Botta e Vignale (MNS): “Prima il nuovo ospedale, poi l’unificazione Aso e Asl”

Sanità pubblica: grandi spese per ritorni insufficienti [@SpazioEconomia] CorriereAl 1Il Movimento Nazionale per la Sovranità esprime il proprio disappunto in merito alla mozione presentata dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle per l’accorpamento dell’ASL e dell’ASO di Alessandria, che verrà votata dal Consiglio Regionale martedì prossimo.
Marco Botta, Commissario regionale del MNS esprime la propria contrarietà e Gian Luca Vignale, Presidente del Gruppo consiliare del MNS, ha già annunciato il proprio voto contrario.

Gli esponenti del Movimento mettono in primis in discussione il metodo con il quale questa è stata proposta:
“Tecnicamente la proposta di una razionalizzazione delle aziende sanitarie si fa a livello regionale, in particolare sul piano socio sanitario, oppure con una delibera o un atto che riguardi tutta la regione – spiega Vignale – mentre qui si propone un accorpamento per la sola provincia alessandrina. Questa modalità non è condivisibile perché non ha alle spalle un modello, ma risponde a mere e dubbie logiche provinciali – rimarcano gli esponenti del Movimento – Basti pensare che se venissero unificate ASO e ASL per la provincia di Alessandria ci sarebbe un’azienda unica, mentre la provincia di Cuneo, ad esempio, avrebbe tre differenti aziende, due ASL e un ASO”.

È forte la contrarietà espressa all’unificazione delle aziende sanitarie, perché indebolirebbe ancor di più i presidi territoriali locali, già messi duramente alla prova.
“L’accorpamento determinerebbe una diminuzione di risorse complessive e renderebbe sempre meno attraente per i migliori professionisti la scelta di operare nella sanità alessandrina, con conseguente ulteriore diminuzione delle risorse e della qualità delle prestazioni – dichiara Botta – Pensiamo che il futuro ospedale di Alessandria potrà trarre il maggior beneficio dell’accorpamento, a discapito dei presidi territoriali che sono già stati penalizzati con la DGR “taglia ospedali” 1-600 proposta da Saitta e che riceverebbero un ulteriore vero e proprio colpo di grazia” riflette Botta.

“Stupisce che il Presidente della commissione Sanità Ravetti e il consigliere Ottria, primi firmatari del documento, solo dopo tre anni abbiano manifestato la necessità dell’accorpamento. Vorremmo pensare che dietro a questa volontà vi sia un progetto di potenziamento della sanità in provincia di Alessandria, e non una logica che abbia come unica finalità quella di arrivare a nominare un direttore generale unico di tutta la provincia che, aldilà dell’esito delle elezioni 2019, governerà tutta sanità alessandrina fino all’aprile 2020” – insinua Vignale.

“Quel che più colpisce, inoltre, – concludono Botta e Vignale – è che abbiano condiviso questa mozione anche i colleghi del Movimento Cinque Stelle che, a parole contrastano la distruzione della sanità alessandrina, mentre nei fatti sottoscrivono insieme alla maggioranza questa mozione. Non vorremmo che dietro questa condivisione vi sia solamente un patto per ottenere qualcosa in più solo per la città di Acqui Terme dove da alcuni mesi governano la città.
Per primi, da anni, chiediamo un potenziamento del presidio ospedaliero della città termale, ma questo certo non deve avvenire in seguito ad accordi siglati all’interno delle stanze dell’assessorato alla sanità, bensì discusso nell’aula consiliare e sul territorio.”

Ogni accorpamento e fusione ha sempre rappresentato un maggior costo, facilmente spiegabile in una serie di spese, inutili ma obbligatorie, da sostenere. Basti pensare che tutto ciò che oggi è intestato all’Azienda Ospedaliera SS Antonio, Biagio e C. Arrigo di Alessandria dovrà essere intestato a un nuovo soggetto: sarà quindi necessaria l’unificazione delle buste paga, dei marchi, del parco auto, la voltura di tutte le utenze. Questo alla luce dei nuovi dati, ottenuti grazie all’impegno del Movimento Nazionale, sulla sanità piemontese che dimostrano come al 30 giugno 2017 l’ASL con il maggior disavanzo economico sia l’ASL della Città Unica di Torino, nata proprio dalla fusione tra ASL TO1 e ASL TO 2” conclude Vignale.

“Prima il nuovo ospedale, poi l’unificazione di ASL e ASO. Il giorno in cui i consiglieri di maggioranza alessandrini presenteranno una mozione per potenziare i servizi ai cittadini allora avranno anche la nostra firma. Il resto sono solo inutili chiacchere”.