Acqui Storia: tutti i vincitori dell’edizione 2018. Gina Lollobrigida Testimone del Tempo

Le Giurie del Premio Acqui Storia, riunitesi in Acqui Terme, hanno designato i vincitori della
51° edizione del Premio. Nato nel 1968 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di
Cefalonia nel settembre 1943, questo Premio è divenuto in questi ultimi anni uno dei più importanti
riconoscimenti europei nell’ambito della storiografia scientifica e divulgativa, del romanzo storico e
della storia al cinema ed in televisione, ottenendo un importante rilancio scientifico, culturale e
mediatico ed una grande visibilità internazionale.

La Giuria della sezione storico-divulgativa, che annoverava ben 75 volumi in concorso, ha
decretato la vittoria di Emilio Gentile con il volume “25 luglio 1943”, Editori Laterza.
Adélaïde De Clermont-Tonnerre, con ” L’ultimo di noi “, Sperling & Kupfer ha vinto i
6500 euro in palio per la sezione del Romanzo Storico, cui erano giunte 44 opere letterarie.
La Giuria della sezione scientifica, sui 37 volumi presentati, ha proclamato la vittoria di Guido
Melis con il volume “La macchina imperfetta. Immagine e realtà dello Stato fascista”, Il
Mulino e di Cesare Panizza con il volume “Nicola Chiaromonte. Una biografia”, Donzelli
Editore.

La cerimonia di premiazione della 51° edizione del Premio Acqui Storia è in programma
sabato 20 ottobre alle ore 17.00 presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti. Sarà
condotta da Roberto Giacobbo, giornalista, docente universitario, conduttore ed autore
televisivo di programmi televisivi di successo quale “Voyager – Ai confini della conoscenza”, e
sarà il culmine di un intenso programma di eventi.

Questa edizione intende coinvolgere gli studenti degli Istituti superiori del territorio
organizzando un incontro dedicato interamente a loro con la regia e la conduzione eccezionale del
professor Roberto Giacobbo il quale, prendendo spunto dai lavori realizzati dagli studenti per il
progetto Laboratori di Lettura 2018, approfondirà alcuni temi storici proponendo un singolare
momento formativo. L’incontro avrà luogo venerdì 19 ottobre alle ore 10.00 presso il Teatro
Ariston di Acqui Terme.

Nel pomeriggio di venerdì 19 ottobre alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze Ex
Kaimano, Via Maggiorino Ferraris avrà luogo la presentazione del libro “Cefalonia. Il processo, la
storia, i documenti” di Marco De Paolis – Viella Editore.

La mattina del 20 ottobre saranno presenti gli Autori vincitori del Premio Acqui Storia
2018 che, dopo un incontro informale alle ore 9,30 con il pubblico presso lo storico Caffè Leprato,
presenteranno i loro volumi alle ore 10,30 presso la Sala Conferenze Ex Kaimano in via
Maggiorino Ferraris proponendo un dibattito aperto con la presenza di alcuni giurati del Premio.

Nel pomeriggio il Mercatino del Libro di Storia proporrà i testi del Premio con stand in Piazza
Matteotti (Portici Via XX Settembre in caso di pioggia) che accoglieranno il numeroso pubblico a
partire dalle ore 14,00 in attesa della cerimonia finale di premiazione.

La cerimonia prevede, oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni librarie, le personalità
insignite dei premi speciali “Testimone del Tempo”, “La Storia in TV” ed il Premio alla Carriera.
L’assegnazione del premio Testimone del Tempo 2018, che rappresenta il momento più prestigioso
della manifestazione, vedrà calcare il palco del Teatro Ariston tre figure di straordinario rilievo nel
panorama artistico e culturale contemporaneo: l’attrice simbolo del Cinema italiano Gina
Lollobrigida, il maresciallo dei carabinieri Antonio Brunetti, unica doppia Medaglia d’Oro
vivente per Atti di Valore contro il terrorismo e il Procuratore Generale Militare presso la Corte
Militare d’Appello di Roma Marco De Paolis.

