Emergenza fiumi: un po’ di prevenzione è proprio impossibile? [Le pagelle di GZL]

Gemellaggio Pro Loco di Castelletto Monferrato e Pro Loco di Piozzo, prime in Piemonte CorriereAl 1di Graziella Zaccone Languzzi

 
1) Dopo un’estate di corsi d’acqua in secca, e alla vigilia di un anniversario sempre doloroso per Alessandria, siamo ancora qui a denunciare ciò che in questa città deve essere fatto per ottenere una buona percentuale di sicurezza a completamento di lavori effettuati in 23 anni. Puntuali riunioni e commissioni con una sentenza finale: i progetti sono sempre pronti, ma mancano i fondi per renderli attuabili. Quindi “amen”, chi ha responsabilità si mette il cuore in pace. Questa pagella è una denuncia contro i preposti tutti, e pongo loro una domanda: “è sempre un esclusivo compito dei cittadini segnalare a chi ha responsabilità politiche, istituzionali e dirigenziali le emergenze, per far effettuare almeno quei lavori di manutenzione laddove vi è un eventuale pericolo? Non sarebbe vostro compito utilizzare quei “sensi” utili al controllo e attivarvi sulle problematiche del territorio senza essere sollecitati continuamente?”. Nel tempo, per obbligare a fare il necessario onde evitare altre  CorriereAlalluvioni, cittadini si sono attivati anche con denunce alla Procura (io sono una di quelli), ora ci riprova il cittadino plurialluvionato Giuseppe Monticone, che lo scorso mercoledì 25 ottobre ha “convocato” con cortese invito, amministratori, politici, cittadini, organi di informazione sul Tanaro per illustrare una potenziale situazione di pericolo per la città di Alessandria, ossia la folta vegetazione, i rottami del ponte abbattuto dopo il ’94 e mai rimossi, un salice già ben formato nato tra le intersezioni del ponte etc: “Rischio alluvione: la politica accelera. Pronti a azioni di forza”: alla buonora! Ora, bene ha fatto Monticone a sollecitare i politici che hanno dimostrato buona volontà ad andare ad ascoltarlo, per constatare di persona la situazione. Ma del degrado in essere del Ponte Forlanini/o ponte degli Orti si leggeva già in modo molto dettagliato su Il Piccolo del 4 agosto, pag.6 a firma Monica Gasparini, nell’articolo dal titolo “Riemergono i resti”, quindi chi di dovere avrebbe potuto premurarsi di visionare, valutare e procedere. Ad ognuno il suo ruolo.
Voto: 2

 

Conti ‘ballerini’ in corsia. E ad Alessandria c’è chi si insospettisce…[Centosessantacaratteri] CorriereAl2) Negli ultimi anni la sanità è stata oggetto di pesantissimi tagli, ma grazie all’impegno ‘sul campo’ di medici e personale sanitario continua ad essere un sistema funzionante. Poi c’è la sanità “proclamata”, fatta di molti bla bla, di cui politici e burocrati fanno abbondante uso alla bisogna, soprattutto quando occorre riconquistare la fiducia dei cittadini. In questi giorni grandi proclami dalla maggioranza della politica regionale piemontese, seguiti da critiche dalla minoranza. Mi riferisco ad accorpamento ASO e ASL, e nuovo ospedale per Alessandria. In merito all’accorpamento temo molto il depotenziamento o retrocessione di rango del nostro ospedale, e che venga declassato. I Dubbi mi sorgono perché ogni volta che mettono le mani in questo settore noi pazienti/utenti ci rimettiamo sempre in servizi e qualità. Sulla realizzazione del nuovo ospedale alessandrino, leggo che lo studio sarà effettuato dall’IRES, speriamo senza altro spreco di risorse, come avvenuto in passato per tanti studi di fattibilità che non hanno portato a nulla. Sono anni che sento prospettare un nuovo ospedale per Alessandria, come se fosse già nero su bianco e finanziato, poi scopro da questo link alla voce “nuovi ospedali” pag. 9 che il progetto è ancora nel libro dei sogni. E pensare che andando a ritroso ho trovato tracce di una tesi di laurea e progetti di due studi sulla realizzazione di un nuovo ospedale già nel lontano 2010. A seguire negli anni, si parlava anche di una proprietà “disponibile” o “appetibile” in un’area nella zona Cristo. Chiudo con questa notizia che la dice lunga sulla situazione economico/sanitaria. Su La Stampa del 23 settembre a pag.2 nel nazionale: “Ospedali in bancarotta”  dove in un elenco delle dieci strutture con i conti in profondo rosso il n. 1 risulta la Città della Salute di Torino. Quindi: non illudeteci e non prometteteci nulla di impossibile, fate funzionare bene l’esistente.
Voto: 2

 
3) La notizia che per Guala Closures si starebbe procedendo alla vendita non è Guala Closurespiacevole per la nostra città. I nomi di chi è interessato all’acquisto sono ridondanti: “Edizione dei Benetton e Goldman Sachs, i fondi Astorg, Onex Corporation e un altro paio che avrebbero depositato l’offerta proprio all’ultimo, la Amcor Corporation che è una società multinazionale australiana (sede legale in Svizzera) che produce imballaggi rigidi e flessibili per l’industria alimentare”. Quando ci sono questi passaggi da una proprietà all’altra, sappiamo bene che alle organizzazioni sindacali e maestranze italiane vengono fornite massime garanzie di continuità, e anche di creazione di nuovi posti di lavoro, di investimenti e sviluppo dell’azienda. Si dice sempre “le sedi italiane non verranno mai chiuse”, ma spesso nei fatti non è poi così! Quanti marchi italiani, quanta produzione di livello e tecnologia intelligente dopo l’acquisizione da parte di grandi gruppi industriali o finanziari sono poi migrati all’estero? Naturalmente Guala Closures è già oggi grande realtà internazionale, con sede legale in Lussemburgo. Ed è iniziativa privata, che può muoversi come meglio crede. Ma la politica ha responsabilità enormi se spesso le cose vanno in un certo modo: mancano incentivi, mancano stimoli per le imprese a rimanere in Italia. Ovviamente speriamo che non sia questo il caso, ma un po’ di diffidenza è d’obbligo. E magari sarebbe utile che la classe politica provasse a muoversi per tempo per cercare di prevenire eventuali nuovi disastri per il nostro territorio. Noi cittadini, invece, muoviamoci per cambiare questa politica!
Voto: 4