10 a Rossana Boldi, da tanti anni al servizio del nostro territorio. Intanto il secondo ponte sulla Bormida? [Le pagelle di GZL]

Molinari: "3 deputati alessandrini della Lega, per tornare a contare davvero". L'appoggio del sindaco Cuttica, e un 'aneddoto' romano CorriereAl 1

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Premetto che l’on. Rossana Boldi (Lega), che ha scelto di non ricandidarsi alle prossime elezioni politiche, è una carissima amica. Il 10 alla carriera però se lo merita tutto, e non è di parte. Nella sua veste di Senatrice infatti, tra gli anni 2001/2005 (primo mandato) Boldi si è impegnata al 1000% in soccorso alle imprese alluvionate e non solo, danneggiate in Piemonte nel novembre 1994. Nel 2001 chiesi ai candidati di ogni partito nel Piemonte una firma di impegno in caso di elezione a favore delle attività imprenditoriali, che dal ’94 erano in sofferenza a causa di un articolo della Legge 35/95 che le stava strangolando. Ricevetti una decina di firme, ma una volta eletti solo Rossana Boldi mantenne tale impegno. Grazie a lei, importanti Leggi sono state ottenute, con non poca fatica e sempre al mio fianco di Promotrice, fino al suo ultimo giorno di quel mandato. Rossana Boldi non si è occupata solo di alluvionati, ha svolto molti incarichi per altri settori, a partire dalla sanità. Dopo tre mandati complessivi tra Camera e Senato ha deciso di fare un passo indietro, e anche questo le fa onore, in un mondo di persone che raramente sono disposte a mollare la poltrona.
Rossana Boldi ha dimostrato negli ultimi vent’anni di sapersi relazionare con il semplice cittadino, di ascoltare e impegnarsi, e ogni promessa è diventata risultato. Agli organi di informazione abbiamo sempre comunicato sempre e solo obiettivi concretamente raggiunti: non come va di oggi un comunicato al giorno per mascherare il nulla che si porta a casa per i cittadini.
Tornando agli alluvionati, oggi chi subisce un danno, siano cittadini privati o imprese. viene abbandonato a se stesso, i fondi faticano ad arrivare o arrivano solo per gli enti locali, promesse tante, ma solo parole.
Cara Rossana, questa pagella è il mio saluto e ringraziamento, il tuo impegno per gli alluvionati ha lasciato un segno indelebile con scritti e libri che lo dimostrano, ed io ne sono testimone.
Voto: 10

Copia di Progetto Marengo Hub da periferia a comunità: alcune riflessioni critiche sul fronte energia

2) L’argomento è il secondo Ponte sulla Bormida. Tra luglio e agosto su Radiogold tre articoli segnalavano disagi per lavori di manutenzione di quel tratto stradale, la manutenzione ben venga ed è necessaria, ma quello è un tratto unico e molto trafficato. Per moltissimi anni si è sperato che qualche amministrazione di buona volontà si impegnasse per ottenere un secondo ponte sulla Bormida, ritenuto un secondo essenziale attraversamento di collegamento tra la città, Spinetta Marengo, la zona industriale e le direttrici per Novi Ligure e Tortona.
Serve un ponte robusto con ampie arcate, una doppia possibilità onde evitare disagi e per alleggerire l’attuale struttura, inaugurata il 7 luglio 1915!
Oggi basta un problema qualunque, e diventa necessario prendere l’autostrada per entrare e uscire da Alessandria! Dopo tanti anni di immobilismo, l’amministrazione Cuttica è riuscita a mettere in primo piano tale necessità, ora spero che il centro sinistra prenda in mano tale testimone, e come è stato veloce ad aumentare l’Irpef comunale lo sia anche nel portare avanti senza indugio ciò che di buono gli è stato lasciato in dote. A tal riguardo da qualche parte esiste già un progetto, lo si legge in questo articolo del 22 luglio 2020: “Secondo ponte sul Bormida, Comune accelera: 50 mila euro per acquisire il vecchio progetto”. E ci sono pure i fondi o perlomeno una buona parte, si legge qui: “Alessandria, il sindaco Cuttica: “Ecco dove prendiamo i soldi per il secondo ponte sul fiume Bormida”.

A seguito di questo articolo l‘opposizione del tempo PD e Lista Rossa ritennero che la cifra stanziata non fosse sufficiente perché mancavano i soldi per la viabilità connessa.….e allora? Con tale mentalità manderebbero in “gloria” il tutto? Se si vuole i fondi si trovano, e per velocizzare occorre utilizzare la Legge che ha permesso la costruzione del nuovo ponte di Genova in sostituzione del Morandi. Ricordo al sindaco Abonante e alla sua maggioranza di approfittare del percorso fatto da Cuttica, e dei fondi già destinati. Su questa speranza ho piazzato il mio “osservatorio” su gli avvenimenti a divenire.
Voto: 6

3) Fra circa trenta giorni finalmente si vota, purtroppo ancora con la Legge elettorale Rosatellum che doveva essere cambiata durante la legislatura, ma in cinque anni tre governi tra Covid, Pnrr e guerra, si sono dimenticati delle riforme. Nonostante le sinistre, il finto centro e i giornali di parte ci raccontino che il Governo di unità nazionale Draghi ha realizzato moltissimo soprattutto per la crescita economica, gli italiani nel mondo reale stanno tribolando perché l’inflazione non si ferma, l’Istat parla di un aumento su base annua del 7,9% a luglio, con un carrello della spesa a +8%: aumento che non si osservava dal 1984. Per la spesa le famiglie spenderanno circa 600 euro in più, senza contare il caro bollette energetiche che sta devastando pure le imprese: altro che crescita economica del paese! La caduta del Governo Draghi ha rotto le “uova nel paniere” a Letta&C, a cui faceva comodo aver di fronte ancora parecchi mesi per organizzare strategie di campagna elettorale, mettendo insieme un esercito di vecchi arnesi di sinistra, pseudo centristi e ambientalisti, europeisti, atlantisti. Gli è andata pure male, voleva creare un campo largo che si è subito assai ristretto, con uno spettacolo indecoroso: da settimane sentiamo il centro sinistra parlare solo di ripartizione di posti e poltrone, non di un progetto per governare l’Italia.
Programmi elettorali per tirare fuori dalla palude gli italiani? Zero! Unico programma è dare addosso alla Meloni. Ciò che interessa a Letta è attaccare Meloni e Salvini, con argomenti che fanno pensare che sia necessario quanto meno aggiornare il calendario. Siamo nel 2022 e non negli anni del “Migliore”, detto Togliatti. Nel frattempo al buon Letta è pure scivolato dalle mani Calenda, che con il suo asset ‘forzato’ con Renzi (i due si detestano) spera di diventare l’ago della bilancia del prossimo Parlamento, per lasciare Draghi a Palazzo Chigi.
Per come la vedo io, dopo le elezioni il Presidente Mattarella convincerà senza problemi anche Conte e i 5 Stelle a far parte dell’allegra brigata, mettendo insieme mele pere e anche cactus pur di scongiurare un governo di centro destra. Scommettiamo?
Voto: 2