Il Premio “La Storia in TV” viene consegnato al giornalista RAI Michele Ruggiero per i
suoi servizi realizzati sulla Grande Guerra.

Il Premio speciale “Alla Carriera”, istituito nel 2009, verrà conferito a Francesco Margiotta
Broglio, professore ordinario di Storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa alla Facoltà di Scienze
Politiche “Alfieri” dell’Università di Firenze.

Sarà inoltre dedicato un momento della cerimonia ad un reduce dell’isola di Cefalonia, che sarà
accompagnato da un rappresentante dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui, per ricordare il
terribile eccidio consumato dai tedeschi nei confronti dei soldati italiani e greci, nella speranza che la
memoria storica costituisca uno dei fondamenti del progresso morale, culturale e sociale della nazione.
“Fin dalla sua prima edizione il Premio Acqui Storia ha legato la sua fortuna ad Acqui Terme, non solo questa terra ha avuto l’onore di vederlo nascere ma anche di constatarne, dopo oltre mezzo secolo di attività, il successo che lo ha portato a essere uno tra i più prestigiosi premi del nostro Paese. Produzioni letterarie di altissimo livello ricevono qui tra la nostra comunità un alto riconoscimento. È mia ferma intenzione riportare ai valori originali questo Premio, cercando con l’impegno di tutti di consolidarlo e innovarlo.” ha dichiarato il Sindaco di Acqui Terme Lorenzo
Lucchini.

“Desidero complimentarmi con l’Amministrazione Comunale di Acqui Terme, con le giurie e con
l’organizzazione del Premio Acqui Storia per l’alto livello raggiunto, la qualità delle opere premiate, l’autorevolezza dei destinatari prescelti per l’assegnazione dei premi speciali. – afferma il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna – Questa 51° edizione attesta ancora una volta l’attenzione che il mondo letterario e dell’editoria rivolgono al Premio, il rilievo internazionale conseguito, l’interesse che il genere storico continua a riscuotere tra il pubblico. E’ un terreno fertile quello in cui si è sviluppato il Premio, cui hanno fatto seguito il Premio Acqui Ambiente, il concorso internazionale di poesia Città di Acqui, le mostre d’arte, Acqui in Palcoscenico e le
altre qualificanti iniziative culturali che Acqui Terme ha saputo coltivare valorizzando le eccezionali caratteristiche turistiche e termali del suo territorio”.

“Questo concorso letterario offre un’occasione di confronto su temi controversi e contribuisce a sviluppare una memoria riconosciuta, laddove non si possa ritenere ancora condivisa, su fatti tragici che hanno segnato la nostra storia e ancora oggi sono oggetto di studio. Con la cerimonia di premiazione si giunge al momento più atteso da tutti coloro che hanno nella memoria ben impresso il ricordo delle giovani vite spezzate nelle isole greche. Durante l’anno il Premio ha patrocinato e organizzato molti momenti di riflessione sulla Storia Patria con l’intento di trasmettere ai giovani non solo la conoscenza di un passato relativamente recente, ma anche di comunicare loro il senso del rispetto dovuto a chi si è sacrificato anche per il loro futuro.” – ha rimarcato l’Assessore alla Cultura Alessandra Terzolo.

Negli ultimi anni hanno calcato il Teatro Ariston di Acqui Terme per ritirare i premi Carlo
Verdone, Pupi Avati, Folco Quilici, Enrico Vanzina, Pier Francesco Pingitore e Claudia Cardinale,
Stefano Zecchi, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Maurizio Molinari, Vittorio Feltri, Ezio
Greggio, Livio Berruti, Marcello Veneziani, Gabriella di Savoia, Uto Ughi, Gianpaolo Pansa, Valerio
Massimo Manfredi, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Simone Cristicchi, Maurizio Belpietro, Franco
Cardini, Mario Orfeo, Paolo Isotta, Pietrangelo Buttafuoco, Dario Ballantini, Gigi Marzullo, Piero
Angela, Antonio Patuelli, Giorgio Albertazzi, Italo Cucci, Giuseppe Galasso e tanti altri.
Il Premio Acqui Storia ha ottenuto nel tempo il patrocinio del Presidente della Repubblica
Italiana, del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera
dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è sostenuto dai suoi enti
promotori la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo Ente finanziatore del Premio, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, il Comune di Acqui Terme, cui fa capo la concreta organizzazione della manifestazione.

