Cristo c’è un incrocio pericoloso tra Via Bensi e Via Casalcermelli che produce mediamente un incidente al mese. L’ultimo (per ora) il 24 agosto, e in merito a questo si è mobilitata la Commissione Alessandria Sud evidenziando all’amministrazione Comunale diverse problematiche, alcune di estrema urgenza. Al Cristo oltre l’incrocio citato vi è anche quello in Corso Carlo Marx e Via Bonardi a cui si aggiunge la velocità spesso troppo sostenuta dei veicoli in via Maggioli, via Casalbagliano, via Giordano che crea problemi di sicurezza. Le foto dell’ultimo incidente fanno veramente impressione, un’auto capovolta, un ferito in codice giallo/rosso e l’altra auto con danni non indifferenti: “Basta incidenti, vogliamo sicurezza : il Cristo ‘batte il tempo’ alla giunta Abonante”.

Questo accadimento mi porta indietro di due anni, quando ad un mio familiare che per fortuna procedeva ad una velocità adeguata nei limiti consentiti per quell’incrocio e ben consapevole di quanto fosse pericoloso, è piombata addosso un’auto. Il mio familiare ne è uscito quasi indenne, ha perso per pochi secondi conoscenza a causa del colpo e riportato alcuni dolori al torace, ma è il mezzo che ha avuto la peggio: è stato necessario rottamare l’auto e comperarne una nuova, quindi il danno c’è stato eccome. La persona alla guida che non ha dato la precedenza si è scusata dicendo che era distratta, ma quella distrazione insieme alla pericolosità di tale incrocio continua a mietere vittime sia sanitarie che economiche. Amministrare un Comune sotto il cappio della dichiarazione di Dissesto non è facile, ma per questo tipo di sicurezza ci vuole attenzione anche da parte dei preposti tecnici comunali, quindi occorrono telecamere o autovelox che mettano in allerta e moderarino la velocità, oppure un semaforo ed è una risposta che si attende dall’amministrazione.
Voto: 2

3) L’Alessandria Calcio fa parte della storia della città, e ha scritto pagine epiche del calcio italiano, prendendo parte per 13 volte al campionato di serie A e 21 volte a quello di serie B. E’ un club glorioso, che attraversa un momento di difficoltà ma merita rispetto: è quindi inaccettabile la frase sui Grigi del consigliere e vicepresidente regionale del Molise Gianluca Cefaratti. Non solo è un’offesa alla società sportiva, ma a tutti noi. In una nota ai giornali il politico molisano Cefaratti ricordando le glorie passate della società calcistica Campobasso (in attesa di ripescaggio in serie C) ha detto dell’Alessandria calcio: “….una società (Alessandria) ormai sull’orlo del baratro e che quasi sicuramente non riuscirà neanche ad iniziare il campionato”.

Speriamo naturalmente che l’annuncio dei giorni scorsi da parte del Presidente Di Masi scongiuri le ipotesi peggiori. In questi giorni con un amico appassionato dei Grigi ci stiamo chiedendo perchè l’Alessandria sia l’unica squadra del nord inserita nel Girone B della serie C, composto solo di società del centro Italia, e come mai l’attuale amministrazione comunale sia assolutamente immobile.
Altra stranezza: come mai uno di Campobasso parla in questo modo della nostra squadra? Vorrebbe un ripescaggio della squadra della sua città che passasse da un nostro fallimento?
Tanti i punti interrogativi, cosa c’è sotto? Questo articolo firmato da Mimma Calligaris, giornalista grande esperta dei Grigi la dice lunga sui miei dubbi e quelli del mio amico: “Calcio serie C-L’Alessandria querela il consigliere molisano”. Unica nota accettabile di questa vicenda, anche se si ostina a lasciare l’Alessandria nel girone B, è la dichiarazione del 23 agosto del Presidente Lega Pro Francesco Ghirelli: “Ghirelli sul futuro dell’Alessandria: C’è tempo sia per la cessione che per costruire la squadra”. Poi per fortuna il Presidente Di Masi ha chiarito che non abbandonerà i Grigi, sia pur con un progetto ‘tarato’ sul nuovo mondo che ci attende. Il che è anche un segnale di buon senso. Bene! E chi non ci dice che questa squadra di giovani non riesca stupirci?
Voto: 2