di Silvana Tiberti*
Si, per la prima volta dall’inizio di questo delirio, ho paura.
È’ scomparsa la fiducia di essere in mani giuste e adeguate per vincere “la guerra”. al virus.
Senza fiducia, muore la speranza, che ti fa sopportare la prigionia.
Muore la speranza nella lotta al contagio, nella cura se ti ammali.
Siamo soli? Affidati alla sola fortuna di entrare a far parte degli immunizzati di gregge?
Come il gregge, veniamo spinti da una riva all’altra, quella della paura di morire di virus o morire di fame.
Il Paese non può restare chiuso. Ma la vita va tutelata, perché ha un valore (almeno) pari. alla commemorazione dei morti.
Dal chiudiamo tutto, all’apriamo tutto. Cosa è successo in Piemonte da giustificare un cambio così radicale di scenario?
Non capiamo più . Dato che qui, in Piemonte, I numeri del contagio sono impietosi.
Cosa fa la Regione per fermare il contagio? Misura la temperatura ai sanitari e multa se 2 nonni portano a spasso il cagnolino?
Noi, semplici cittadini, quasi tutti ligi e responsabili, quando facciamo la spesa, in coda con guanti e mascherine, abbiamo la consapevolezza di incrociare chi fra noi è positivo e non lo sa.
Chi ha ha un’alta probabilità di esserlo e non viene monitorato: tutto il personale sanitario, dalle Case di Riposo, al 118, agli ospedali, ai Medici di Base.
Li chiamiamo eroi. Troppo spesso sono martiri. Non proteggiamo la loro vita e la nostra. Invece dell’agire, naufraghiamo nella retorica.
Se siamo “in guerra” produciamo tamponi reagenti e quanto serve a tracciare e contenere il virus e, così, accompagniamo la ricostruzione, e ripartiamo.
Leggo che il M5S ha fatto una richiesta semplice, concreta, comprensibile a tutti noi cittadini disorientati e impauriti: “subito tamponi a tutto il personale sanitario in Piemonte”.
Possiamo partire in modo certo da lì?
Mi auguro che diventi il primo passo per poter far uscire i nostri bambini segregati, e dar loro una speranza!
* vivo in un’oasi in campagna. E ho 4 nipoti. Quattro bimbi già molto fortunati.