MOTIVAZIONI VOLUMI VINCITORI 2018

Guido Melis, La macchina imperfetta. Immagine e realtà dello Stato fascista, Il Mulino nella
sezione storico scientifica.
Autorevolissimo storico dell’amministrazione pubblica italiana, sulla scorta di vaste ricerche d’archivio e di profonda conoscenza dello Stato, l’Autore ripercorre il disegno mussoliniano di subordinare le
istituzioni al “progetto nazional-fascista” e mette in evidenza le resistenze che questo incontrò nella
continuità della pubblica amministrazione a tutti i livelli. Conclude che nella fase apicale il rapporto tra
monarchia e fascismo si sostanziò in un regime di fatto, ma non di diritto. L’opera è arricchita di un
imponente apparato critico e di un’importante appendice documentaria.

Cesare Panizza, Nicola Chiaromonte. Una biografia, Donzelli Editore nella sezione storico
scientifica.
Il libro di Panizza ricostruisce il percorso biografico, intellettuale e politico di Nicola Chiaromonte,
figura di grande rilievo del Novecento italiano, pensatore antiautoritario impegnato in una strenua lotta
contro ogni forma di negazione della libertà individuale. Frutto di anni di ricerca condotta negli archivi
tra Italia, Francia e Stati Uniti sulle carte personali di Chiaromonte, il volume contribuisce a far luce in
modo rilevante su uno degli intellettuali italiani più apprezzati e conosciuti all’estero, non sempre
adeguatamente studiato e considerato dalla storiografia precedente. Un lavoro solido, originale e
completo.

Emilio Gentile, 25 luglio 1943, Editori Laterza nella sezione storico divulgativa.
L’autore, tra i massimi esperti del periodo esaminato, affronta con perizia d’indagine, districandosi tra
moltitudini di versioni contrastanti tra loro, la giornata che segna l’uscita di scena di Mussolini e la fine del regime fascista: le due cose, inscindibili ad un primo sguardo, sembrano segnare la vera confusione di dichiarazioni, poi ritrattate e poi nuovamente variate dei protagonisti della seduta del Gran Consiglio.
Era possibile un fascismo senza Mussolini? Il regime avrebbe retto? Il Duce avrebbe accettato un passo indietro (o di “lato”, più frequente nel politichese di oggi) rispetto alla guerra in corso? Tutto ruota attorno ad un verbale mai ufficialmente approvato (o steso) dal segretario del Partito e ad una miriade di appunti utilizzati dai protagonisti, nel corso di più decenni, per stilare memorie o cronistorie piegate all’interesse del momento, alla “convenienza” politica o alla lusinga autocelebrativa. Forse la complessa ramificazione del testo, costantemente intrecciato, ne intralcia l’efficacia divulgativa.

Adélaïde De Clermont-Tonnerre, L’ultimo di noi , Sperling & Kupfer nella sezione romanzo
storico.
L’Autrice, Adélaïde De Clermont-Tonnerre, giornalista e scrittrice parigina, già vincitrice nel 2016 del
prestigioso “Grand Prix du roman de l’Académie Française”, dà vita nel romanzo ad un intreccio
appassionante di mondi e modi di vivere antitetici: dalla Manhattan degli anni ’70 effervescente, artistica e libertaria, alla cupa Berlino nazionalsocialista, dove l’unica luce è quella dei bombardamenti. Il contrasto è avvincente. A unire questi mondi, la storia d’amore impossibile tra i due protagonisti, Werner e Rebecca, dal carattere forte e sfaccettato.

