Nella mattinata di giovedì 27 luglio è stato approvato il disegno di legge regionale n.193, in materia di “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza”, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa Augusto Ferrari.
Il disegno di legge, in attuazione del decreto legislativo 207/2001, ha la finalità di riordinare le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) prevedendo la loro trasformazione in aziende pubbliche di servizi alla persona o in persone giuridiche di diritto privato.
Le Ipab, riordinate ai sensi della legge, impronteranno la propria attività rispetto alle esigenze emergenti del territorio, come da finalità originariamente previste dallo statuto, al fine di garantire pluralità di offerta e differenziazione degli interventi e dei servizi.
L’assessore Ferrari commenta così l’approvazione del disegno di legge: “La legge approvata dal Consiglio Regionale del Piemonte è un dispositivo atteso da 16 anni. Il Governo infatti ha chiesto alle Regioni di intervenire sul tema dal 2001. Purtroppo il Piemonte è una delle ultime più per motivi politici che ragioni tecniche. Questa legge in sintesi trasformerà 17 Ipab in aziende pubbliche, 64 diverranno soggetto privato secondo le modalità concesse, mentre le altre 25 avranno la possibilità di scegliere. Nelle ultime battute siamo intervenuti ulteriormente per dare la massima garanzia possibile ai lavoratori con un emendamento condiviso da tutta la maggioranza. Apriremo un tavolo di confronto con le OOSS e altri soggetti per gestire insieme la trasformazione”.
Ma non tutti sono d’accordo. “La riforma delle Ipab studiata dal centrosinistra si tradurrà in modifiche dannose, non concertate con tutti gli operatori e che rischiano di portare ad acquisizioni per lo meno discutibili da parte di operatori fuori regione e per tale ragione non abbiamo partecipato al voto” sostiene il Gruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, in particolare i consiglieri regionali Claudia Porchietto, Daniela Ruffino e Massimo Berutti che sono intervenuti giovedì in Aula.
I tre esponenti regionali affermano anche che “la riforma nasce senza un approccio scientifico e lasciando un mandato in bianco alla Giunta regionale di determinare, in un secondo momento, le regole del gioco di dettaglio. Vi è poi il problema del personale, delle coperture che questa legge non prevede per tutelarlo”.
Forti preoccupazioni sono state espresse dal gruppo di Articolo 1 Mdp del Consiglio regionale in merito all’articolo 4 del disegno di legge, che individua i metodi di trasformazione delle Ipab in Enti di diritto privato o Aziende Pubbliche di servizi alla persona. Di conseguenza, il gruppo non ha partecipato al voto di tale articolo pur condividendo e votando il disegno di legge complessivo licenziato questa mattina dal Consiglio regionale.
“Avremmo preferito, infatti, un metodo più selettivo che avrebbe avuto il risultato di più Ipab a rimanere nel settore pubblico” – ha sottolineato il capogruppo Valter Ottria il cui Ordine del giorno approvato dall’aula “è finalizzato a tutelare i lavoratori durante quella che sarà la lunga fase di transizione nella quale le Ipab si trasformeranno in aziende pubbliche di servizi alla persona o in soggetti giuridici di diritto privato”.
“In particolare, chiediamo di tutelare i lavoratori ed il personale delle Ipab, prevedendo anche un sistema di monitoraggio e di confronto continuo con le sigle sindacali, volti a cercare i migliori percorsi di tutela degli operatori che lavorano in un contesto lavorativo molto delicato e soggetto a forte stress; per l’impegno, per la delicatezza delle mansioni, per l’orario di lavoro e per una forte componente di precarizzazione oggi presente” conferma Ottria.
L’assessore Augusto Ferrari nella sua replica, ha sostenuto l’ordine del giorno di Articolo 1 Mdp e ha espresso il parere positivo della Giunta in merito.