L’AFeVA (Associazione Familiari Vittime dell’Amianto) di Casale, capofila mondiale della lotta contro l’amianto, ha trasmesso un comunicato di Fernanda Giannasi dell‘ABREA (Associazione Familiari Vittime Amianto brasiliana), che qui riassumo.
L’ABREA intende includere nella propria “class action” contro l’Eternit brasiliana, gli italiani che vennero a lavorare nella fabbrica dell’Eternit di Rio de Janeiro. Arrivarono alla fine degli anni ’40, per conto della CIVILIT (del marchese Stefano Cattaneo Adorno di Genova), e vi rimasero fino agli anni ’60; intanto la Civilit era stata acquisita dalla famiglia svizzera Schmidheiny.
Il 10 agosto a Brasilia la Corte Costituzionale giudicherà la legalità/costituzionalità delle dieci leggi che vietano l’amianto in 10 Stati del Brasile. Dovrà inoltre pronunciarsi sul ricorso presentato dall’ABREA contro l’uso dell’amianto negli altri Stati del Brasile, sulla base delle “garanzie” e dell’”uso controllato.
L’ABREA invita Italo Ferrero, che parla il portoghese, lavorò in Brasile, e si è già occupato del caso, accompagnato da Bruno Pesce (la “memoria storica” dell’Afeva di Casale), per consultarli anche sulla causa civile che l’Abrea intende presentare contro l’Eternit di Rio de Janeiro (già condannata a pagare i danni provocati alla salute), per farne parte anche i lavoratori italiani (e i loro familiari) che lavorarono nell’Eternit brasiliana, organizzando la parte civile nel relativo processo .
L’ABREA definisce questo processo “il giudizio finale dell’amianto in Brasile”.
Elvio Bombonato