La Fondazione Uspidalet sentiva forte il desiderio di ringraziare medici e personale infermieristico che in questi mesi hanno aiutato la città di Alessandria ad affrontare l’emergenza Covid.
Il libro fotografico, che ritrae i loro volti dietro le mascherine, c’è sembrato il modo migliore per dire loro: GRAZIE! Per far sapere loro che non ci dimentichiamo e mai lo faremo, della loro abnegazione. Non sono eroi come qualcuno li ha definiti, sono un esempio di serietà, di umanità e professionalità. Persone che si sono impegnate al massimo nel loro lavoro, pur travolte da una pandemia inaspettata che ha fatto molte vittime anche tra il personale sanitario. Durante i mesi del lockdown la Fondazione Uspidalet aveva iniziato a fare le foto dei volti del personale medico ed infermieristico di Alessandria, per una campagna di adesioni alla donazione volontaria, che aiutasse gli ospedali alessandrini nell’acquisto di protezioni individuali e di altri strumenti. La campagna, #IOFACCIOLAMIAPARTE, era stata un successo e noi siamo convinti che lo è stata grazie a loro, a quegli occhi che si vedevano dietro le mascherine, a quelle “piccole luci” che hanno brillato in momenti di oscurità.
Quelle foto ora sono in questo libro. “La piccola luce” il racconto di Rossana Balduzzi Gastini, che dà il titolo alla pubblicazione, accompagna con le parole, quei visi, quegli occhi, quei corpi.
Il libro sarà in distribuzione gratuita dal prossimo 9 dicembre nelle librerie di Alessandria, e in altri punti vendita della città, edicole, farmacie, tabaccherie e panetterie.
Chi vuole, potrà comunque fare anche una donazione, che andrà a beneficio del nuovo progetto, che la Fondazione Uspidalet ha avviato e supportato, dell’ospedale di Alessandria: l’acquisto di un Mammografo in 3D.
L’impianto verrà quindi messo a disposizione della Struttura Complessa di Radiologia, diretta dal Dottor Stefano Barbero e permetterà all’Ospedale di Alessandria di avere un Mammografo 3D, che si avvale di una tecnica che consente di acquisire un’immagine in 3D della mammella, da cui deriva uno screening migliore ed un’ottima prestazione nell’identificazione e valutazione di eventuali lesioni tumorali, riducendo drasticamente la possibilità di falsi negativi. L’incremento di radiazioni assorbite dalla paziente è da considerarsi inoltre del tutto trascurabile.