Accorpamento Aso/Asl: A Casale ripensamento degli amministratori PD. Gli alessandrini invece..

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

Accorpamento ASO-ASL/AL, “Mercogliano: “L’accorpamento Aso Asl va realizzato pensando ai cittadini, e consentirà alla sanità alessandrina un vero salto di qualità” .

Non sono un medico, non sono un politico, non sono un tecnico in ambito sanità, sono un cittadino che ha diritto di esprimere una sua opinione in merito ad un argomento importante quale la sanità nel suo territorio. All’eventuale battuta che potrebbero fare i decisori regionali sulla mia ‘opinione da bar’, anticipo da subito che non frequento bar, ma fuori da tali esercizi scambio opinioni con comuni cittadini, persone oneste e strastufe di essere dileggiate in crescendo nel faticare ad ottenere un efficiente servizio sanitario senza essere sbattute qua e là nei distretti ospedalieri ASL non di residenza, a causa di lunghe liste di attesa, o pagando ticket che superano una parcella private. Stache anche di pagare medicinali ritenuti da banco come colliri, pomate varie etc. necessarie per gli anziani, solo perché chi si occupa della sanità del settore politico/burocratico, ha gestito e speso male, pure sprecando i fondi sanitari non pensando ai cittadini, dimenticando sempre che ai politici, l’elettore non ha concesso una “cambiale in bianco”. I burocrati pagati profumatamente hanno inoltre il dovere di non commettere errori nel trattare questo bene pubblico.

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Quindi è dovere del cittadino controllare ciò che viene deciso sulla sua testa, e su questo accorpamento voglio capire, perché la buona sanità è un bene irrinunciabile per ogni italiano che se l’è guadagnata con tasse, mantenendo molto generosamente chi se ne occupa. Come sempre Alessandria tanto per non cambiare fa da cavia, vi sono i pro e i contro, i pro sono politici di una parte partitica, i contro sono la controparte e alcuni medici di cui condivido le argomentazioni.

Quello che non comprendo è perchè a fine mandato della politica regionale, la maggioranza uscente targata PD e alleati debba fare un atto di forza di fronte a molti no e molti dubbi. Non sarebbe opportuno far decidere chi fra neanche un anno avrà di fronte cinque anni per rivalutare la situazione su tutte le realtà provinciali? E se accorpamento deve essere, venga fatto per tutti, Torino compresa?

Ma veniamo al link sopracitato:l’intervista è del Dott. Domenico Mercogliano, apprezzato cardiochirurgo del Santi Antonio e Biagio, ma anche figura impegnata sul fronte della sinistra riformista all’interno del PD alessandrino, quindi sia chiaro che questa mia critica va all’uomo politico e non al medico. La frase: “Le riforme servono se vengono realizzate nell’interesse degli utenti di un servizio, non dei dipendenti di quel settore. E sono convinto che, se l’accorpamento Aso Asl andrà nella direzione di una maggior qualità delle prestazioni e dei servizi, ci farà fare un salto di qualità, oggi indispensabile”.

Parole apprezzabili, pure le convinzioni ma non è sufficiente, perchè ogni progetto o modifica che esce dalla politica e dalla burocrazia nazionale e in questo caso regionale, nella pratica poi si scopre che fa acqua a discapito del fruitore finale di un servizio dovuto che siamo noi cittadini. Tradotto: ormai ci è chiaro che la politica italiana non è più in grado da tempo di gestire il bene pubblico, lo si nota dallo stato in cui versa l’Italia. La maggioranza di centro sinistra un mese fa è stata bastonata a dovere dagli elettori proprio per i danni procurati al paese, e le Regioni non ne sono esenti.

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L’intervista del Dott. Mercogliano è da leggere per intero e varrebbe la pena affrontare diversi punti, ma ne scelgo uno, perché lo trovo interessante e non voglio rinunciare a commentare questa parte dell’intervista.

DOMANDA: “Domani però, se ci sarà davvero l’accorpamento, si immagina i pazienti di Caldirola, o dei ‘bricchi’ dell’acquese, partire e venire a curarsi ad Alessandria?”

RISPOSTA: “La rete dei presidi territoriali non sarebbe certamente smantellata, semmai riorganizzata. Vero è però che per certe patologie occorrerà spostarsi, e qui si apre in effetti in grande tema della logistica sanitaria. Ossia garantire da un lato gli spostamenti dei malati, e questo è compito della sanità. Dall’altro fare in modo che anche i famigliari abbiano a disposizione un trasporto pubblico adeguato, e anche strade percorribili: e qui serve la politica.”