MOTIVAZIONI PREMI SPECIALI

TESTIMONI DEL TEMPO

Gina LOLLOBRIGIDA. Il volto femminile del cinema italiano e internazionale per eccellenza,
protagonista di produzioni hollywoodiane, Gina Lollobrigida ha lavorato accanto ai maggiori registi e
attori aggiudicandosi più volte il Premio Donatello, il Golden Globe e il Nastro d’argento come miglior
attrice protagonista. Ma la “Lollo”, come storicamente soprannominata, vanta una ricca carriera artistica che spazia in ambiti diversificati, affermandosi come fotografa e scultrice. Dal 1972 Gina Lollobrigida iniziò a dedicarsi alla fotografia (ha fotografato, tra gli altri, Paul Newman, Salvador Dalì, Henry Kissinger, David Cassidy, Audrey Hepburn ed Ella Fitzgerald), pubblicando alcuni libri di reportage (risale al 1973 l’intervista esclusiva a Fidel Castro), e soprattutto alla scultura, con esposizioni nei paesi di tutto il mondo, tra cui Cina, Francia, Spagna, Qatar, Stati Uniti d’America, Russia. Con determinazione e caparbietà ha dimostrato le sue grandi doti artistiche portando l’onore italiano nel mondo. Figura simbolo di donna che riesce ad emergere in una società ancora rigidamente maschilista.

Antonio BRUNETTI. Il maresciallo dei Carabinieri Antonio Brunetti fu scelto dal Generale Dalla
Chiesa per fare parte del famoso “gruppo dei 31 uomini del Generale”, la brigata segreta dei “senza
volto” voluta da Dalla Chiesa per debellare il terrorismo.
Brunetti era responsabile della zona della Liguria e basso Piemonte, esattamente dove era di stanza il nucleo principale delle Brigate Rosse. Ha partecipato a innumerevoli azioni nonché alla cattura di
brigatisti famosi e insieme ai suoi colleghi, moltissimi uccisi in azione, ha debellato al comando dei suoi uomini e sotto l’alto comando del Generale Dalla Chiesa, il terrorismo in Italia. Il maresciallo Brunetti è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valore e di una seconda Medaglia d’Oro, voluta dal Presidente della Repubblica Mattarella, per Atti di Valore contro il terrorismo. Gli è stata conferita la Croce d’Oro ai benemeriti della Repubblica Italiana, e attualmente è l’unica doppia medaglia d’oro vivente.

Marco DE PAOLIS. Al Procuratore Militare, dott. Marco De Paolis, verrà conferito il 20 ottobre
2018 il riconoscimento come “Testimone del Tempo” perché il dott. De Paolis ha guidato la giustizia
militare ad indagare sulle stragi di civili e di militari italiani compiute da reparti dell’esercito tedesco
dopo l’8 settembre 1943 in Italia, Grecia, Albania, Francia.
Il dott. De Paolis ha così individuato e percorso una strada molto importante per liberare la nostra
società dai peggiori detriti del “secolo delle ideologie”, come alcuni politologi hanno definito il ‘900.
L’aspetto tragico delle ideologie del ‘900 è stato infatti quello di subordinare il rispetto delle persone alla conformità ideologica. E ciò ha significato legittimare l’eliminazione fisica delle persone come
punizione e come minaccioso avvertimento per gli altri.
Nel suo lavoro il dott. De Paolis ha dimostrato come la giustizia militare possa diventare un baluardo a tutela delle libertà personali, e ciò ha fatto senza alcuna facile demagogia, bensì percorrendo il severo e preciso iter procedurale previsto dai codici della giustizia militare.
Per aver riaffermato nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali il primato del diritto e della
giustizia nell’inquisire gli autori di crimini di guerra, viene conferito al dott. Marco De Paolis il
riconoscimento di “Testimone del Tempo”.

