di Ettore Grassano
“Sì, lo rifarei, perché Alessandria merita ogni sacrificio, e questa comunità deve soltanto credere di più in se stessa. Non lo rifarei invece se dovessi valutare la mia qualità di vita, diciamo così. Ma il privato passa in secondo piano, quando si accetta una carica pubblica così importante per la collettività”. Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha superato ormai la metà del mandato da sindaco di Alessandria (fu eletto nella primavera del 2017), e se guarda il bicchiere lo vede certamente mezzo pieno: “anche un po’ più di metà, ad essere sincero, se considero da dove siamo partiti. Soprattutto vorrei che gli alessandrini capissero che stiamo lavorando su direttrici importanti, che si chiamano sviluppo e futuro. Lo capisco, la buca sulla strada dà fastidio, così come i rifiuti abbandonati, e facciamo il possibile per eliminarli. Ma è altrove che si gioca il futuro di Alessandria”. Proviamo a capire meglio dove, e con quali aspettative già per il 2020.
Che 2019 è stato per Alessandria, sindaco Cuttica?
Partito decisamente in salita, con una comunicazione della Corte dei Conti, a febbraio, che ci ha costretti a rimettere mano al bilancio, e a lavorare su un Piano di Riequilibrio ventennale. Il che ha comportato e comporta sacrifici per tutti, ma anche la consapevolezza di aver finalmente intrapreso la strada del vero risanamento. Che ritengo fondamentale per il rilancio della nostra città. Siamo in attesa dell’approvazione del Piano, dal Ministero e poi dalla Corte dei Conti, ma mi auguro che non ci saranno altri ostacoli.
Aver avuto in quei mesi come interlocutore diretto a Roma il Ministro Salvini è stato un vantaggio, per un sindaco della Lega?
No, se penso al rapporto con le istituzioni, che deve sempre prescindere dall’appartenenza partitica, o politica. Sì, se analizziamo più complessivamente l’attenzione che il Governo in carica fino ad agosto ha avuto per gli enti locali, sostenendoli e agevolandoli in diverse direzioni. In particolare spero che Alessandria abbia ben presente che, se possiamo contare su 10 milioni di euro per investimenti per quest’anno, e su altri 10 milioni per il 2021, lo dobbiamo alla tenacia del nostro Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, che è riuscito a far inserire all’interno del Decreto Crescita un emendamento ad hoc: risorse, lo chiarisco ancora, che possono essere utilizzate per investimenti, e non per la spesa corrente.
Intanto avete risistemato Palazzo Rosso, che qualcuno ormai chiamava Palazzo Rotto…
E con ragione: sono stati fatti interventi importanti, in cui il rifacimento della facciata è ovviamente il più visibile. Per fortuna le risorse per intervenire erano stato individuate già nel 2018, prima del Piano di Riequilibrio. Che ‘la casa di tutti gli alessandrini’ debba avere un certo livello di decoro, ed essere accogliente e non pericolante, mi sembra il minimo….
Quindi ora avanti tutta, verso un biennio di sviluppo per città e territorio?
E’ ciò che intendiamo fare, guardando all’Alessandria del 2030, e lavorando su direttrici che daranno risultati importanti, mi auguro, ‘in campo lungo’. Puntando su partnership e alleanze in varie direzioni, perché oggi chi pensa di poter crescere isolandosi ha proprio sbagliato epoca…
Una partnership significativa è quella con Genova, agevolata da stretti rapporti con il comune e con la Regione, sul fronte politico e personale….
E’ così. La collaborazione con Genova è già partita, su solide basi, e potrà svilupparsi concretamente, negli anni, in tre diverse direttrice. La prima è quella dei rifiuti, che però non significa, come qualcuno ha affermato, che diventiamo la discarica di Genova. Tutt’altro: l’accordo prevede che i loro rifiuti vengano lavorati da noi, e poi indirizzati verso le loro discariche. Tutto questo nell’ambito del rilancio di Aral, che forse è passato un po’ ‘sottotraccia’, ma è stato un grande risultato conseguito nel 2019: attraverso il concordato preventivo, accettato dai creditori, è stata salvata l’azienda, e si sono poste le basi per un suo significativo rilancio.
La discarica di Quargnento-Solero che autonomia ha? E poi quale strada si seguirà? Un’altra discarica, o l’inceneritore di cui si è tornati a parlare?
