Alessandria 0 – Arezzo 1
CAMPIONATO NAZIONALE DI CALCIO – SERIE C
Girone A – VI turno d’andata
Sul sintetico di Vercelli si sono incrociati i destini di due squadre date per favorite nel girone e che invece, dopo appena sei turni, sono sull’orlo di una crisi di nervi. Gli ospiti hanno già cambiato mister, sono in piena crisi societaria e patiscono defezioni importanti. I Grigi invece arrivavano dal “brodino” di Siena che, se pure ha portato un punticino, non ha invece risolto nessuno dei dubbi ormai cronici di Stellini (e spero che il nostro mister i dubbi ce li abbia davvero e non pensi di averli già risolti nella sua testa in attesa che un futuro radioso gli dia ragione).
Passiamo al match, con i primi 25’ di gioco dedicati allo studio reciproco e a duelli virtuali nei quali non vince mai nessuno, tranne che la noia. Poi sono gli aretini a prendere coraggio e cominciare a menare la danza, atteggiamento nobilitato da un’occasione da rete (autentica) capitata sui piedi vellutati di Moscardelli (40’) che però tira di poco a lato con Agazzi fuori causa.
Lo 0 a 0 del primo tempo quindi, nonostante un’opportunità da rete a testa, non offre nessuno spunto che possa anche lontanamente indicare momenti di gloria per i Grigi. I toscani giocano fin qui la loro partita magari pensando che il diavolo, a volte, non è poi così brutto come lo si dipinge. Impressione confermata nella ripresa in cui si vede lo stesso andamento della seconda parte del primo tempo.
Che l’Arezzo soffra psicologicamente la sua crisi lo si vede dai rinvii dei suoi difensori, sempre in affanno del tutto ingiustificato. Poi arriva l’imbucata di Di Nardo al 75’ e per i Grigi è notte fonda. Fino al fischio finale infatti per i nostri giocatori sembra una via Crucis, incapaci di costruire un’azione degna di nota o di una qualche reazione quanto meno basata sui nervi. Delle due malate quindi una ne esce in piedi, benchè barcollante, l’altra invece è trattenuta in nosocomio afflitta da ulteriori complicazioni. E indovinate quale delle due…..
LE PAGELLE
Agazzi – 6 – Nel primo tempo è poco impegnato, si distingue invece per qualche rinvio in modalità “emozionante”. Poi paratona al 55’ su tiro da fuori.
Casasola – 6,5 – Parte alla grande dal punto di vista difensivo. Al 32’ non riesce a chiudere un assist di Gonzalez ( ma va?) a due passi dalla porta aretina. Nella ripresa non delude.
Gozzi – 5,5 – Si trova davanti più spesso Di Nardo che Moscardelli ma nel primo tempo se la sbroglia con efficacia anche se con poca autorevolezza. Sul gol del suo avversario diretto ne sa qualcosa.
Piccolo – 6 – Vale il discorso fatto per Gozzi anche se, quando Moscardelli arriva in zona tiro partendo dalla tre quarti, è un elemento imprevedibile. Comincia ultimo difensore e finisce centravanti.
Pastore – 5,5 – Chiude una volta nella prima frazione di gioco sulla linea difensiva una palla poco pericolosa. Quando la corrente lo porta a spingere avanti è spesso oltre Gonzalez, comunque sempre poco chiamato in azione dai compagni. Il ragazzo chiede tempo per crescere ma qui il tempo è merce rara.
Nicco – 5,5 – Fa il quinto a destra e il suo dirimpettaio Sabatino è tutt’altro che un cliente facile. Nel primo tempo tenta due affondi senza troppa convinzione. Nella ripresa affonda con tutto il centrocampi grigio.
Russini (dal 79’) – sv – Povera stella…
Ranieri – 5 – Nella prima mezzora 7
(facili) appoggi di cui 5 li indirizza indietro. Poi fino al riposo non la vede più. Nella ripresa è peggio del primo tempo.
Branca – 5,5 – Dinamico è dinamico, per carità, ma, almeno nei primi 45’, non un acuto tipico di una mezzala. Esce fra i fischi ma giocando come ha sempre fatto fin qui.
Cazzola (dal 58′) – sv – Dopo un’ora di gioco Stellini cambia entrambe le mezzali.
Bellomo – 5 – Mezzala sinistra di un centrocampo dispari, non è proprio il massimo per lui ma si adatta con una certa disinvoltura. Dopo un decente primo tempo cala alla distanza.
Sestu (dal 59’) – sv – Il mister lo piazza mezzala sinistra, ruolo che proprio suo non sembrerebbe.
Gonzalez – 5,5 – Suo l’assist al 32’ per Casasola arrivato dopo la solita accelerazione. Nel primo tempo si auto-innesca tre volte e sono le uniche fiammate mandrogne. Nel secondo neanche più le fiammate.
Bunino – 5 – Impalpabile nella prima frazione di gioco, ma giocare centravanti in una formazione che costruisce poco è come succhiare in un chiodo. Ha una buona palla in area al 66’ e, spalle alla porta, annega in un bicchiere d’acqua.
Marconi (dal 78’) – sv –