PREMIO “LA STORIA IN TV”

Michele RUGGIERO. Giornalista professionista, si è laureato all’Università di Torino in Lettere,
indirizzo storico, con una tesi di ricerca su “I giornali di fabbrica negli anni Cinquanta”. Lavora a
Torino presso la sede Rai, Telegiornale del Piemonte, dove, tra i vari filoni giornalistici, si occupa di
storia, in particolare di quella contemporanea e della Resistenza. Tra le sue pubblicazioni “Il caso
Mauriziano” con Lorenzo Gigli; “Risorgimento e Rai”; “Nei secoli fedele allo stato”; “Pronto qui Prima
linea, la lunga stagione degli anni di piombo” (coautore Mario Renosio), un libro che prende in esame la lunga stagione del terrorismo italiano; “Il Terrorismo. Testimonianze nella memoria di chi l’ha vissuto”;
“Ricordi, vita e pensiero in Luigi Bettazzi”, coautore Luca Rolandi.
A Michele Ruggiero viene consegnato il premio “La Storia in TV” per i servizi realizzati sulla Grande
Guerra, trasmessi dal Telegiornale Rai del Piemonte, che prendono il via il 4 novembre del 2014, nel
ricordo dello scoppio della Grande Guerra. I servizi proseguono per tutto il 2015 in concomitanza con
i 100 anni dall’ingresso dell’Italia in guerra e sono ripresi nel 2018, per il centenario della Vittoria,
sempre con cadenza settimanale. E’ collaboratore de La Voce e Il Tempo (settimanale cattolico della
Curia torinese) e scrive con continuità sulle riviste Nuova Società e Torino Storia.

PREMIO ALLA CARRIERA

Francesco MARGIOTTA BROGLIO. Il prof. Francesco Margiotta Broglio, docente emerito
dell’Università di Firenze, è noto al grande pubblico per i suoi meriti scientifici e per la sua
collaborazione al “Corriere della sera”. Allievo e assistente dal 1960 di A.C.Jemolo alla Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza, ha insegnato nelle università di Urbino e di
Parma.
Dal 1971 è professore ordinario di Storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa alla Facoltà di Scienze politiche “Alfieri” dell’Università di Firenze; precedentemente professore di diritto ecclesiastico all’Università di Urbino e di Parma. Ha anche insegnato nella Faculté de Droit “Jean Monnet”, Université de Paris, all’University College di Londra, all’Institut d’Etudes Politiques di Parigi, al Nuffield College, Oxford. Nel 1999 ha ricevuto il Dottorato h.c. in diritto dalla Facoltà “Jean Monnet”.
La sua curiosità scientifica lo ha portato a dedicarsi ai rapporti dello Stato con la Chiesa, che
costituiscono uno degli aspetti chiave della vita italiana. Ha diretto commissioni governative per la
revisione del Concordato e per la stipula delle intese con le confessioni religiose diverse dalla cattolica;
attualmente presiede la Commissione consultiva per la libertà religiosa istituita dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri e la Commissione governativa per l’attuazione delle disposizioni dell’Accordo tra
Italia e Santa Sede.
Dal 1998 al 2004 ha fatto parte del management board dell’Osservatorio del’Unione europea sui
fenomeni razzisti e xenofobi (Eumc), con sede a Vienna.
Dal 2000 al 2017 ha presieduto la Commissione di Conciliazione e buoni uffici tra Stati dell’Unesco
(Parigi).
È commentatore di politica ecclesiastica per vari quotidiani e periodici, tra cui il Corriere della Sera;
dirige la collana “Religione e Società” (editore Il Mulino, Bologna). È “ProboViro” della Associazione
di cultura e Politica “Il Mulino” di Bologna.
Per la sua profonda conoscenza dei meccanismi politici e giuridici vaticani e italiani viene insignito del Premio alla Carriera 2018 .