La discarica, opportunamente gestita, consente un utilizzo ancora per qualche anno. Nel frattempo si faranno delle riflessioni, che non dipendono solo da noi, ma da scelte della Regione, e di area vasta. Al momento non c’è nessuna ipotesi di inceneritore, quanto meno a casa nostra.
Torniamo al rapporto con Genova: quali le altre due direttrici di collaborazione e sviluppo?
Logistica e turismo. Due leve che dobbiamo assolutamente utilizzare per costruire il futuro di questo territorio. Sul fronte logistica, dopo decenni di chiacchiere, noi stiamo stringendo accordi operativi, e mi auguro che il 2020 possa sancire la firma dei Protocolli ufficiali. Genova e la Liguria vedono nell’alessandrino il loro retroporto naturale, per la lavorazione delle merci e la loro ripartenza verso l’Europa. In questo ambito, il rilancio dell’area dello scalo ferroviario di Alessandria, al Cristo, sarà cruciale. Il percorso con Rfi, Comune di Genova e player specializzati nella realizzazione e gestione di aree logistiche è avviato, e un ruolo strategico certamente lo sta giocando anche la Fondazione Slala. Ovviamente non serve evidenziare cosa tutto ciò potrà rappresentare per l’Alessandrino, in termini di sviluppo, investimenti, occupazione.
Terza direttrice: davvero Alessandria diventerà città turistica, sindaco Cuttica?
I dati dicono chiaramente che, già oggi, Alessandria è visitata e apprezzata da un numero di turisti, italiani e stranieri, in crescita costante. Con Genova su questo fronte stiamo mettendo in pista accordi importanti, che sono frutto di un percorso che ha visto anche tappe internazionali importanti, dalla visita di una nostra delegazione alla città russa di Ryazan,alla partecipazione alla Fiera Expotravel di Ekaterinburg. Senza dimenticare naturalmente l’opportunità rappresentata oggi dall’Outlet di Serravalle, visitato ogni anno da quasi 7 milioni di persone, quasi la metà delle quali straniere, e alla ricerca non solo di shopping, ma di turismo in senso più lato. Con una precisazione opportuna: anche su questo fronte Alessandria non si muove ‘in solitaria’, ma si propone come ‘la porta’ del Monferrato, con tutte le sinergie conseguenti.
Diamo uno sguardo alla città intanto: Piazza Garibaldi cambierà davvero volto? Se ne parla dagli anni Ottanta…
(riflette, ndr) Credo che la parola d’ordine qui sia ‘sistema’. Ossia non ritengo risolutivi singoli progetti per l’ex Cangiassi, per il rilancio del Teatro, per l’ipotesi di parcheggio ‘ipogeo’ e aree verdi se non si ragione su un quadro complessivo. Per questo nei prossimi mesi intendiamo bandire un vero e proprio concorso/progetto, auspicabilmente con un finanziamento regionale, per raccogliere idee e proposte qualificanti per l’intera area. Per quanto riguarda il Teatro, in particolare: e chi mai non lo vorrebbe vedere riaperto, e in piena attività? Per farlo però servono progetti economicamente sostenibili: se da comitati di cittadini ci sono idee concrete ben vengano, lo valuteremo insieme con grande apertura e disponibilità.
E il nuovo ponte sulla Bormida, sindaco Cuttica? Quello attuale dovrebbe essere oggetto di interventi migliorativi, si è letto. Ma certamente non basta….
Assolutamente no, e lo sto ribadendo con forza in tutte le sedi opportune, a partire dall’attuale Governo, a cui ho recentemente ribadito la necessità forte, più che diventi emergenza. Sono lieto che per l’attuale ponte, di competenza della Provincia, ci siano finalmente risorse per interventi migliorativi: peraltro andranno realizzati senza interrompere l’utilizzo del ponte stesso, o immaginiamoci il caos. Un nuovo ponte, da realizzarsi nell’area del Centro Commerciale Panorama, è però assolutamente indispensabile. Sono quindici anni che se ne parla, ora davvero vorremmo riuscire, anche qui, a passare dalle parole ai fatti.
Alessandria città insicura e mal frequentata, come dice qualcuno?