Accorpamento programmato a tutto campo? Trasporto pubblico adeguato? Strade percorribili? Siamo inseriti in un capitolo del libro di fiabe “le mille e una notte”? A parole si fa presto, poi nella realtà…. Oltre la sanità mal organizzata a forza di tagli e forme di riorganizzazione al risparmio, nella nostra provincia pure i trasporti su rotaia e su gomma hanno subito tagli, non è un segreto, non parliamo della viabilità e la grave situazione è vissuta ogni giorno.

Da parte dell’amministrazione regionale uscente come sarà possibile organizzare pari passo la Sanità e servizi adeguati, a partire da trasporti e strade decenti? So già come andrà a finire e lo dico con un proverbio: “la gatta furiosa ha partorito gattini ciechi” . E quei poveri gattini siamo noi, i cittadini della provincia alessandrina.

Ma andiamo oltre. Conosciamo ciò che pensano le opposizioni partitiche, ma molti sono i politici e medici (anche di centro sinistra) che sono contrari, ne cito alcuni: la Dott.ssa Oria Trifoglio, il Dott. Ippolito Grimaldi, il Dott. Giancarlo Forno. La maggioranza del Comune di Alessandria ha dato già risposta negativa alla Regione e lo hanno fatto alcuni Consiglieri di minoranza… non PD.

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Casale Monferrato invece lo ha fatto direi in toto: maggioranza e opposizione . Su “Il Monferrato” di martedì 10 aprile, a pag.5, un articolo che va contro all’accorpamento: “No bipartisan all’accorpamento ASL-ASO. Il Consiglio sconfessa le direttive regionali”.

Le dichiarazioni.

Il Sindaco Titti Palazzetti: “sospendere il provvedimento su tema di tale portata”, Giuseppe Bargero capogruppo PD: “è inopportuno parlare adesso di accorpamento, giusto sospenderlo”, Alessandro Enrico, Lista Palazzetti: Sospendere e fare un’analisi approfondita”, Davide Sorisio, Casale cuore del Monferrato: “stupito della mancata convocazione”, Assunta Prato,
“mancano medici, tra un decennio non basteranno più in Piemonte con il rischio di essere senza assistenza sanitaria, a noi interessa il livello dei servizi, rinviare il progetto in attesa di modifiche”, Giuseppe Ferrigno dei 5 Stelle si dichiara favorevole all’ODG e mozione di maggioranza e minoranza perché simili. Quello che segue l’ho tenuto per ultimo perché è la prima volta in molti anni che approvo una dichiarazione di Giuseppe Iurato, consigliere PD comunale e provinciale che nel battersi il petto e con un’energico j’accuse a tutto tondo, ha rilasciato al giornale una lunga dichiarazione: “Faccio il mea culpa perché in Provincia ho votato l’indirizzo dell’accorpamento contro la mia volontà ma dettato dal partito. Potessi tornare indietro…Il PD o cambia o si va a casa, la politica di Chiamparino è criticabile, i progetti si fanno dalla base ad iniziare dalla Commissione Sanità. A Casale facciamo acqua da tutte le parti, basta pensare al Santo Spirito dove sono stati soppressi reparti eccellenti quali Diabetologia e gli Infettivi, tanto vale farsi curare dai medici di base e non dagli specialisti. Così l’elettorato ne risentirà ho 75 anni, credo di poter dire la verità anche alimentando la mobilità passiva verso le Regioni. Questa proposta di accorpare ASL e ASO non va bene , scredita la nostra sanità e il nostro Ospedale che ha già subito pesanti tagli di reparti”.

Il “mea culpa” di Giuseppe Iurato lo ritengo sincero, tanto di cappello per onestà politica.

Voglio ricordare una passata penalizzazione per la nostra sanità provinciale: fino al 2007 in provincia vi erano tre aziende sanitarie: ASL/20 (Alessandria-Tortona) – ASL/21(Casale-Valenza) – ASL/22 (Novi – Acqui – Ovada ), nel 2008 le tre aziende furono accorpate e fu costituita l’ASL/AL. Ad Alessandria sarebbero ‘spettate’ due ASL come Cuneo: una ad Alessandria e una a Casale Monferrato, invece già al tempo eravamo la Cenerentola del Piemonte. Ero presente con Franca Nebbia de La Stampa alle lunghe e affollate riunioni nel salone dell’Istituto Volta, dove una maggioranza di sinistra tra sindaci e politici provinciali e nazionali fece il buon gioco della Regione al tempo governata da Mercedes Bresso. Ora a distanza di dieci anni sempre con un governo regionale di sinistra la nostra sanità è stata “candidata” ad essere l’unica realtà in cui sperimentare l’accorpamento: ASO fagocitata da ASL/AL. Ha ragione Giuseppe Iurato quando dice: “Il PD o cambia o si va a casa”.