di Piero Archenti
Per la verità il proverbio sostiene il contrario, ma comunque calza a pennello riguardo l’incrocio di via Trotti con “vicolo dell’Erba“… ma solo se svolti a destra, perchè, se volgi lo sguardo a sinistra, ti trovi in “via dell’Erba“. Infatti questo è quanto dicono le targhe poste all’inizio delle due strade…o vicoli, nella speranza che qualcuno, prima o poi se ne accorga…!
Oddio non è certamente un grave danno per la città, ma un segnale di superficialità questo sì, per una stradina purtroppo poco frequentata dagli alessandrini benchè situata in una posizione centralissima di Alessandria come rilevava in un suo articolo (riportato in grassetto nel testo sottostante) anche il cronista Piero Angiolini il 14 agosto 1953! Troppo stretta? Forse, ma potrebbe anche essere un pregio e quello più evidente potrebbe riguardare la viabilità, ossia, no auto a rompere le…!
Resta il fatto che, fortunatamente, c’è chi fa il possibile per rivitalizzarla, è il caso del bar situato fra via Trotti e via Urbano Rattazzi, o di quello sull’angolo con via Trotti e pure questo con ingresso su via o vicolo dell’Erba.
Attraente anche il negozio con accesso esclusivo dalla graziosa stradina, pur essendo anche questo in angolo con via Trotti, in cui sono esposti articoli e oggettistica per la casa.
Un vero peccato invece l’oscuramento delle vetrine dell’ex libreria o sul successivo tentativo di farne un centro per l’abbigliamento, e invece…niente!
Quelle ampie vetrine, nel tratto fra via Trotti e Piazzetta della Lega, restano inesorabilmente oscurate, fatto salve quelle di fronte riguardanti un negozio di scarpe e abbigliamento sportivo che ha l’affaccio pure su via Vochieri mentre la parte terminale corrispondono in parte a negozi sfitti e in parte alle vetrine di una banca che occupa ben tre strade, tra le quali, la nostra via/vicolo dell’Erba.
E pensare che la collocazione è tutt’altro che sgradevole, con quei tavolini fra il verde al riparo dalle auto, dove puoi semplicemente intrattenerti, berti un caffè o un aperitivo in santa pace!
Ma, tornando alla via/vicolo dell’Erba, è vero che un tempo ormai lontano, fu ridotta al rango di…luogo di decenza, ma ora quel tempo rimane soltanto nella memoria dei più anziani e le sue vetrine sono da tenpo visitate e apprezzate mentre la strada è illuminata convenientemente.
Si sa che la sua passata decadenza era dovuta principalmente all’incuria, non solo alla scarsa illuminazione che, obiettivamente, la rendevano inavvicinabile. Ora però, da molto tempo ormai,le nuove attività commerciali e artigianali, malgrado le difficoltà economiche attuali, fanno il possibile per rendere attraente questo sia pur piccolo, ma grazioso angolo di Alessandria.
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Via dell’Erba
Nel bel mezzo della città, e quindi in posizione centralissima, vi è una viuzza che forse è la meno frequentata di tutte le strade di Alessandria.
Si tratta della via dell’Erba, il ben noto passaggio dalla piazzetta della Lega alle vie Trotti e Rattazzi. Divisa in due tratti, il primo è oggi percorso da qualche premuroso passante che vi fa…breve sosta; il secondo vede soltanto la sera qualche rara coppia…amante dell’oscurità!
Priva sempre di qualsiasi negozio ebbe un tempo un certo movimento a motivo di un albergo situato in via Trotti, con porticina anche sulla stretta di fianco. Non risulta che in passato questa modesta traversa abbia avuto titolo proprio: per altro, fino alla fine del settecento, mancava ancora del secondo tratto; sappiamo infatti che la vicina chiesa dell’Annunziata in via Vochieri aveva allora di fronte e a lato, una specie di spiazzo che in parte rimane tutt’ora là dove appunto si leva il campanile della chiesetta.
Sul finire del secolo scorso i nostri vecchi indicavano in via dell’Erba una casa detta della Zecca, dove un tempo figurava un bassorilievo quale insegna della lontana coniazione di monete. Vera o non vera questa notizia, non risulta però che la viuzza fosse chiamata della Zecca. La denominazione attuale è invece un ricordo del periodo napoleonico, di quando cioè la città era la “Ville de Alexandrie – Departement di Marengo” dell’Impero francese.
In quel tempo Napoleone o chi per esso (forse la stessa solerte nostra Municipalité!) stabilì che tutte le nostre piazze e contrade fossero indicate con nomi di personalità e avvenimenti di Francia, nomi tut’ora ricordati. Prima di allora le denominazioni erano semplicemente riferite, secondo le vecchie usanze, alle chiese principali (come oggi ancora avviene per S. Lorenzo, S. Giacomo, e S. M. di Castello), nomi dettati dal popolo stesso per evidenti ragioni di praticità.
La piazzetta della Lega non aveva alcun titolo in quanto considerata parte terminale della strada Maestra (via Mlano) all’incrocio della contrada Larga (via dei Martiri). Poiché su questa piazzetta si teneva da anni ed anni il mercato del grano, si volle intitolarla, e non a torto, “Place du marché des herbes”, o più comunemente “Place aux herbes” detta dal popolo “Dell’erba”.
In quella occasione trovò titolo per la prima volta anche la viuzza accanto che fu battezzata “Rue des Sommeliers”, forse per richiamo ai servi o garzoni addetti al servizio del mercato del grano.
Con la Reastaurazione del 1814 tutto ritornò come prima; senonché il titolo “Dell’Erbe” nell’uso comune rimane, e per sempre, alla nostra viuzza e fu ufficialmente riconosciuto nel 1878 quando in base a disposizioni governative, si dovettero fissare e registrare le denominazioni delle vie e piazze. Caso raro, nella pur frequente danza delle targhe stradali, quel titolo rimase sinora immutato.