5 domande a… Corrado Parise

parise02di Andrea Antonuccio.

Ve lo ricordate un anno fa, in campagna elettorale, con il suo eloquio fluente e la sua grinta provocatrice? Un anno dopo, ecco a voi un Parise essenziale, a tratti ermetico, apparentemente pigro… A dirla tutta, che Corrado abbia rinunciato alla passione politica e ai suoi ideali di cambiamento noi non ci crediamo, e siamo convinti che stia facendo ‘pretattica’: prima o poi lo rivedremo battagliero come ai tempi delle “Nuvole”, il suo gruppo di giovani (e non) appassionati alla res publica. Nel frattempo, leggetevi le 5 risposte più brevi della nostra storia… e il nostro Post Scriptum, da eterni e inguaribili retroscenisti.

parise_locandina_nuvole1) Corrado, che cos’è per te Alessandria?
Una città privata dell’identità.

2) Fai ancora politica? È dalle elezioni comunali che non ti si sente più…
No.

3) Restiamo alle comunali. Vedendo com’è andata, rifaresti tutto quello che hai fatto, compreso andartene dal Pd?
Abbastanza.

4) Sii sincero: al posto di Rita Rossa avresti dichiarato il dissesto?
Al posto di Rita non ci so stare.

5) C’è ancora modo di portare Alessandria fuori dal tunnel? Se sì, come?
Dice Francesco, con più pastori.

PS: la brevità, a volte, può nascondere una certa “reticenza” (lo diciamo con leggerezza, sia chiaro). Il dubbio che Corrado Parise stia preparando qualcosa di nuovo noi lo coltiviamo. Davvero per uno come lui l’abbandono della politica può essere “la” scelta, tanto definitiva quanto irrevocabile? Mah…

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