Novi Ligure chiede chiarezza e certezze sul futuro dello stabilimento Ilva

 

di Gian Paolo Cabella*

 

Pur riconoscendo che il Comune non è competente in materia di politiche del lavoro anche per la mancanza delle necessarie conoscenze per affrontare temi tanto importanti quanto complessi, di respiro nazionale, che richiedono un approccio qualificato ed autorevole, ho ben chiara – come è chiara a ogni novese che, nelle mie vesti di Sindaco, mi onoro di rappresentare – l’importanza dello stabilimento per l’intero territorio del novese e la necessità che il Comune, nel suo piccolo, faccia tutto quello che può a salvaguardia dei livelli occupazionali.

In questo senso, nei giorni scorsi, mi sono confrontato più volte con le Organizzazioni sindacali e sono stato in costante contatto con la Prefettura. Purtroppo, mi sembra di avvertire, da parte della proprietà, un atteggiamento poco coerente con il momento storico che il Paese sta vivendo. Al di là delle ore di cassa integrazione, che di fatto rientrano (o dovrebbero rientrare) nella normale dialettica tra sindacato e azienda, quello che mi preoccupa veramente è non avere certezze circa la prospettiva dello stabilimento di Novi Ligure.

Il Comune di Novi Ligure è totalmente al fianco dei lavoratori nei modi e nei tempi stabiliti dai sindacati per difendere il lavoro.

Io credo di essere per natura una persona concreta e poco incline a lunghi discorsi e inutili dibattiti, che attribuisco a un modo di far politica autoreferenziale e sterile.

In questi momenti, però, è giusto far sentire la voce preoccupata di una comunità unita e fare in modo che questa preoccupazione sia fatta propria dalla Regione e dalla Provincia, con cui sono in contatto. Con Regione e Provincia dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti per far arrivare al Governo centrale la preoccupazione del territorio, affinché si adoperi per allontanare il timore di un disastro economico e sociale.

 

*Sindaco di Novi Ligure