Ma per favore, siamo seri. Andate a vedere cosa succede a Milano, dal sindaco Sala. Se una panchina divelta in periferia, o quattro ragazzini che fanno casino, significano città insicura, direi che siamo messi benissimo. Alessandria è città civile, a misura d’uomo. I singoli atti vandalici vanno repressi, ma non mi pare che siano tali da creare allarmismo. E in qualche area ‘critica’ della città, come il parcheggio Berlinguer, abbiamo attuato interventi importanti, direi risolutivi. Certamente esiste sul fronte Polizia Municipale un serio problema di carenza di organico, che del resto è comune a quasi tutti i comparti del nostro comune: solo nel 2019 sono andati in pensione circa 50 dipendenti. Non appena avremo il via libero definitivo sul Piano di Riequilibrio saranno banditi i concorsi, pur con un rigoroso controllo dei costi, e solo per posizioni effettivamente indispensabili. Vigili compresi.
Altro progetto in partenza, dalle grandi potenzialità, è quello legato alla Coesione Territoriale fra i Comuni del Bacino del Tanaro….
E’ un percorso appena avviato, che sta seguendo per noi il consigliere Ravazzi, che ne è anche promotore.I presupposti sono notevoli, e sarebbe il primo progetto simile realizzato in Italia, mentre ci sono esempi già concreti di rilancio di intere aree in Francia, ad esempio. Si tratta di mettere a punto, utilizzando fondi e finanziamenti dell’Unione Europea, iniziative e partnership pubblico private che consentano la valorizzazione di questo specifico territorio, in un’ottica di valorizzazione economica e sociale. Una sfida di cui tutti i 33 comuni del Bacino del Tanaro hanno colto la portata, affidando ad Alessandria il ruolo di capofila. Speriamo in risultati concreti e positivi.
Parliamo di Università: l’Upo cresce, e Medicina può essere un volàno notevole per l’economia cittadina…
Medicina, come del resto anche il progetto della nascita di un IRCCS in provincia, rappresentano leve di crescita sul piano della formazione, degli sbocchi professionali, della qualità dei servizi sanitari offerti alla cittadinanza. Più in generale, l’Upo ad Alessandria offre ormai una serie di percorsi formativi di qualità, e diversificati, e credo che la sua capacità attrattiva sia destinata a crescere ulteriormente. Questo pone certamente anche il problema di nuovi spazi, non solo per le residenze universitarie, aule, biblioteche. Siamo apertissimi al confronto, come noto ci sono in ballo diverse ipotesi, e da parte nostra c’è la massima disponibilità a muoverci nella direzione che si riterrà più efficace.
Si è parlato a lungo dell’ex Ospedale Militare…
Grazie ai fondi Por Fesr su quell’area si sta realizzando un completo studio di fattibilità, con specifica focalizzazione sull’ex Chiesa di San Francesco. Un’area in pieno centro cittadino, e meritevole di forte valorizzazione. In un’ottica universitaria, se ce ne saranno le condizioni: ma certamente anche in altre direzioni.
Sindaco Cuttica, non possiamo non parlare di Cultura: di recente, come docente di storia dell’arte ed esperto di cultura medievale, lei è anche stato protagonista di un approfondito confronto, ad Acqui Terme, con il cantautore Angelo Branduardi…
(sorride, ndr) Non ero lì come sindaco di Alessandria, ma certamente si è trattato di un riconoscimento che mi ha fatto piacere, ed è stata l’occasione per parlare di arte e musica medievale agli studenti, che non fa mai male. Sul fronte cultura ad Alessandria in questi due anni abbiamo realizzato un mare di cose, pur facendo i conti con risorse certamente modeste. Importante la collaborazione con Costruire Insieme, azienda speciale multiservizi del comune di Alessandria presieduta da Cristina Antoni che si occupa della nostra offerta museale, organizza mostre ed eventi, lavora sulla valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale cittadino. Esempio recentissimo la mostra dedicata al pittore Angelo Morbelli, che si conclude in questi giorni, ed è stata un successo. Nel 2020 organizzeremo almeno 2 nuove mostre: una dedicata a Pietro Sassi, a cui dobbiamo alcune delle opere di maggior valore presenti a Palazzo Rosso, e un’altra dedicata ai fratelli Soleri, pittori alessandrini titolari di una bottega cinquecentesca, che sarà curata dal professor Fulvio Cervini, dell’Università di Firenze, che ha già curato qui da noi la mostra Alessandria scolpita per conto della Camera di Commercio.